Usa 2020, Biden avanti di 14 punti

 A un mese dalle elezioni Usa, Joe Biden e’ in vantaggio di ben 14 punti a livello nazionale nell’ultimo sondaggio Nbc-Wall Street Journal tra gli elettori registrati: 53% a 39%. Si tratta del margine piu’ ampio registrato dai sondaggi delle due testate nell’intera campagna, con un aumento di otto punti rispetto a quello precedente il controverso dibattito tv con Donald Trump.
   

Agnelli: ‘Il Napoli voleva il rinvio ma la Juve rispetta i regolamenti’

“De Laurentiis mi ha scritto un messaggio proponendo di rimandare la partita. Gli ho risposto che la Juventus si attiene ai regolamenti e c’è un protocollo chiaro, secondo me ben fatto, che noi abbiamo osservato”. Così il presidente della Juventus Andrea Agnelli, intervistato da Sky Sport. “C’è un protocollo della Figc che rimanda a una circolare del ministero della Salute approvato dal comitato tecnico-scientifico. Un protocollo che la Juventus ha rispettato”. La Juve vincerà 3-0 a tavolino? “Preferisco vincere sul campo, sempre”, la risposta di Agnelli. Il protocollo della Figc “é un documento vivo, ne scopriamo delle sfaccettature importanti, ma è molto chiaro. Volere giocare e la lealtà sportiva sono alla base di tutto”. Così il presidente della Juventus Andrea Agnelli, all’Allianz Stadium, dove non si è giocata Juve-Napoli. “Le casistiche vanno individuate di volta in volta – ha aggiunto – e il documento pitrà essere perfezionato, ma è un protocollo che ci consente di giocare. La Juventus ha rispettato tutti i passaggi per potere giocare la partita, abbiamo applicato strettamente il protocollo, alla lettera”
   

‘Il segno delle donne’ nella storia d’Italia

ROMA – Determinate, combattenti, anticonvenzionali, pioniere dell’arte, della politica, dello sport, della religione, capaci di indirizzare la storia e insieme di non rinunciare a se stesse: sono le protagoniste della serie docufiction ‘Il segno delle donne’, una coproduzione originale Rai Storia-Anele, presentata da Rai Cultura e in onda su Rai Storia dal 6 ottobre alle 21, dedicata alla vita pubblica e privata di Margherita Sarfatti, Ondina Valla, Adele Faccio, Vera Vergani, Chiara Lubich e Lalla Romano. Sei italiane vissute a cavallo fra ‘800 e ‘900, che rivivono nelle interpretazioni di Sonia Bergamasco, Eleonora Giovanardi, Monica Nappo, Matilde Gioli, Anita Zagaria, Pamela Villoresi, intervistate dalla storica e critica d’arte Rachele Ferrario.

“Sono donne che hanno lasciato un segno: con la loro vita, il talento e l’indipendenza hanno contribuito in modo decisivo alla nostra cultura. Le raccontiamo con grande fedeltà alle fonti bibliografiche, usando le stesse parole che hanno pronunciato, grazie anche a un formidabile lavoro di squadra con gli autori”, spiega all’ANSA Ferrario, autrice del libro ‘Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista’ (Mondadori). “Tutto mi sarei aspettata, tranne che condurre un programma in cui intervisto sei straordinarie attrici. Sonia Bergamasco si è calata perfettamente nella Sarfatti, consentendomi di completare un’opera iniziata con il libro: trascinarla fuori dal letto di Mussolini per restituirla alla grandezza di critica d’arte che ha contribuito a creare l’estatica durante il fascismo, in un mondo maschile che poi l’ha rinnegata: era ebrea e ha dovuto fuggire dall’Italia per salvare i suoi figli”.

