Usa: oltre 1.300 pompieri contro incendio in California

Oltre 1.300 vigili del fuoco sono ancora alle prese in queste ore con un devastante incendio che da venerdì consuma il Sud della California: le fiamme, vicino alla città di San Bernardino – a est di Los Angeles – hanno già bruciato 8.000 ettari di bosco (circa 80 km quadrati) ed hanno costretto le autorità ad evacuare almeno 2.600 abitazioni, per un totale di circa 7.800 persone.
    Finora non si segnalano vittime, solo danni ad una casa e due palazzi. Fino a ieri sera i vigili del fuoco – aiutati da elicotteri, aerei antincendio e camion – erano riusciti a contenere solo il 5% dell’incendio, dopo averne perso il controllo nel pomeriggio.
    Secondo funzionari locali l’incendio potrebbe essere di origine dolosa ed è in corso un’indagine per determinarne le cause.

Migranti: 8 sbarchi con 200 persone a Lampedusa

Sono circa 200 i migranti giunti, con otto barchini diversi, fra la notte e l’alba, a Lampedusa (Ag). La metà delle imbarcazioni è riuscita ad arrivare direttamente sulla terraferma e i migranti sono sbarcati in maniera autonoma. Gli altri natanti sono stati invece avvistati e agganciati al largo dalle motovedette. I 200 migranti sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola dove sono tornati ad esserci 910 persone a fronte dei 95 posti disponibili.

Genova, si inaugura il nuovo ponte – TUTTI I VIDEO

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Coronavirus: oltre 18 milioni i contagi nel mondo

Il numero di casi di coronavirus registrati in tutto il mondo ha superato i 18 milioni, secondo i dati ufficiali riscontrati dall’Afp. Oltre la metà dei 18.011.763 casi registrati fino ad oggi sono stati negli Stati Uniti e in America Latina e Caraibi. Gli Usa sono il paese più colpito al mondo con 4.657.693 casi di cui 154.793 morti, seguito dal Brasile con 2.733.677 contagi e 94.104 decessi. Il terzo paese più colpito è l’India, con 1.750.723 casi e 37.364 morti.

Il numero di morti da coronavirus in Brasile ha superato la soglia dei 94.000: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University.
    Nelle ultime 24 ore sono stati registrati nel Paese 541 ulteriori decessi, un dato che ha portato il bilancio delle vittime dall’inizio della pandemia a quota 94.104. Allo stesso tempo, il totale dei contagi è salito a quota 2.733.677, di cui 25.800 nelle ultime 24 ore. Ieri il numero dei morti provocati dal virus nell’intera America latina ha superato quota 200.000.   

Gli Stati Uniti hanno registrato ieri altri 47.508 contagi e 515 decessi da coronavirus in 24 ore, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. Il bilancio è in lieve calo rispetto ai cinque giorni precedenti, che avevano registrato oltre 60.000 nuove infezioni. Paese più colpito al mondo dalla pandemia, gli Usa contano ora un totale di circa 4,66 milioni di casi e quasi 155 mila morti. 

L’Argentina ha superato la soglia dei 200.000 contagi da coronavirus: nel suo rapporto quotidiano il ministero della Sanità ha segnalato che i casi hanno raggiunto quota 201.919, inclusi 3.648 decessi. Nelle ultime 24 ore sono morti nel Paese 52 pazienti che erano ricoverati nei reparti di terapia intensiva degli ospedali. Da parte sua la sottosegretaria Carla Vizzotti ha reso noto che per cercare di arginare la progressione della pandemia, da oggi e per 15 giorni saranno proibite su tutto il territorio nazionale le riunioni a carattere sociale. Dopo aver ribadito che Buenos Aires e la sua periferia sono la zona più colpita dal Covid-19 con oltre il 90% dei casi, Vizzotti ha raccomandato che “se qualcuno vuole incontrarsi con i suoi amici, soprattutto nelle zone dove questo è possibile, è meglio che lo faccia non in un appartamento al chiuso e magari senza mascherina, ma in uno spazio aperto, per non più di 15-20 minuti”.

