Lavoro: confronto governo-imprese oggi pomeriggio. Sindacati all’attacco

Prosegue il dibattito sulle misure a sostegno del lavoro e oggi pomeriggio la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, con i ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, vedranno Confindustria, Alleanza delle cooperative, Confapi, Concommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Confservizi, Abi e Ania.

Sindacati, intanto, sul piede di guerra sulla questione della poroga del blocco dei licenziamenti. Dopo le 6 settimane di cig Covid con il blocco dei licenziamenti inserite nel dl Ristori “per il 2021 il governo intende aggiungere altre 12 settimane di cig: la nostra proposta è che anche queste siano accompagnate dal blocco dei licenziamenti“. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ospite di Omnibus su La7, all’indomani dell’incontro dei sindacati con il governo. E “senza alcuna minaccia, abbiamo espresso la nostra posizione unitaria: se venerdì si arriva ad una soluzione, bene; se dovessimo ancora trovarci di fronte all’idea che da febbraio si può licenziare, siamo pronti a valutare tutte le iniziative di mobilitazione, anche lo sciopero generale”, ha detto Landini, sottolineando la volontà di trovare una soluzione e dare risposte al Paese.

   

Istat: cala fiducia consumatori ottobre, su per imprese

Ad ottobre l’Istat stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 103,3 a 102,0) mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese sale da 91,3 a 92,9. Per il clima di fiducia dei consumatori si registra, sottolinea l’Istituto, “un diffuso e marcato peggioramento delle opinioni relative alla situazione economica generale e alla tendenza della disoccupazione, mentre meno negative risultano le valutazioni sulla situazione personale”. Invece continua, “seppure in maniera più moderata, il recupero del clima di fiducia delle imprese, che vede l’indice aumentare per il quinto mese consecutivo. Il miglioramento riguarda l’industria e il commercio al dettaglio” mentre “il recupero, rispetto ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria, è completo solo per il settore delle costruzioni”.

Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori, indica l’Istat, si ridimensionano. Il clima economico e il clima futuro registrano il calo più marcato passando, rispettivamente, da 94,5 a 87,8 e da 109,3 a 104,5. Il clima personale scende da 107,1 a 106,4 e quello corrente diminuisce da 100,2 a 99,9. Guardando alle imprese, il miglioramento della fiducia è diffuso all’industria e al settore del commercio al dettaglio.

In particolare, nel settore manifatturiero l’indice sale da 92,6 a 95,6 e nelle costruzioni aumenta da 138,6 a 142,5; nel commercio al dettaglio la crescita è più contenuta: l’indice passa da 97,5 a 99,3. Invece, per i servizi di mercato si evidenzia un peggioramento del clima di fiducia che scende da 88,7 a 88,1.
   

Attacco vicino Notre-Dame Nizza, due morti

(ANSA) – ROMA, 29 OTT – Attacco all’arma bianca questa
mattina nei pressi della chiesa di Notre-Dame, a Nizza: fonti di
Governo riferiscono che il bilancio dell’attentato è di due
morti. Secondo fonti di polizia le vittime sono un uomo e una
donna, che “è stata decapitata”.
    Sempre secondo fonti di polizia l’autore dell’attacco è stato
fermato.
    “Tutto lascia supporre un attentato terroristico in seno alla
basilica di Notre-Dame”, ha detto il sindaco di NIzza, Christian
Estrosi. (ANSA).
   

Decreto Ristori in Gazzetta, in vigore da oggi

Scattano da oggi le norme del decreto Ristori. Il provvedimento è stato infatti pubblicato in una edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale che è stata diffusa questa notte e stabilisce, attraverso i codici Ateco, le 53 categorie che otterranno i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal decreto ristori.

Rispetto agli aiuti previsti con un primo decreto a favore della categorie sono previsti dei moltiplicatori che arrivano al 400% per le discoteche. Entrano anche Taxi e Ncc che avranno un indennizzo al 100% di quanto già ricevuto con la prima edizione dei ristori del decreto Rilancio. 

Coronavirus: premier smentisce ipotesi lockdown. Attesa informativa alla Camera

Oggi informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Parlamento sull’ultimo dpcm con le misure anticontagio.

LA DIRETTA

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Il premier ha smentito l’ipotesi di un imminente lockdown nazionale.  “Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti”, ha sottolineato ieri  il premier. Attendere quindi, con l’obiettivo di riportare la curva “sotto controllo” e provare a riaprire, cautamente, entro Natale. E’ questa la strategia del governo. Una strategia che non esclude lockdown locali ma che potrebbe scontrarsi con la necessità di una chiusura totale.