Eleonora Giovanardi è Ondina Valla, prima donna italiana a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi, a Berlino nel 1936: “Giovanissima, strinse la mano a Hitler, neanche se ne rese conto. Aveva una resistenza fisica straordinaria in un’epoca in cui lo sport non era attento alle esigenze degli atleti: usava scarpe non sue, vinceva senza allenarsi”, racconta Ferrario. Monica Nappo è Adele Faccio, “una donna con cui tutte siamo in debito, non solo per la sua battaglia per l’aborto, ma anche per aver rivendicato la libertà delle persone di decidere della propria vita, un tema straordinariamente attuale”. A Matilde Gioli il ruolo dell’attrice teatrale e cinematografica Vera Vergani, tra le più importanti del suo tempo: “Fu anche lei un’antesignana – spiega Ferrario – e mi ha colpito per la forza di rivendicare la sua vita privata, ritirandosi dalle scene a 35 anni per andare a vivere a Procida con il marito, un comandante di grandi navi conosciuto in Sud America”. Anita Zagaria è Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, “capace di affascinare con il suo eloquio musulmani, buddisti, in nome del dialogo interreligioso”. Pamela Villoresi, infine, dà il volto a Lalla Romano, “scrittrice amata da tante generazioni, tra le poche donne a vincere il premio Strega con il romanzo ‘Le parole tra noi leggere’ che le costò la rottura con il figlio, perché narrava il disagio della donna davanti alla maternità”.

Il racconto – basato anche sulla consulenza della storica Silvia Salvatici – è punteggiato da immagini inedite dagli archivi di famiglia, filmati di repertorio e testimonianze tra cui quelle di Romano Prodi, Emma Bonino, Francesco Rutelli, Maria Voce, Stefano Folli, Gabriella Belli, Gianfranco Spadaccia, Emilio Gentile, Martina Corgnati, Lorena Bianchetti, Giuliano Montaldo, Vera Pescarolo, Francesca Barbi Marinetti, Fiammetta Scimonelli, Paola Pigni, Andrea Buongiovanni e molte altre.

Ad accomunare le protagoniste, evidenza Rachele Ferrario, “la capacità di rivendicare il ruolo delle donne senza smancerie né facilitazioni, portando avanti il loro pensiero. Non sono necessariamente militanti femministe, piuttosto rivendicano la sensibilità femminile. Ringrazio Gloria Giorgianni (fondatrice di Anele, ndr) per l’opportunità di raccontare queste figure a tutto tondo usando un linguaggio nuovo e non omologato”. E di affrontare questioni senza tempo: “Il tetto di cristallo esiste ancora, anche nelle società più avanzate. In tempi di pandemia le donne hanno pagato un prezzo altissimo. E poi, come dimostrano le nostre protagoniste, per una donna certe conquiste sono date per scontate e invece non lo sono. L’importante è non abbandonare il terreno ed essere pronte a riconquistare, costantemente”.

Coronavirus: da mercoledì nove quartieri Ny in lockdown

Di fronte a un impennata di contagi da coronavirus a New York il sindaco Bill De Blasio ha annunciato il lockdown di nove quartieri a Brooklyn e Queens, considerati focolaio di infezione. Scuole e attività non essenziali verranno chiuse e la quarantena interessera’ anche i ristoranti che servono all’aperto.
    “E un giorno difficile”, ha detto De Blasio. Il lockdown partira’ mercoledì. 
   

Pandemia, è fuga dalle sale per 007 e altri blockbuster

ROMA – Il tentativo Hollywood l’ha fatto con “Tenet” di Christopher Nolan: sarebbe dovuto essere il film per il ‘grande ritorno’ del pubblico in sala, ma gli incassi al di sotto delle aspettative (soprattutto negli Usa, solo 41 milioni di dollari, per un totale nel mondo di circa 285 milioni di dollari) e i numeri della pandemia ancora preoccupanti stanno portando di nuovo le major a ripensare le uscite nei cinema.

La mossa più preoccupante per gli esercenti è il rinvio di “No Time To Die”, il 25/o capitolo di 007, l’ultimo con Daniel Craig, che sarebbe dovuto arrivare a fine novembre: il debutto è stato rimandato ad aprile 2021. Una decisione che, fra le reazioni più immediate, ha portato la seconda catena internazionale di sale al mondo, Cineworld, a decidere di chiudere (almeno fino ai primi mesi del 2021, ma non ci sono certezze) i suoi 128 cinema in Gran Bretagna e Irlanda, mettendo a rischio 5500 posti di lavoro, e i 543, sotto il brand Regal, negli Usa. Ostacoli per il settore, ai quali potrebbero aggiungersi, nei vari Paesi, nuove misure precauzionali più restrittive per evitare i contagi, come quelle che potrebbero arrivare anche in Italia con il nuovo Dpcm.

