I ‘protagonisti’ della fiducia di ieri al Senato

Nella giornata di ieri, che ha visto il governo incassare la fiducia al Senato seppur di misura, ci sono diversi protagonisti, a cominciare dai cosiddetti ‘volenterosi’ o ‘costruttori’ o ‘responsabili’, che oggi fanno il punto della situazione

Riccardo Nencini – ‘Ora Conte allarghi la maggioranza’ : uno dei protagonisti del voto di ieri è senz’altro il senatore socialista Riccardo Nencini. L’uomo che ha reso possibile a Matteo Renzi la formazione del gruppo di ‘Italia Viva’, mettendogli a disposizione il simbolo con cui si era presentato alle elezioni, è stato anche quello che ha consentito al governo di Conte di avere una maggioranza dignitosa al Senato (156 sì). Anche se il suo voto è arrivato in extremis, proprio alla fine della terza chiama, tanto che la sua richiesta di votare, insieme a quella del senatore ex M5S Ciampolillo, si è dovuta rivedere alla ‘var’ prima di consentirla. “Io non sono un singolo, ho un partito di riferimento che valuta la posizione da tenere, per cui ieri sera dopo la replica del presidente Conte al Senato è stata convocata la segreteria del partito socialista per valutare tra l’astensione o il voto a favore della fiducia. Io del resto ero già in maggioranza e quindi è stata una scelta ancor più ponderata”, dichiara oggi per gustificare il suo voto in extremis di ieri. Ma “se fossi in Conte – aggiunge – riunirei subito la maggioranza per cercare di capire come si può allargare, sapendo che questa non è una maggioranza politica. Affinché diventi una maggioranza solida, però, non si va a cercare tizio e caio ma si fa con un progetto politico che riguardi il futuro dell’Italia. Questo progetto c’é? Noi abbiamo fatto un’apertura di credito al governo, ora ci aspettiamo di vederlo all’opera”.

Andrea Causin – ‘Non escluderei ora la formazione di un gruppo autonomo’ :  “Ho fatto l’unica scelta che potevo fare rispondendo a Mattarella e a Conte perchè di fronte all’ipotesi di far precipitare il Governo e l’Italia in una grave crisi pandemica ed economica non potevo restare con le mani in mano”. “Maria Rosaria Rossi ed io ora passiamo al gruppo misto da Forza Italia, tra quelli che hanno votato la maggioranza. Nei prossimi mesi ci sarà il mio e il nostro impegno per contribuire alle cose che Conte ha profilato nel suo intevento, chiamando a raccolta Popolari, Riformisti: in, una parola sola gli Europeisti”. Causin anmmette che “le decisioni in politica non sono mai indolori”, ma che quella presa è stata l’unica possibile “anche dopo essersi confrontato a lungo con o compagni di partito”. mi auguro che da domani si rafforzi il gruppo di parlamentari che, come me, hanno deciso di dare un sostegno al governo, per cui non escluderei che si possa formare un gruppo autonomo in Parlamento che sia poi embrione di un’iniziativa politica orientata al progetto europeista, cattolico e socialista di cui ha parlato Conte”. “Ci sono 8-10 senatori che sono a disagio rispetto a una deriva ‘fascio-leghista’ del centrodestra, ritengono che questo sia il momento della responsabilità”.