Roma pericolo Lecce, recupera El Shaarawy

La Coppa Italia, così come la Conference League, per la Roma rappresenta un’occasione. Lo sa bene Josè Mourinho e lo ha capito anche la nuova proprietà.
    “Inizia la caccia alla decima”, era il post Twitter che qualche giorno fa campeggiava sul profilo del Friedkin Group e il primo ostacolo sulla strada dei giallorossi si chiama Lecce. Non proibitivo, ma le recenti prestazioni di coppa della Roma impongono comunque cautela. E’ ancora vivo, infatti, il ricordo della passata stagione con l’eliminazione agli ottavi di finale per mano dello Spezia con tanto di figuraccia planetaria per via delle sei sostituzioni. Senza dire degli spettri del passato lontano, perche’ il tempo passa ma da quel 1986 un Roma-Lecce e’ sempre un Roma-Lecce.
    Il primo obiettivo, dunque, è cancellare l’ultimo ricordo dei giallorossi in Coppa Italia e poi provare a giocarsela fino in fondo viste le difficoltà emerse in campionato nella lotta alla Champions League. Dunque turn over sì, ma senza esagerare e con un El Shaarawy in più perché il Faraone è tornato in gruppo nella rifinitura offrendo una soluzione tattica ulteriore allo Special One. Possibile comunque che parta dalla panchina per essere poi titolare domenica a Empoli in campionato e per questo l’assetto può restare a quattro dietro. Niente staffetta tra i pali con Rui Patricio confermato in porta, mentre in difesa Karsdorp è pronto a riprendersi la fascia destra. A sinistra spostato Maitland-Niles per dare un turno di riposo a Vina con Ibanez e uno tra Mancini e Kumbulla a formare la coppia di centrali. A centrocampo, invece, può riposare Veretout con il rientro di Cristante al fianco di Sergio Oliveira. In attacco, invece, ultima chiamata per Shomurodov con Zaniolo, Carles Perez, Felix e Mkhitaryan a contendersi tre posti. Mourinho, tra questi, potrebbe rinunciare all’armeno in avvio così come ad Abraham. Obbligato il forfait di Pellegrini che si rivedrà solo dopo la sosta.

Inter: a San Siro c’è l’Empoli, in Coppa via a turnover

L’Inter esordisce in Coppa Italia e Simone Inzaghi valuta il turnover. Dopo il pareggio con l’Atalanta che, complice la sconfitta del Milan contro lo Spezia tra le polemiche, ha permesso ai nerazzurri di allungare in classifica, il tecnico infatti pensa a diversi cambi per la sfida di domani a San Siro contro l’Empoli, anche alla luce dei tanti impegni ravvicinati che aspettano Handanovic e compagni nelle prossime settimane.

Per la gara degli ottavi di Coppa Italia, così, non mancheranno le novità, con diversi big pronti a riposare. A partire da Marcelo Brozovic, che sarà messo a riposo “forzato” considerando la squalifica che il croato si portava dietro in coppa dalla scorsa stagione. E sarà un cambiamento non di poco conto, considerando che il mediano è stato sempre presente finora in questa annata, con 28 presenze consecutive e 2345′ in campo tra campionato, Champions League e un ruolo da protagonista pure nei 120′ della Supercoppa italiana contro la Juventus. Non sarà comunque l’unico big a riposare, dopo le tante gare delle ultime settimane.

Inzaghi metterà mano in ogni reparto, a partire dalla difesa, con Skriniar e Bastoni verso la panchina, sostituiti da D’Ambrosio e Dimarco, anche se sul mancino resta il dubbio sul ruolo considerando che pure Perisic dovrebbe restare fuori dall’inizio. In mediana, poi, dovrebbe rifiatare anche Barella, mentre Calhanoglu, sostituito dopo 62′ nella gara di domenica con l’Atalanta, potrebbe essere l’unico titolare a partire dal 1′ domani con l’Empoli in mezzo al campo insieme a Gagliardini e Vidal (anche considerando che Sensi è in uscita ed è vicino alla Sampdoria). In attacco, invece, la diffida che pende su Lautaro in campionato (e l’Inter, dopo il Venezia sabato, è attesa dai big match con Milan e Napoli al rientro dalla sosta) dovrebbe far scegliere a Inzaghi l’argentino in coppa per partire dalla panchina in campionato, con Correa principale indiziato per fare coppia con l’ex Racing.

