De Viola, Sale e sangria

PIETRO DE VIOLA, SALE E SANGRIA. ROMANZO DI PERDIZIONE, GIOVENTU’ E AMORE (Oligo Editore, pp.340, 18 Euro)

Abbandonare le proprie certezze, abbracciare la confusione, sbagliare e poi ritrovarsi, per poi scoprirsi innamorati. E’ il racconto di un viaggio esistenziale prima ancora che fisico il romanzo “Sale e sangria. Romanzo di perdizione, gioventù e amore”, scritto da Pietro De Viola e in libreria con Oligo Editore dall’11 febbraio. Dopo l’esordio con “Alice senza niente”, scaricato da 35.000 lettori prima di giungere in libreria per Terre di Mezzo editore nel 2011, lo scrittore siciliano torna di nuovo a parlare dei giovani, dei loro sogni e delle loro paure. Al centro del romanzo c’è Michele, studente partito da uno sperduto paesino della Sicilia e approdato a Barcellona grazie alla borsa di studio Erasmus: il ragazzo ha l’obiettivo di intervistare Celestino Flores, un ex stampatore anarchico, per compilare una breve tesi sugli anni del franchismo. L’impresa però si rivela non semplice, perché l’uomo cambia sempre discorso divagando in altre storie. E il giovane Michele, inesperto, armato di provincialismo e disillusione, convive con la paura di non poter rimandare il servizio militare se non riuscirà a passare l’esame. Intanto però sarà protagonista di una serie di avventure bizzarre nel corso di un’esperienza formativa fondamentale, che gli farà scoprire molto sul mondo e su se stesso regalandogli anche l’amore.