Carl Brave, io tra rap e pop contro il razzismo musicale

Il coraggio c’è l’ha nel Dna, in quel cognome che ha tradotto in inglese perché, si sa, è più cool. E ora l’ha scritto bene in evidenza sulla copertina del nuovo disco, perché coraggio (Carlo Coraggio) è lui, ma è anche la forza che ci vuole in questo momento per affrontare una situazione che nessuno avrebbe mai immaginato fino a pochi mesi fa, “periodo distopico”, lo definisce.

Carl Brave, il rapper romano che è anche un cantante pop e rock che non disdegna certe atmosfere del passato e le contaminazioni in generale (“la musica è sempre evoluzione e bisogna educare l’ascoltatore a non etichettare, io sono contro il razzismo musicale”), dopo il successo del precedente album di debutto Notti Brave (doppio disco di platino) e due anni passati con il piede premuto sull’acceleratore dei live (e delle oltre 100 milioni di visualizzazioni su YouTube e dei 2,7 milioni di stream su Spotify), torna con il secondo disco di inediti, in uscita il 9 ottobre su etichetta Island Records. Sound più maturo, flow più articolati, maggiore cura nei testi, rispetto all’esordio.

Diciassette tracce che segnano un nuovo capitolo musicale dell’artista e producer 31enne, che in copertina ha voluto omaggiare il nonno, con il busto che lo ritrae ragazzo “e che esiste davvero, in casa dei miei”.

Nel disco sono presenti anche sette collaborazioni con Elodie, Mara Sattei, tha Supreme, Ketama, Taxi B, Pretty Solero e Gue’ Pequeno. Molti di loro protagonisti della scena musicale romana. “Che adesso è molto viva e molto forte. Ma non è un problema essere identificati con la propria città di origine – racconta Carlo con il suo accento che non ammette dubbi -. Lo slang non è una prigione o un ghetto nel quale essere chiusi come poteva esserlo magari dieci anni fa. La gente vuole sentirti parlare per come sei, senza maschere”. E per ora, in tempo di covid, per sentirlo dal vivo c’è da spettare. Prossime date: 20 luglio a Milano, 24 luglio a Roma.