Palazzo Chigi, per ora, tiene lontana l’ipotesi. Gli effetti sulla tenuta sociale del Paese, spiega una fonte di governo, potrebbero essere imprevedibili. Si procede con passo felpato, quindi, tenendo presente che l’ordine “cronologico” della pandemia in Europa rispetto a marzo, quando l’Italia fu per così dire capofila, è ben diverso. Ma tutto dipenderà dai prossimi giorni. Il momento, si ribadisce a Palazzo Chigi “è complesso”.

Ancora manifestazioni e scontri, gli ultimi ieri sera a un corteo di estrema destra a Verona. Lamorgese parla di antagonisti, ultras ed elementi legati alla criminalità. 

Credit Suisse: utile sotto attese, riprende buyback nel 2021

(ANSA) – ROMA, 29 OTT – Credit Suisse mette a segno un utile netto del terzo trimestre a 546 milioni di franchi (circa 511 milioni di euro), sotto le stime, e ricavi a 5,2 miliardi. E’ quanto informa il gruppo bancario svizzero second cui hanno pesato varie partite straordinarie come gli accantonamenti su controversie legali (152 milioni) e spese di ristrutturazione (107 milioni) oltre all’impatto dei cambi. Il cda del gruppo ha comunque confermato il pagamento della seconda parte del dividendo 2019 e ha annunciato, come la rivale Ubs, di voler riprendere il buyback di azioni nel 2021 che ammonterà a 1,5 miliardi di franchi. (ANSA).
   

Veltroni, il secondo giallo con Buonvino

Torna il Commissario Giovanni Buonvino di Walter Veltroni che, oltre a indagare sul nuovo caso di un bambino sparito nel nulla, ci fa rivivere il tempo sospeso della pandemia, l’arrivo di quella strana influenza nella provincia di Wuhan, le strade deserte, il vuoto totale.
    In ‘Buonvino e il caso del bambino scomparso’, che esce per Marsilio il 29 ottobre, il commissario sta riprendendo le sue abitudini e presto gli batterà forte il cuore, ma prima di farci entrare nel cold case dai risvolti oscuri che lo appassionerà, Veltroni riesce in poche pagine, che sono le più intense del romanzo, a riportarci a quello che abbiamo appena vissuto e con cui drammaticamente dobbiamo tornare a fare i conti.
    E’ il giugno del 2020, tra speranze e paure i romani stanno uscendo da una lunga quarantena, ma il commissario ripensa a quello che è accaduto e che non è davvero finito. Ansioso e razionale Buonvino aveva capito che presto quello che stava succedendo in Cina sarebbe arrivato da noi, si “dannava l’anima per la violenza dell’uomo sulla natura”, piangeva da solo a Villa Borghese deserta e si commuoveva nel vedere un ragazzo e un ragazza che durante il lockdown, tutte le sere alle sei, salivano sulla terrazza dei rispettivi palazzi e ballavano, uno di fronte all’altra “una danza morbida, sensuale, come un rito di corteggiamento. Non si conoscevano, era evidente. Non si erano mai toccati”, scrive Veltroni.
    Adesso, un anno dopo aver risolto il terribile caso dei corpi straziati in ‘Assassinio a Villa Borghese’ – che ha segnato il fortunato esordio nel giallo di Veltroni nel 2019 – Buonvino vorrebbe uscire dalla luce dei riflettori e tornare prima di tutto al rito del caffè al mattino presto al bancone del chiosco di via Raimondi. Ma, mentre passeggia a Villa Borghese, piena di persone che sono tornate a incontrarsi con prudenza, perché il mostro non è stato definitivamente sconfitto, lo avvicina intorno al laghetto una ragazza, Daniela Nodari, che ha perso il fratellino Aldo dopo una gita con la famiglia, nel 2009 proprio a Villa Borghese. E’ confusa, emozionata di parlare con il commissario che ha visto in televisione, e lui decide di aiutarla. Si appassiona al caso irrisolto affiancato dalla sua scalcinata squadra di indimenticabili poliziotti dove fanno ingresso due nuovi agenti: Stefano Cavallito, con un bel fisico, un ciuffo biondo e un timbro di voce irritante, che viene da Torino, e la luminosa Veronica Viganò, della questura di Rimini, che gli appare come “una luce che cammina”. Buonvino è turbato dalla nuova agente, Veronica ricorda al commissario Alida Valli, emblema per lui della bellezza, della quale tiene da anni nel portafoglio due foto da ritagli di giornale. E due fotografie dell’attrice sono riprodotte anche nel romanzo. “Si assomigliavano, quasi fino a confondersi. Non c’era dubbio”, dice il commissario.
    Daniela ha 25 anni, è una bella donna dai lineamenti irregolari, distrutta dal senso di colpa per la morte di Aldo con cui non è rimasta a giocare al ritorno dalla Villa, quando si sono perse le sue tracce. E’ anche traumatizzata dal suicidio del padre, che gestiva una serie di società finanziarie in proprio, colpite nel 2008 dalla crisi dei subprime, morto gettandosi dal balcone della loro casa nel giorno del compleanno della figlia, in quel terribile 2009. E sua madre, piombata nella depressione, dipinge tutto il giorno.
    Della gita a Villa Borghese la ragazza ha un dvd dove le immagini sono quelle di una famiglia felice in un posto meraviglioso. Nel tentativo di ritrovare Aldo, Daniela è stata anche alla trasmissione di Federica Sciarelli. Non sarà facile per la squadra del commissario venire a capo di una vicenda del passato che ha distrutto un’intera famiglia. Le cose non sono come appaiono.
    Nel suo secondo giallo, Veltroni – che è autore di diversi romanzi, tra cui ‘La scoperta dell’alba’, ‘L’isola e le rose’, ‘Quando’ e del recente pamphlet ‘Odiare l’odio’, tutti usciti per Rizzoli – indaga, in fondo, nell’animo umano, ci fa entrare nei misteri e meccanismi dei nostri comportamenti con colpi di scena fino alla fine. Non mancano l’ironia e i riferimenti cinematografici e letterari, da ‘Il postino’ di Massimo Troisi a ‘L’inferno’ di Dante a ‘La natura delle cose’ di Lucrezio. Veltroni che è stato direttore dell’Unità, vicepresidente del Consiglio, ministro per i Beni e le attività culturali, sindaco di Roma, fondatore e primo segretario del Partito democratico, ha realizzato anche diversi documentari da ‘Quando c’era Berlinguer’ a ‘Tutto davanti a questi occhi’ e nel 2019 è uscito il suo primo film, ‘C’è tempo’.
    Per ‘Buonvino e il caso del bambino scomparso’ sarà protagonista, venerdì 6 novembre alle 18.30, di un evento speciale online in dialogo con Giovanni Floris e con l’intervento di Viola Ardone. Le lettrici e lettori che avranno acquistato il libro nelle oltre 40 librerie che aderiscono all’iniziativa, riceveranno dai librai un codice con il quale registrarsi al link marsilioeditori.it/live e partecipare all’evento in streaming. (ANSA).
   