Restano al momento quattro attesi blockbuster, con l’uscita prevista negli Stati Uniti da novembre a fine anno, ma secondo Variety sarebbero ancora possibili nuovi spostamenti. Per il nuovo film Pixar/Disney “Soul” (che sarà l’11 ottobre in anteprima mondiale al London Film Festival e aprirà il 15 ottobre la Festa del Cinema di Roma), in arrivo il 20 novembre negli Stati Uniti, si starebbe valutando un’uscita su Disney+ anche considerando la grande crescita degli abbonamenti arrivata con il debutto sulla piattaforma di Mulan (che invece ha deluso per gli incassi in Cina dov’è uscito nelle sale). Sempre a novembre, il 25 (e il 23 dicembre in Italia) dovrebbe arrivare “I Croods 2 – Una nuova era”, sequel, rimasto a lungo in ‘cantiere’, del film animato del 2013. Mentre è previsto a dicembre il debutto di “Free Guy” di Shawn Levy con Ryan Reynolds, nei panni di un personaggio ‘non giocante’ di un videogame che diventa protagonista; “Dune” di Denis Villeneuve con Timothée Chalamet, nuovo adattamento del classico di fantascienza di Frank Herbert, e dalla Warner Bros “Wonder Woman 1984” di Patty Jenkins, nuova avventura della supereroina interpretata da Gal Gadot.

La casa madre di Topolino ha rivoluzionato due settimane fa l’uscita di molti suoi film, a cominciare da “Black Widow”, con Scarlett Johansson, spostato da novembre al 7 maggio; “Eternals” con Angelina Jolie, dal 12 febbraio al 5 novembre 2021; “Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”, dal 7 maggio al 9 luglio 2021. Tra gli altri rinvii ‘eccellenti’ delle major c’è quello di “Fast and Furious 9” con Vin Diesel e Charlize Theron, da aprile al 28 maggio 2021 per il Memorial day, e di “West Side Story” diretto da Steven Spielberg, passato dal 25 dicembre 2020 al 10 dicembre 2021. Dovrebbe avere invece un’uscita ‘ibrida’ “The witches – Le streghe” di Robert Zemeckis con Anne Hathaway, Octavia Spencer e Stanley Tucci, nuovo adattamento, scritto e prodotto dal regista con Guillermo del Toro, del romanzo di Roald Dahl: negli Usa è saltata l’uscita nei cinema (prevista il 9 ottobre) per un debutto diretto sulla piattaforma Hbo Max il 22 ottobre, mentre all’estero, Italia compresa, sembra al momento confermato l’approdo in sala.

Per ora comunque nei vari Paesi si spera che i ‘buchi’ lasciati dai blockbuster Usa, possano essere in parte colmati da una maggiore attenzione ai film da grande pubblico ‘local’. Così in Italia, fra gli altri è stata anticipata di un mese, dal 26 novembre al 29 ottobre, l’uscita della commedia “Ritorno al crimine” di Massimiliano Bruno (sequel di Non ci resta che il crimine) con Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo e Gian Marco Tognazzi, mentre è fissato al 26 novembre il debutto di “Si vive una volta sola”, il nuovo film di Carlo Verdone con Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora, la cui uscita a fine febbraio era stata rimandata per il lockdown.