Covid: in Lombardia 37.233 nuovi casi e 70 decessi

(ANSA) – MILANO, 19 GEN – Con 227.504 tamponi effettuati è di 37.233 il numero di nuovi casi di Covid registrati in Lombardia, con un tasso di positività in aumento al 16,3% (ieri 11,8%). Diminuisce il numero di ricoverati in terapia intensiva (-2, 265) e nei reparti (-26, 3.678). Sono 70 i decessi, che portano il totale delle vittime a 36.126 da inizio pandemia.
    Per quanto riguarda le province, sono 11.228 i positivi segnalati a Milano (di cui 4.549 a Milano città), 3.081 a Bergamo, 5.876 a Brescia, 1.895 a Como, 1.363 a Cremona, 1.263 a Lecco, 891 a Lodi, 1.767 a Mantova, 3.507 a Monza e Brianza, 2.104 a Pavia, 161 a Sondrio e 2.487 a Varese. (ANSA).
   

Nasa,eruzione Tonga 500 volte potenza atomica su Hiroshima

I ricercatori della Nasa hanno calcolato la potenza dell’eruzione avvenuta al largo di Tonga sabato scorso come “500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima“. James Garvin, scienziato capo presso il Goddard Space Flight Center della Nasa, ha detto alla radio Npr che “il numero a cui siamo arrivati è attorno ai 10 megaton – 10 milioni di tonnellate – di equivalente in tritolo”. E secondo Michael Poland, del servizio geologico degli Usa, “potrebbe trattarsi dell’esplosione più rumorosa avvenuta sulla terra dal 1883, quando esplose il vulcano Krakatoa in Indonesia”.

 I primi aerei di aiuti d’emergenza per le isole Tonga potranno atterrare da domani dopo che oggi la principale pista d’atterraggio è stata sgomberata dalla cenere del vulcano eruttato sabato scorso, causando uno tsunami. “La principale pista d’atterraggio, che era sepolta da 5-10 centimetri di cenere vulcanica, è di nuovo operativa”, ha annunciato Jonathan Veitch, incaricato di coordinare le operazioni delle Nazioni Unite, aggiungendo che i primi voli attesi, provenienti da Australia e Nuova Zelanda, potranno arrivare domani. Oltre 100 mila persone, l’equivalente della popolazione, sono state colpite dal doppio evento e secondo le prime stime c’è urgente bisogno di acqua potabile. “Le riserve d’acqua delle isole Tonga sono state gravemente contaminate dalla cenere e l’acqua salata”, ha dichiarato Katie Greenwood, della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, aggiungendo che esiste “un rischio elevato di malattie come il colera e la diarrea”. Il Paese, considerato Covid-free, e le Nazioni Unite temono inoltre che gli aiuti dall’estero possano portare casi di Covid sull’arcipelago.

Ci vorrà almeno un mese per riparare il cavo di comunicazione sottomarino che collega il resto del mondo alle isole Tonga, devastate da un’eruzione e da uno tsunami. Lo ha detto oggi il ministero degli Esteri della Nuova Zelanda.     “La società statunitense SubCom afferma che ci vorranno almeno quattro settimane per ripristinare la connessione di Tonga”, ha affermato il ministero in un aggiornamento sul disastro che ha tagliato fuori la piccola nazione del Pacifico dal resto del globo. 

