Veltroni, il secondo giallo con Buonvino

Torna il Commissario Giovanni Buonvino di Walter Veltroni che, oltre a indagare sul nuovo caso di un bambino sparito nel nulla, ci fa rivivere il tempo sospeso della pandemia, l’arrivo di quella strana influenza nella provincia di Wuhan, le strade deserte, il vuoto totale.
    In ‘Buonvino e il caso del bambino scomparso’, che esce per Marsilio il 29 ottobre, il commissario sta riprendendo le sue abitudini e presto gli batterà forte il cuore, ma prima di farci entrare nel cold case dai risvolti oscuri che lo appassionerà, Veltroni riesce in poche pagine, che sono le più intense del romanzo, a riportarci a quello che abbiamo appena vissuto e con cui drammaticamente dobbiamo tornare a fare i conti.
    E’ il giugno del 2020, tra speranze e paure i romani stanno uscendo da una lunga quarantena, ma il commissario ripensa a quello che è accaduto e che non è davvero finito. Ansioso e razionale Buonvino aveva capito che presto quello che stava succedendo in Cina sarebbe arrivato da noi, si “dannava l’anima per la violenza dell’uomo sulla natura”, piangeva da solo a Villa Borghese deserta e si commuoveva nel vedere un ragazzo e un ragazza che durante il lockdown, tutte le sere alle sei, salivano sulla terrazza dei rispettivi palazzi e ballavano, uno di fronte all’altra “una danza morbida, sensuale, come un rito di corteggiamento. Non si conoscevano, era evidente. Non si erano mai toccati”, scrive Veltroni.
    Adesso, un anno dopo aver risolto il terribile caso dei corpi straziati in ‘Assassinio a Villa Borghese’ – che ha segnato il fortunato esordio nel giallo di Veltroni nel 2019 – Buonvino vorrebbe uscire dalla luce dei riflettori e tornare prima di tutto al rito del caffè al mattino presto al bancone del chiosco di via Raimondi. Ma, mentre passeggia a Villa Borghese, piena di persone che sono tornate a incontrarsi con prudenza, perché il mostro non è stato definitivamente sconfitto, lo avvicina intorno al laghetto una ragazza, Daniela Nodari, che ha perso il fratellino Aldo dopo una gita con la famiglia, nel 2009 proprio a Villa Borghese. E’ confusa, emozionata di parlare con il commissario che ha visto in televisione, e lui decide di aiutarla. Si appassiona al caso irrisolto affiancato dalla sua scalcinata squadra di indimenticabili poliziotti dove fanno ingresso due nuovi agenti: Stefano Cavallito, con un bel fisico, un ciuffo biondo e un timbro di voce irritante, che viene da Torino, e la luminosa Veronica Viganò, della questura di Rimini, che gli appare come “una luce che cammina”. Buonvino è turbato dalla nuova agente, Veronica ricorda al commissario Alida Valli, emblema per lui della bellezza, della quale tiene da anni nel portafoglio due foto da ritagli di giornale. E due fotografie dell’attrice sono riprodotte anche nel romanzo. “Si assomigliavano, quasi fino a confondersi. Non c’era dubbio”, dice il commissario.
    Daniela ha 25 anni, è una bella donna dai lineamenti irregolari, distrutta dal senso di colpa per la morte di Aldo con cui non è rimasta a giocare al ritorno dalla Villa, quando si sono perse le sue tracce. E’ anche traumatizzata dal suicidio del padre, che gestiva una serie di società finanziarie in proprio, colpite nel 2008 dalla crisi dei subprime, morto gettandosi dal balcone della loro casa nel giorno del compleanno della figlia, in quel terribile 2009. E sua madre, piombata nella depressione, dipinge tutto il giorno.
    Della gita a Villa Borghese la ragazza ha un dvd dove le immagini sono quelle di una famiglia felice in un posto meraviglioso. Nel tentativo di ritrovare Aldo, Daniela è stata anche alla trasmissione di Federica Sciarelli. Non sarà facile per la squadra del commissario venire a capo di una vicenda del passato che ha distrutto un’intera famiglia. Le cose non sono come appaiono.
    Nel suo secondo giallo, Veltroni – che è autore di diversi romanzi, tra cui ‘La scoperta dell’alba’, ‘L’isola e le rose’, ‘Quando’ e del recente pamphlet ‘Odiare l’odio’, tutti usciti per Rizzoli – indaga, in fondo, nell’animo umano, ci fa entrare nei misteri e meccanismi dei nostri comportamenti con colpi di scena fino alla fine. Non mancano l’ironia e i riferimenti cinematografici e letterari, da ‘Il postino’ di Massimo Troisi a ‘L’inferno’ di Dante a ‘La natura delle cose’ di Lucrezio. Veltroni che è stato direttore dell’Unità, vicepresidente del Consiglio, ministro per i Beni e le attività culturali, sindaco di Roma, fondatore e primo segretario del Partito democratico, ha realizzato anche diversi documentari da ‘Quando c’era Berlinguer’ a ‘Tutto davanti a questi occhi’ e nel 2019 è uscito il suo primo film, ‘C’è tempo’.
    Per ‘Buonvino e il caso del bambino scomparso’ sarà protagonista, venerdì 6 novembre alle 18.30, di un evento speciale online in dialogo con Giovanni Floris e con l’intervento di Viola Ardone. Le lettrici e lettori che avranno acquistato il libro nelle oltre 40 librerie che aderiscono all’iniziativa, riceveranno dai librai un codice con il quale registrarsi al link marsilioeditori.it/live e partecipare all’evento in streaming. (ANSA).