Brogi, il tenore ‘senza voce’ che non incideva dischi

FIRENZE – Chi vuol sentire la mia voce, venga in teatro”, diceva sempre: e così, fatalmente, non ci è pervenuta mai la sua voce, il canto lirico di Augusto Brogi (Sesto Fiorentino 1847-Firenze 1917), baritono, poi tenore, celebrato dalle cronache del tempo in una carriera trentennale. Gli spettacoli facevano il pieno, la sua fama si alimentava. Ma della sua voce, del suo tono, del suo timbro, non è pervenuto nulla perché, sua decisione anacronistica, non volle incidere niente, pur nei primordi dell’industria discografica. Ora a Firenze, una ricerca del giornalista e scrittore Maurizio Sessa toglie dall’oblio la figura di questo artista dimenticato e la fissa nel libro ‘Augusto Brogi’ (ed.Apice, pp. 110, 14 euro) dedicato al cantante ‘senza voce’.

Protagonista “dell’ultima stagione del melodramma, come tramandano le cronache del tempo – afferma l’autore – Brogi fu un eclettico Giano bifronte che non può e non deve essere considerato un minore, bensì, semplicemente, un dimenticato tutto da riscoprire”. Nato a Sesto Fiorentino, nel contado di Firenze, Brogi si formò all’Istituto Musicale di Firenze (è l’attuale Conservatorio Luigi Cherubini) ed ebbe una carriera divisa in due periodi: quindici da baritono, quindici da tenore. La sua voce però non c’è più, elemento essenziale per valutarne la fama che anche post mortem veniva certificata dai critici nei giornali. Infatti, dopo alcune prove di incisioni discografiche – industria agli albori – Brogi si disse non contento del risultato e rinunciò alla nuova Mecca industriale della riproducibilità tecnica del canto. Questa ricerca ha comunque permesso, grazie a un fortunoso ritrovamento, almeno di restituire l'”immagine” di Brogi. Infatti è stato trovato una sorta di archivio con pose da studio fotografico in costumi di scena e abiti borghesi di cui si dà conto con parecchie immagini nel volume.

Ma ci sono anche ritagli di giornale e memorie da cui si ricava il carattere puntiglioso, tempestoso del cantante fiorentino. Un appunto di Giulio Ricordi sembra sconsigliare l’ingaggio di Brogi a un emergente Giacomo Puccini, tagliando le gambe a una carriera che sarebbe stata strepitosa ben oltre le 5.000 lire di redditi del 1897 dichiarate al fisco (come il tenore cesenate Alessandro Bonci). In un altro episodio nel 1898 ci fu la lite con il grande Arturo Toscanini, da poco al vertice della Scala, il quale lo criticò per le sue qualità artistiche e, nel contrasto, uno screzio tutt’altro che morbido, lo licenziò. Allora Brogi, piccato nell’onore professionale, protestò in tribunale, fece causa, oggi si direbbe ‘di lavoro’, al teatro milanese. Dalle cronache milanesi spunta pure una rissa con un tramviere il 7 luglio 1903 per una fermata saltata. Augusto Brogi interviene in un alterco del conducente del mezzo col figlio Raul, che soccombeva. Il tenore, lasciata da parte per un momento l’educazione da salotto, diede una bastonata al tramviere, poi venne arrestato passando una notte nella questura meneghina.

Cantò in Italia e all’estero (Europa, nei teatri delle maggiori capitali, Parigi, Vienna, San Pietroburgo, Barcellona, Pest, Stoccolma ed altre, mai andò negli Usa). Morì a Firenze nel 1917 dove aveva fondato una scuola dedicata al ‘bel canto’.

Settimana mercati sotto il segno del Covid

La pandemia è tutt’altro che finita, i governi di tutto il mondo preparano nuove misure per combatterla e, in una settimana ‘leggera’ prima che inizi la nuova tornata di appuntamenti con gli utili societari, sarà ancora il Covid a focalizzare l’attenzione dei mercati. Gli occhi sono puntati sul presidente degli Stati Uniti Donald Trump e sua moglie Melania, positivi al test Covid, svolta imprevista che mette a rischio la campagna elettorale americana e la sfida contro il candidato democratico Joe Biden. Tutto questo potrebbe innervosire, più che il mercato azionario quello delle valute e dei titoli di Stato.

Molti investitori azionari erano già in una posizione difensiva, le coperture con opzioni e futures possono aver attenuato l’impatto sulle Borse venerdì ma la prossima settimana resterà incerta e i gestori vedono in rialzo la domanda di beni rifugio come Treasury, oro e yen.