Le poche comunicazioni che ci sono state da quando sabato l’arcipelago è stato colpito dalla catastrofe naturale sono state possibili attraverso alcuni telefoni satellitari, per lo più posseduti da ambasciate straniere nella capitale Nuku’alofa. Secondo la società ci sono due rotture separate nel cavo, una situata a 37 km dalla costa e l’altra vicino al vulcano eruttato, il che rende difficile la riparazione. Una nave di riparazione è attualmente in rotta dalla vicina Papua Nuova Guinea. L’operatore di telefonia mobile Digicel ha ripristinato alcuni servizi domestici 2G di base, ma ha avvertito che il ripristino delle chiamate internazionali potrebbe richiedere ancora molto tempo.

Al termine dell’udienza generale il Papa ha detto che  “Il mio pensiero va alle popolazioni delle isole di Tonga colpite nei giorni scorsi dall’eruzione del vulcano sottomarino che ha causato ingenti danni materiali. Sono spiritualmente vicino a tutte le persone provate, implorando a Dio sollievo nella loro sofferenza. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per questi fratelli e sorelle”.

I primi aerei di aiuti d’emergenza per le isole Tonga potranno atterrare da domani dopo che oggi la principale pista d’atterraggio è stata sgomberata dalla cenere del vulcano eruttato sabato scorso, causando uno tsunami. “La principale pista d’atterraggio, che era sepolta da 5-10 centimetri di cenere vulcanica, è di nuovo operativa”, ha annunciato Jonathan Veitch, incaricato di coordinare le operazioni delle Nazioni Unite, aggiungendo che i primi voli attesi, provenienti da Australia e Nuova Zelanda, potranno arrivare domani. Oltre 100 mila persone, l’equivalente della popolazione, sono state colpite dal doppio evento e secondo le prime stime c’è urgente bisogno di acqua potabile. “Le riserve d’acqua delle isole Tonga sono state gravemente contaminate dalla cenere e l’acqua salata”, ha dichiarato Katie Greenwood, della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, aggiungendo che esiste “un rischio elevato di malattie come il colera e la diarrea”. Il Paese, considerato Covid-free, e le Nazioni Unite temono inoltre che gli aiuti dall’estero possano portare casi di Covid sull’arcipelago.  

   

Russia, 33.899 nuovi contagi in 24 ore, picco dal 27 novembre

In Russia nel corso delle ultime 24 ore sono stati registrati 33.899 nuovi casi di Covid-19, il livello giornaliero più alto dallo scorso 27 novembre: lo riporta Novaya Gazeta citando i dati del centro operativo nazionale anti coronavirus. Secondo il centro, nel corso dell’ultima giornata, in Russia 698 persone sono morte a causa della malattia.   Nella giornata precedente in Russia erano stati registrati 31.252 nuovi casi di Covid-19, inclusi 688 decessi. 

Il governo indiano ha prorogato fino al 28 febbraio il blocco dei voli internazionali di linea da e per l’India per contrastare la diffusione della variante Omicron del coronavirus. Lo ha comunicato oggi la Direzione generale dell’aviazione civile indiana (Dgca). I voli internazionali sono stati sospesi il 23 marzo 2020: da allora in India sono atterrati solo aerei cargo o voli concordati con le autorità su rotte selezionate, nell’ambito di corridoi aerei chiamati ‘air bubbles’ frutto di accordi bilaterali con vari Paesi. La ripresa del traffico internazionale, molto attesa dagli operatori turistici, era stata annunciata per lo scorso dicembre, ma è stata rimandata a causa degli sviluppi della pandemia di Covid-19. Tra i Paesi che hanno stretto accordi per i collegamenti aerei con l’India vi sono l’Afghanistan, l’Arabia Saudita, l’Australia il Canada, la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Russia e gli Stati Uniti. 