Il bilancio dei casi di coronavirus in India ha superato la soglia degli 1,8 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 52.972 nuovi contagi, un dato che porta il totale dall’inizio della pandemia a quota 1.803.695. Allo stesso tempo, il numero dei morti è salito a quota 38.135. La settimana scorsa l’India ha registrato un numero record di morti da coronavirus (oltre 5.300) e 315.000 nuovi casi. L’India è il terzo Paese al mondo per numero di casi dopo gli Stati Uniti e il Brasile.

Crescentini, molto uniti sul set I Bastardi di Pizzofalcone

   I primi 40 anni celebrati durante la pandemia insieme alle persone a cui tiene con un ‘festone’ online su Zoom (“è stata molto emozionante lo stesso, ma quando sarà possibile, quando mi daranno il via libera sugli abbracci, replicheremo di persona”), nessuna crisi e la consapevolezza “di aver avuto fino ad adesso tante vite… e troppe ne voglio ancora”. Un momento importante, raccontato con un sorriso da Carolina Crescentini, che dopo i mesi di lockdown, sta per tornare sul set della terza serie de I bastardi di Pizzofalcone “(Siamo molto uniti”). Prima è arrivato un nuovo riconoscimento, il Premio speciale per la fiction – Pellicola d’oro, che vuole valorizzare i mestieri e l’artigianato del cineaudiovisivo italiano.
    “Senza un fonico, una costumista, un elettricista, il mio lavoro non esiste – sottolinea -. il cinema coma la tv si fanno in squadra, ed è importante ancora di più ricordarlo, dopo questi mesi, che per lo stop, hanno lasciato tante persone senza entrate”. L’attrice romana a settembre tornerà sul piccolo schermo come protagonista su Rai2 di Mare Fuori, serie in sei serate diretta da Carmine Elia, nella quale interpreta Paola, la nuova direttrice di un carcere minorile a Napoli. “Girare questa storia mi ha insegnato molto e mi ha fatto riflettere. Tra gli interpreti ci sono attori molto giovani, e mi sono emozionata per loro purezza” spiega. Dal 4 agosto l’aspetta il set del caposaldo di quella chiama “la mia fase napoletana”, I bastardi di Pizzofalcone, dai romanzi di Maurizio De Giovanni, per la terza stagione che debutterà su Rai1 nel 2021. Lei non anticipa nulla sulla trama ma stando a quanto scritto sulla sinossi ufficiale, la storia riprenderà da un momento dopo l’esplosione della bomba che ha chiuso la precedente stagione. Nel cast guidato da Alessandro Gassmann, anche, fra gli altri, Antonio Folletto, Tosca d’Aquino, Massimiliano Gallo, Gianfelice Imparato, Simona Tabasco e la new entry Maria Vera Ratti.
    “Quando con una serie come questa ti intrufoli nelle case delle persone ricevi un affetto da parte del pubblico, che ti commuove”. Poi, “sul set c’è un clima meraviglioso, siamo un gruppo molto unito”. (ANSA).
   

Grapheland, un cartoon per celebrare il ponte San Giorgio

A due giovani artisti genovesi (Carola Zerbone, illustratrice e Filippo Odone, motion designer ) BeDimensional, spin off dell’Istituto Italiano di Tecnologia  ha commissionato un cartoon – Grapheland – della durata di 3 min circa, dedicato al grafene, il materiale delle meraviglie, che BeDimensional industrializza.

L’uscita del cartoon è più che simbolica: BeDimensional è ubicata nella valle dell’ex ponte Morandi ed intende, anche così, dare un tributo alla città che la ospita, al dolore che la ha ferita, ad una nuova speranza che nel video animato viene espressa con un claim significativo che saluta il ponte San Giorgio: “BeDimensional for Genoa/ bridging the future”.

“Grapheland”, un cartoon per celebrare Ponte San Giorgio

Fare della Val Polcevera una valle dell’innovazione e del futuro, nella sostenibilità, è parte dell’impegno di BeDimensional e di Pellan Italia , il gruppo di imprese che ha creduto nel grafene di BeDimensional investendo nel 2019, con la sua Presidente, Carlotta Pignatti Costamagna, 18 ml di Eu (terzo investimento italiano assoluto in una start up).

New next, il regno della sostenibilità. Il cartoon ha un intento principalmente didattico, una struttura narrativa semplice: tutto inizia con un’immagine del ponte San Giorgio,poi la camera zoomma su di un interno casa (all’esterno sventola una bandiera di Genova) e da qui comincia la storia del grafene. Un professore-scienziato ne illustra la scoperta e le applicazioni in una trasmissione tv.