‘Contro il calcio moderno’, fenomeno da rito a merce

(ANSA) – BARI, 28 OTT – Il calcio moderno come fenomeno sociale trasfigurato da una deriva economicista: è questa la tesi di ‘Contro il calcio moderno’ ( Odoya editore, pp. 190, euro 14,), l’ultimo saggio del giornalista-scrittore della Gazzetta dello Sport, Pierluigi Spagnolo. Il volume dell’autore barese, già ai primi posti delle vendite nelle librerie digitali a pochi giorni dall’uscita, analizza l’evoluzione del calcio da una prospettiva popolare e comunitaria, fondata sulle riflessioni di Desmond Morris con ‘La tribù del calcio’. Il libro ha una stringente attualità, legata all’esclusione a causa del Coronavirus, dei tifosi dagli stadi: “Il sospetto – scrive Spagnolo – è che la paura del ritorno del Covid o di nuove pandemia, possa diventare un efficace pretesto per portare a termine il progetto: trasformare il calcio in un fenomeno esclusivamente televisivo, che sempre più di frequente si svolgerà a porte chiuse. O socchiuse, con pochissimi tifosi sulle tribune, scelti dalle rispettive società, seduti e silenziosi. Oppure con il pubblico sostituito da sagome di plastica, fantocci colorati o bambole gonfiabili, proiettando cori registrati, com’è successo dalla Germania alla Bielorussia, dalla Danimarca alla Corea del Sud”. Ma qual è il calcio popolare che difende Spagnolo? E’ la liturgia collettiva che ha segnato il Novecento, con le gradinate come laboratorio interclassista di contaminazione sociale, con il tifo organizzato dagli ultras cardine di una declinazione identitaria dell’appartenenza territoriale, con originalità e anche propensione alla satira (in alcuni casi caduta in eccessi deprecabili). Spagnolo auspica una riconnessione tra tifoserie e club non solo in chiave di sfruttamento commerciale dei brand, ma di visione non economicista dello spazio sociale legato al calcio, oltre la linea del “tifa, consuma, crepa”, dei top player che mercificano ogni contenuto e della deriva finanziaria legata all’ingresso nelle società dei fondi di investimento.
    Dopo il best seller ‘I ribelli degli stadi’, questa ricerca di Spagnolo ne conferma la vocazione all’approfondimento sociologico, sulla scia degli scritti pallonari di Valerio Marchi e Massimo Fini. (ANSA).