In Europa si attende all’inizio della prossima settimana che la BCE pubblichi i dettagli degli acquisti nell’ambito del PEPP ad agosto e settembre e intanto proseguono le turbolente trattative per la Brexit.

Lunedì è in agenda una riunione dell’Eurogruppo e martedì dell’Ecofin. Sempre in orizzonte geopolitico Turchia e Grecia potrebbero riprendere i colloqui esplorativi sulle controversie marittime. Mercoledì la Germania comunica i dati sulla produzione industriale per i quali è atteso un rallentamento mentre venerdì toccherà a Francia e Italia.

In Asia restano chiuse da lunedi a mercoledì le Borse di Shanghai e Shenzhen per festività. Gli operatori si attendono ancora una elevata volatilità sui mercati, riafforando i timori sulla forza dell’economia mentre accelerano i nuovi casi di COVID-19 che potrebbero rendere nuovamente necessarie restrizioni.

Napoli avvisa Nazionali che giocatori non partiranno

 Il Napoli ha inviato oggi comunicazioni ufficiali alle nazionali che hanno convocato i suoi giocatori, per notificare che non partiranno. Tutti i calciatori azzurri, riferiscono dal club, sono in obbligo di isolamento perché contatti diretti di Piotr Zielinski ed Elif Elmas, positivi al covid19 e quindi non possono lasciare Napoli per 14 giorni. Sono esentati da questo provvedimenti i calciatori che sono nel Napoli ma non si allenano con la squadra in attesa di essere ceduti. Tra questi Milik, che infatti ha raggiunto la nazionale polacca, Ounas e Ciciretti che si allenano in orari diversi dai compagni: se la sessione della squadra di Gattuso è prevista al pomeriggio, ad esempio, loro si allenano a Castel Volturno di mattina, quindi non incontrano i compagni della rosa. 
   

Liegi: riscatto Roglic che beffa Alaphilippe e vince

 Primoz Roglic si riscatta e, con un colpo di spugna, cancella – sia pure in parte – la delusione per la sconfitta nell’ultimo Tour de France, a opera del connazionale sloveno Pogacar. Il corridore della Jumbo-Visma ha vinto la 106/a edizione della Liegi-Bastogne-Liegi, lunga 257 e con 11 Cotes da scalare.
    La classica delle Ardenne lo ha premiato dopo un finale spettacolare, con lo stesso Roglic, Alaphilippe, Hirschi e Pogacar in fuga. Volata combattutissima, con il rientro di Mohoric a 300 metri dalla linea del traguardo, scatto di Alaphilippe, che ha nettamente danneggiato con uno scarto Hirschi, e Pogacar: il campione del mondo ha alzato le braccia troppo presto, ma ha visto sbucare a destra Roglic, che lo ha bruciato proprio sul traguardo con un colpo di reni. Dopo il traguardo, la giuria ha retrocesso Alaphilippe al 5/o posto. Sul secondo gradino del podio della Doyenne è così salito lo svizzero Mar Hirschi, con Tadej Pogacar terzo. Sono stati tre gli sloveni nei primi quattro posti. E’ la nuova fronteria del ciclismo. .
   