Tra i suoi telespettatori un cagnolino, un mastino francese di nome Bluri (da qui il sottotitolo del cartoon, Bluri’s dream) che si addormenta nel racconto e comincia a sognare. Bluri ha una coperta (forse di Linus?) con un disegno a esagoni che richiama la struttura del grafene… Il sogno fa della coperta un mantello che porta Bluri incontro a Graphiman: un super-eroe che illustra a Bluri le meraviglie del suo “nuovo mondo” Grapheland e le tante applicazioni del grafene, dai pannelli solari, all’impianto per desalinizzare l’acqua fino alle batterie….qui il sogno si interrompe e Bluri si risveglia accanto alla sua padroncina con una promessa di nuovi valori. Il new next potrebbe finalmente diventare il regno della sostenibilità.

Omofobia: testo in Aula dopo più 20 anni di tentativi

La legge contro l’omofobia approda lunedì nell’Aula della Camera ma non rappresenta il primo tentativo legislativo per arginare le discriminazioni e le violenze fondate su sesso e orientamento sessuale. Se le ultime tre legislature hanno visto impegnati soprattutto militanti del mondo gay (da Franco Grillini a Sergio Lo Giudice, da Paola Concia fino all’attuale relatore Alessandro Zan), il primo tentativo ebbe un percorso diverso: fu affidato nel 1999 ad un relatore cattolico, il deputato del Ppi Paolo Palma, che fu incaricato di tessere rapporti con la Cei per evitare una guerra di religione.

In Aula arriva il testo del relatore Zan. Il provvedimento, di iniziativa parlamentare, punisce chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione o violenti per motivi “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Il testo istituisce anche la giornata nazionale contro l’omofobia, il 17 marzo.

Beyoncé canta e mostra volti dell’identità black

La parole di Mufasa, da Il re Leone, in apertura, ci ricordano, sulle immagini di un cesto chiuso trasportato da un fiume, che “siamo tutti connessi nel grande circolo della vita”, arrivando a Beyoncé, vestita di bianco sulla riva. Si apre così Black is king, il visual album disponibile dal 31 luglio su Disney + che dipinge l’orgoglio dell’identità black, fra immagini, simboli e suggestioni. Lo fa rivisitando i brani di The Lion King: The gift, il concept album pubblicato l’anno scorso dalla popstar, in occasione all’uscita nelle sale della versione live action di The lion King, nella quale Beyoncé aveva donato la voce alla lionessa Nala.
La cantante e attrice che è anche regista del visual album (fusione tra musica e immagini amata, più volte sperimentata dall’artista, e sublimata in Lemonade del 2016) con il supporto del coregista Kwasi Fordjour e di Emmanuel Adjei, Blitz Bazawule, Pierre Debusschere, Jenn Nkiru, Ibra Ake e Dikayl Rimmasch, ci guida in un percorso poetico, elegante, intenso, estetizzante, sovraccarico di colori e segni, dall’arte tribale al cinema, dalla danza alla moda (c’è tra i fashion designer anche Valentino, con un look ideato per lei dal Creative Director Pierpaolo Piccioli). Una full immersion nella ricchezza della cultura africana e afroamericana tra scenari naturali (e non) mozzafiato, dal deserto al Grand Canyon, scandita brani dell’album (del quale esce, in contemporanea al debutto su Disney+ la Deluxe Edition con Sony), più qualche sorpresa. Fra i coautori e cointerpreti con Beyoncé il marito Jay-Z, Pharrell Williams, Kendrick Lamar, Tierra Whack, Jessie Reyez, Tekno, Yemi Alade, Busiswa, Salatiel, Wizkid, Shatta Wale. Un viaggio mai tanto d’attualità viste le proteste del movimento Black lives matter, che vede da anni Beyoncé in prima fila, attraverso le sue canzoni e performance, non avendo paura di suscitare polemiche. Come durante la sua performance nel 2016 nell’intervallo del Superbowl con la coreografia, ispirata alle Black Panther, per Formation, brano che faceva apertamente riferimento nel video alla violenza della polizia contro gli afroamericani.
‘Black is king’ nato da un anno di lavoro e riprese in giro per il mondo, da New York a Los Angeles, al Sud Africa, all’Africa Occidentale, da Londra al Belgio, re-immagina i temi de Il Re Leone “per accompagnare le giovani regine e i giovani re di oggi nel viaggio personale alla ricerca della propria corona”. Non mancano le guest star, dalla famiglia, con Jay-Z la figlia di 8 anni Blue Ivy (che appare, fra le altre, in Bigger e Find you way back), la madre Tina Knowles-Lawson, Lupita Nyong’o, la cugina e componente con lei delle Destiny’s Child, Kelly Rowland, Pharrell Williams, la top model Naomi Campbell, e le modelle Aweng Ade-Chuol e Adut Akech.
Nero “è il colore della pelle dei miei veri amori – recita Beyoncé nel prologo al primo brano, Bigger, portando in braccio un neonato, mentre cammina sulla spiaggia -. Sei benvenuto nel tornare a casa verso te stesso, fai sì che nero sia sinonimo di gloria” Entra poi nei versi della canzone: “Se ti credi insignificante, ripensaci … sei parte di qualcosa molto più grande…più grande dell’immagine che vogliono mostrarci”. Di brano in brano, fra gli altri, Find Your Way Back”, “Don’t Jealous Me”, “JA Ara E”, “Nile”, “Mood 4 Eva”, “Water”, “brown Skin Girl”, “Keys To The Kingdom”, “Already”, “Otherside”, “My Power”, “Scar”, assistiamo all’infanzia e alla crescita di un ideale ‘futuro re’, nella cui storia ritroviamo (punteggiato da alcune battute del film) il racconto di formazione di Simba. E al figlio di tre anni Sir (nato nel 2017 con la gemella Rumi che ha anche un cameo nel visual album), Beyoncé dedica Black is king, “insieme a tutti i nostri figli e figlie – ha scritto – il sole e la luna si inchinano per voi. Siete la chiave per il regno”. (ANSA).