Nuovo record di contagi in Slovenia, che ha registrato nelle ultime 24 ore un tasso di positività elevatissimo al 63,2%. Secondo i dati dell’Istituto nazionale per la salute pubblica (NIJZ), su 19.438 tamponi molecolari effettuati, 12.286 sono risultati positivi, il dato di gran lunga più alto mai registrato finora da inizio pandemia, a conferma della diffusione rapida della variante omicron. A causa del sovraccarico di lavoro per i laboratori di analisi dei test, come ha spiegato a inizio settimana l’Istituto di microbiologia e immunologia (IMI), molte persone non ricevono i risultati entro le 24 ore, e questo incide anche sui dati rilasciati ogni giorno, che accumulano tamponi dei giorni precedenti. La conferma è arrivata anche dal segretario di Stato al ministero della Salute, Franc Vindišar, in una dichiarazione rilasciata alla televisione pubblica. Tuttavia, osserva Vindišar, il picco dell’ondata corrente dovrebbe essere raggiunto la prossima settimana, con un probabile aumento del numero di pazienti che avranno bisogno di cure ospedaliere. Inoltre, con il nuovo protocollo per il test molecolare, che ha il solo scopo di confermare i risultati positivi di un test rapido o di un autotest, è probabile che nei prossimi giorni la quota di positivi continuerà ad aumentare.

Quirinale, Letta: ‘Da noi nessun nome’. M5s: ‘Draghi resti a palazzo Chigi’

Il leader M5s Giuseppe Conte, il segretario dem Enrico Letta e il leader di Leu Roberto Speranza hanno condiviso lo stesso tweet al termine dell’incontro sul Quirinale, svoltosi nell’abitazione romana dell’ex premier: “Ottimo incontro. Lavoreremo insieme per dare al Paese una o un Presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Aperti al confronto. Nessuno ha diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”.

Per il Quirinale il M5s spinge ancora per trovare un nome alternativo a quello di Mario Draghi, in modo da poter far rimanere il premier a Palazzo Chigi. Così fonti qualificate 5s dopo l’incontro Conte-Letta-Speranza. Per questo, si aggiunge, l’obiettivo resta di cercare un nome condiviso per garantire continuità al governo nella consapevolezza della “difficoltà di proseguire in un quadro di maggioranza di governo che senza Draghi difficilmente potrebbe reggere”. Ma soprattutto Conte, così come Letta e Speranza, si sarebbero confrontati sulla contrarietà della “stragrande maggioranza” dei loro gruppi alla soluzione Draghi al Colle.

“In attesa delle mosse del centrodestra è sempre più concreta l’idea di non presentarsi in aula alle prime tre votazioni per dare un segnale forte nel caso rimanga il nome di Berlusconi sul tavolo. 
“Continuità di governo”: è questa, spiegano fonti qualificate del M5s, la linea del Movimento espressa durante il vertice da Giuseppe Conte con gli altri due leader Letta e Speranza. Dal vertice trapela infatti che “non si sono fatti nomi” proprio per “lasciare aperte tutte le opzioni”. E anche che è “fondamentale restare compatti” anche perché “nessuno ha la maggioranza”.

“Ottimo incontro con Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Lavoreremo insieme per dare al paese una o un presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Aperti al confronto, nessuno può vantare un diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”. Così il leader del Pd Enrico Letta su twitter.
“Non c’è alcuna intesa sui nomi perchè ne parleremo con il centrodestra nei prossimi giorni”, ha detto Letta al termine del vertice.

 

“L’incontro è andato bene. Siamo pronti a un’azione forte, a un confronto anche ampio e condiviso. Ovviamente andranno rimosse dal tavolo candidature di parte come quella di Berlusconi”. Lo ha detto Giuseppe Conte dopo l’incontro con Letta e Speranza.  “Siamo pronti ad offrire al paese e a tutti i cittadini che aspettano un presidente o una presidente autorevole che possa rappresentare tutti”. “Avrete sicuramente delle proposte più avanti quando avremo il confronto anche con le altre forze”, ha aggiunto Conte.