‘Insieme’, 30 mila presenze al festival dei libri a Roma

Si conclude con circa 30 mila presenze, tutto esaurito per la maggior parte degli eventi e soddisfazione da parte degli editori, ‘Insieme’, l’evento unico che ha riportato nella Capitale i libri, gli autori, i lettori, dal primo al 4 ottobre. Una scommessa vinta, in questo momento di emergenza sanitaria, per un festival nato dalla collaborazione tra i tre principali appuntamenti letterari romani: Più libri più liberi, Libri Come e Letterature, annullati per la pandemia e curato da un comitato editoriale composto da Silvia Barbagallo, Andrea Cusumano, Michele De Mieri, Lea Iandiorio, Rosa Polacco e Marino Sinibaldi. La grande manifestazione, in presenza e in streaming, con 168 stand, incontri, reading e performance artistiche e musicali, si conclude stasera con Francesco De Gregori sul palco con Sandro Veronesi ed Enrico Deregibus, curatore di ‘Francesco De Gregori. I testi’ (Giunti) e con il concerto della band degli Extraliscio, con letture di Ermanno Cavazzoni, alla quale Elisabetta Sgarbi ha dedicato il suo nuovo film-documentario. “La risposta dei protagonisti e del pubblico dà un messaggio importante, di fiducia in noi stessi. Un augurio, infine, per il 2021: che le tre iniziative tornino a collaborare mentre ciascuna riprende con pieno successo il suo corso naturale, e che cresca forte il seme del nuovo Festival Letterature piantato in questo 2020” ha detto Luca Bergamo, vice sindaco con delega alla Crescita Culturale di Roma Capitale. Grande soddisfazione anche da parte di Annamaria Malato, presidente di Più libri più liberi e vicepresidente del gruppo piccoli editori di Aie: “Una sfida vinta che abbiamo lanciato nel momento più duro della pandemia, consapevoli che tempi nuovi ci imponevano scelte nuove”. “In un momento come quello che stiamo attraversando, in cui le limitazioni imposte dalla pandemia non sempre consentono di vivere collegialmente eventi simili, è solo lavorando Insieme, proprio come il titolo della manifestazione suggerisce, che potremo superare le difficoltà del presente e le sfide del futuro senza mai smettere di offrire occasioni di riflessione, incontro e dialogo” ha sottolineato Angelo Piero Cappello, direttore del Centro per il libro e la lettura. Tra i grandi ospiti che per quattro giorni hanno animato l’Auditorium Parco della Musica di Roma e il Parco archeologico del Colosseo, la presenza del Premio Nobel Wole Soyinka, del caso letterario Valerie Perrin con il suo ‘Cambiare l’acqua ai fiori’ (e/o), di Manuel Vilas con ‘La gioia, all’improvviso’ (Guanda) e di Salman Rushdie con il suo ‘Quichotte’ (Mondadori), in collegamento diretto. E tra gli italiani di Antonio Scurati in dialogo con Lucia Annunziata su ‘M L’uomo della provvidenza’ (Bompiani), seconda parte della eccezionale trilogia partita con ‘M. Il figlio del secolo’, vincitore del Premio Strega 2019. E un altro Premio Strega, Edoardo Albinati, con il nuovo ‘Desideri deviati’ (Rizzoli), Maurizio de Giovanni con ‘Troppo freddo per settembre’ (Einaudi), Erri De Luca e Zerocalcare che ha annunciato l’arrivo di due nuovi libri. Sold out anche gli eventi e le performance al Palatino e a Massenzio, tra i quali i reading di Claudia Durastanti, Giulio Cavalli, Elena Varvello, Daniele Mencarelli e l’installazione di Michal Rovner. Il festival, organizzato da Associazione Italiana Editori, Istituzione Biblioteche di Roma, Fondazione Musica per Roma e Zètema Progetto Cultura, e promosso dal Centro per il libro e la lettura del Mibact, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale, si è svolto nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza. “Insieme, con coraggio, l’industria culturale sta affrontando le difficoltà e il pubblico di queste giornate ha dimostrato quanto sia stato importante vivere in serenità importanti momenti di condivisione” ha sottolineato Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio. “Un coraggio da intendersi non come sfida, ma come responsabilità e cura, qualcosa che va ben oltre la semplice attenzione verso le persone o la semplice applicazione delle regole. Questa è stata la leva che ha consentito la riuscita di questo evento, il cui successo di pubblico è stato superiore alle aspettative” ha spiegato Daniele Pitteri, Ad della Fondazione Musica per Roma. “In un momento delicato per la ripresa della vita sociale e culturale del nostro Paese, il rapporto con Aie e Libri Come si è ulteriormente rafforzato nel segno di un comune progetto, davvero innovativo e coraggioso e siamo convinti che possa ulteriormente crescere nel futuro” ha chiosato Vittorio Bo, commissario dell’Istituzione Biblioteche di Roma.