Women Up, le donne alla conquista della Gnam

(di Daniela Giammusso) (ANSA) – ROMA, 02 AGO – Nel 2020 è stata condotta una ricerca
sulle artiste della Galleria Nazionale d’arte moderna e
contemporanea di Roma: 251 in collezione, il 10% del totale, con
517 opere e 26 paesi di provenienza. Fino al 2014 si
acquistavano solo tre opere di donne ogni anno. Dal 2015, anno
dell’arrivo della direttrice Cristiana Collu, a oggi sono
diventate 16 l’anno. Il 20% è entrato in collezione e nel 2019
le opere di artiste sono diventate il 30% del totale delle
acquisizioni. Time is Out of Joint, la mostra-allestimento della
collezione permanente, nel suo attuale assetto espone 17
artiste, il 10% del totale, e accanto alle 27 opere un’etichetta
evidenzia in giallo il “Made by a woman artist”, ovvero l’essere
realizzata da mano femminile. Dal 2016 ad oggi, una mostra
personale su 4 è dedicata a una donna e nelle collettive la
presenza femminile media è del 25%. Ma la strada è lunga e si
prosegue, a ottobre, con l’inserimento in Time is Out of Joint
di un altro significativo numero di opere di artiste dalle
collezioni della Galleria, preceduto da una campagna diagnostica
e di restauri. Negli stessi giorni, nel Salone Centrale
debutterà anche la personale dell’architetta spagnola Izaskun
Chinchilla, con la sua elaborazione del concetto della sfera
armillare, modello medievale del cosmo composto da una sfera ad
anelli concentrici usato per insegnare il movimento delle
stelle. A dicembre si completerà invece la trilogia sul pensiero
della scrittrice, critica d’arte e femminista Carla Lonzi, con
una open call dai titolo Vai pure che rimanda alla registrazione
del dialogo tra la Lonzi e l’artista Pietro Consagra che porterà
alla fine della loro relazione sentimentale. Infine, a marzo
2021, è in arrivo Io dico Io – I say I, la grande mostra a cura
di Cecilia Canziani, Lara Conte e Paola Ugolini che riunisce
oltre 40 artiste italiane di generazioni diverse che in
differenti contesti storici e sociali hanno raccontato la
propria avventura dell’autenticità, restituendo attraverso una
costellazione di visioni il proprio modo di abitare il mondo.
    Concepita prima della pandemia, si arricchisce ora dei video
vincitori della call Taci. Anzi, parla . (ANSA).