Un colloquio di circa un’ora tra il leader M5s Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è svolto alla Farnesina, a margine della cerimonia di intitolazione della sala dei trattati europei alla memoria di David Sassoli. La notizia del colloquio è stata anticipata sul sito del Foglio.

Il centrodestra e la maggioranza dei cittadini che rappresenta hanno pieno diritto di cittadinanza e dignità per proporre personalità, anche non necessariamente provenienti dal mondo della politica, capaci di ricoprire ruoli istituzionali apicali, almeno quanto il centrosinistra”. È quanto riferiscono fonti di Fratelli d’italia dopo la riunione dell’esecutivo che si è svolta nella sede del partito. 

Durante l’esecutivo di Fratelli d’Italia la leader Giorgia Meloni ha ricordato “la disponibilità di FdI, già ribadita nel corso dei vertici di coalizione, a sostenere la candidatura di Silvio Berlusconi. Nel caso in cui la sua disponibilità venisse meno, FdI è pronta a formulare le sue proposte per concorrere a costruire una convergenza più ampia su personalità autorevoli nel campo culturale del centrodestra che hanno tutte le caratteristiche per ricoprire l’incarico”. 

Quirinale: Berlusconi resta a Milano, vertice del centrodestra in stand by

Stand by nel centrodestra sul tema Quirinale. Silvio Berlusconi, a quanto si apprende da Fi, non verrà a Roma domani, giorno in cui si sarebbe dovuto tenere il vertice della coalizione.

Gli alleati non hanno ricevuto nessuna convocazione e la riunione, spiegano, potrebbe slittare al fine settimana anche se c’è chi nel centrodestra azzarda anche l’ipotesi che alla fine il vertice non si tenga affatto.

L’ex premier, spiegano, ha deciso di restare ad Arcore dove anche oggi è stato impegnato in una serie di telefonate ai parlamentari per testare la lori disponibilità di fronte ad una sua candidatura ufficiale al Quirinale.
   

Covid: in Ue app hanno tracciato solo 5% dei casi

Dalla loro introduzione in Ue le app di tracciamento dei contagi da Covid-19 sono riuscite a tracciare solo il 5% dei casi registrati, in Italia l’1% Sono i risultati di una ricerca di OpenPolis che sottolinea come “la mancanza di fiducia dei cittadini ha rappresentato una barriera insormontabile, con un risultato abbastanza modesto rispetto alle aspettative”.

“Quando questi programmi sono stati lanciati – spiega la fondazione – le autorità sanitarie hanno dichiarato che, per garantire un impatto reale e duraturo, il 60% della popolazione avrebbe dovuto scaricarle. Ma l’Irlanda è stata l’unico stato Ue a raggiungere tale obiettivo col 75%. In un primo momento i cittadini hanno accolto il consiglio di governi e istituzioni di scaricare questi strumenti sui loro dispositivi, più tardi hanno smesso di usarle”. Immuni, l’app di tracciamento italiana lanciata a giugno 2020, secondo il sito ufficiale è stata scaricata ad oggi da 19.529.467 persone, mentre sono 67.387 i cittadini che hanno caricato la loro positività e 176.243 le notifiche inviate. Openpolis calcola che i download sono stati pari al 30% della popolazioen italiana, l’1% invece i casi registrati tramite l’app. “Sono stati pochi i cittadini europei che hanno riportato la positività tramite queste applicazioni – osserva Openpolis – Purtroppo, l’assenza di analisi e verifica dei dati a disposizione rende difficile capire quanto utili questi strumenti siano effettivamente stati nella lotta contro il virus”.

Riguardo i costi, escludendo quelli relativi alla pubblicità, per la fondazione gli stati membri hanno speso in totale poco meno di 106 milioni di euro solo per il design delle app. Mentre Bulgaria, Grecia, Lussemburgo, Svezia, Ungheria, Slovacchia e Romania non hanno né sviluppato né promosso una specifica app di tracciamento dei contatti.
   

