Lanciò allarme su Bussi, a Spoltore una via a Giovanni Contratti

(ANSA) – SPOLTORE, 16 OTT – Spoltore ricorda l’assessore
pescarese Giovanni Contratti e lo fa intitolandogli una via che
dal Municipio scende verso il vecchio convento. Assessore al
Comune di Pescara negli anni ’70, Contratti salì agli onori
della cronaca per aver denunciato per primo l’inquinamento del
fiume Pescara e le problematiche legate al sito di Bussi sul
Tirino. Per questo, ricordano le cronache del tempo, fu isolato
e costretto a lasciare la politica attiva. Questa mattina al
taglio del nastro di via Contratti hanno partecipato il
presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il procuratore
Capo della Repubblica di Pescara Giuseppe Bellelli, il
commissario straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini,
già Presidente della Commissione di inchiesta sul sito inquinato
di Bussi, il presidente della Provincia di Pescara Antonio
Zaffiri, i sindaci di Bussi sul Tirino Salvatore Lagatta e di
Bolognano Guido Di Bartolomeo e Giovanna Contratti, nipote del
politico pescarese, che ha detto: “Ho davvero un bel ricordo di
mio nonno, lui capì l’importanza della lotta all’inquinamento e
si trovò di fronte il colosso della Montedison. Dedicò il suo
lavoro di medico alla vita pubblica e politica e oggi a noi
familiari fa davvero piacere questa intitolazione. Oggi sono
medico grazie anche alla passione che mi ha trasmesso”.
    “Oggi è una giornata importante – ha detto il sindaco di
Spoltore Luciano Di Lorito – Ricordiamo una persona che tanto ha
fatto per la nostra comunità intitolandogli una via, come
facemmo qualche settimana fa, quando intitolammo una strada a
Peppino Impastato”.
    “Nel processo Bussi-Montedison abbiamo avuto due fasi delle
indagini – ha ricordato Bellelli, Giuseppe Bellelli, che
condusse la pubblica accusa nel processo sulla discarica di
Bussi – Quella del 2006-2007, individuazione dell’inquinamento
della mega discarica con le indagini del generale Guido Conti
che oggi non c’è più, e la fase successiva con il rinvenimento
di documenti che ci permisero di ricostruire i fatti. E fra quei
documenti c’erano anche atti firmati da Giovanni Contratti.
    Eravamo agli inizi degli anni ’70, la cultura ambientalista era
ancora di nicchia. Per questo Contratti fu un pioniere”. (ANSA).
   

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