La crisi di Bono Vox: ‘Mi imbarazzano le canzoni degli U2’

Sembra in piena crisi artistica Bono Vox, che ha dichiarato di “rabbrividire” per l’imbarazzo che prova con gran parte delle canzoni realizzate dai suoi U2 e ha rivelato che non gli piace nemmeno il nome della band. La ‘confessione’ del 61enne frontman è stata fatta al podcast Awards Chatter (di The Hollywood Reporter) e ripresa dalla Bbc. Bono, a parte il brano ‘Vertigo’ del 2004, prova una certa difficoltà ad ascoltare la musica incisa sui dischi venduti in tutto il mondo e cantata per anni nei concerti di fronte ai tantissimi fan.

Il cantante irlandese, nonostante il successo planetario e la longevità del gruppo, ha raccontato di aver sentito una delle sue canzoni alla radio e di essere terribilmente arrossito in particolare per la sua voce. Per non parlare poi del nome, U2, ispirato all’aereo spia americano: “Nella nostra mente ricordava l’aereo spia, era futuristico. Poi è diventato una sorta di accettazione implicita di quello che quell’aereo significava. Non mi piace quel nome”.

Riascoltando I primi album della band, tra cui ‘Boy’, Bono ha detto che il suono è incredibile ma non la sua voce, che sente come ‘tesa’ e non molto ‘macho’. “Ero in auto – ha spiegato – e hanno suonato alla radio una delle nostre canzoni. Sono diventato di colore scarlatto. Sono così imbarazzato”. Bono ha anche confessato che solo di recente è diventato un cantante, riferendosi alla sua voce. Ma il rocker non va neanche fiero del nome U2. La pensa allo stesso modo David Howell Evans in arte The Edge (chitarrista) il quale non apprezza il gioco di parole che ne viene fuori. Allo stesso modo del nome ‘Beatles’ che in inglese fa assonanza con beetle, ossia scarabeo.
   

Turismo, ecco App ‘Quilaquila’, guida virtuale al capoluogo

(ANSA) – L’AQUILA, 19 GEN – E’ operativa l’app del portale
del Comune dell’Aquila dedicato al turismo, www.quilaquila.it.
    Si tratta di un’app sviluppata su sistemi Android ed iOS ed è
scaricabile direttamente dagli Store Google ed Apple, digitando
la parola chiave QUILAQUILA. Lo fa sapere con una nota
l’assessore comunale al Turismo Fabrizia Aquilio. Il sistema si
presenta come un vero e proprio assistente virtuale del turista,
i contenuti presenti sono sincronizzati automaticamente con il
sito web https://quilaquila.it e con i tre totem multimediali
già installati nel centro città. Al suo interno saranno
disponibili schede con descrizioni e immagini delle principali
attrazioni turistiche del territorio, arricchite da contenuti
multimediali (audio/video guide), accessibili scansionando i
qr-code presenti all’ingresso dei luoghi di interesse. Tramite
le sezioni “Dove Mangiare” e “Dove Dormire” sarà dato uno spazio
di visibilità alle attività commerciali che ne faranno
richiesta; queste, inoltre, tramite un account personalizzato,
potranno gestire il proprio negozio virtuale ed interagire in
maniera semplice ed intuitiva con il cliente.
    “Prosegue l’attività del Comune finalizzata a rendere
l’immagine della città e del territorio sempre più d’interesse
nei confronti dei potenziali visitatori – spiega l’assessore
Aquilio – l’app del turismo, direttamente collegata al sito
comunale dedicato alla materia, ha l’obiettivo di essere punto
di riferimento completo per chi vorrà venirci a trovare, sia per
quanto riguarda i percorsi storico-artistici sia per la
ristorazione e la ricettività sia per essere informato sugli
eventi che si tengono in città”. (ANSA).