Il ventaglio di Mattarella, l’ultimo del suo settennato

Al Quirinale si celebra la tradizionale cerimonia del ventaglio a pochi giorni dall’inizio del semestre bianco.

Vaccini, riforme e Recovery, responsabilità politica e grande attenzione ai tanti provvedimenti che stanno entrando in cantiere e che devono essere chiusi attraverso un dialogo serrato tra governo e parlamento. Non sarà un bilancio del suo settennato – è decisamente troppo presto e ci sarà l’occasione per parlare agli italiani nel tradizionale discorso di fine anno – quello che traccerà oggi Sergio Mattarella incontrando la stampa parlamentare nella cerimonia del Ventaglio.
    Troppa è la carne al fuoco da cuocere nei prossimi sei mesi che coincidono con il delicato processo del “semestre bianco”, cioè il lasso di tempo nel quale il presidente della Repubblica deve silenziare la sua arma più potente, cioè la possibilità di sciogliere le Camere.
    Una norma costituzionale da tempo criticata dai costituzionalisti e che non convince neanche l’attuale capo dello Stato che in tempi non sospetti usò le riflessioni di Antonio Segni per segnalare come forse fosse giunto il momento di riformarlo. E’ comprensibile che Mattarella guardi con preoccupazione ai prossimi mesi quando i partiti, e quindi i parlamentari, potranno giocare duro sapendo di non rischiare di essere mandati tutti a casa. E’ quindi probabile che Mattarella torni sull’argomento ricordando che alzare la temperatura politica nei prossimi sei mesi potrebbe diventare rischioso per l’attuazione del gigantesco piano di aiuti messo in campo dall’Europa. Quel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che è poi una delle due ragioni per le quali è nato l’esecutivo di emergenza guidato da Mario Draghi. La seconda ragione fondante del governo, cioè l’emergenza pandemica, sarà sicuramente oggetto delle riflessioni del presidente che, per la prima volta all’aperto dai giardini del Quirinale, ricorderà i sacrifici fatti, le dolorose misure prese per spingere il Paese a proseguire nella strada della prudenza. E quindi delle vaccinazioni. Mattarella, si sa, ha avuto sin dall’inizio un approccio laico e razionale sul tema. E’ stato tra i primi ad annunciare che si sarebbe vaccinato e non può che guardare con timore alle sacche di resistenza in materia.
    Sergio Mattarella ha compiuto 80 anni lo scorso 23 luglio e ha già manifestato sia la sua stanchezza personale che la convinzione che un settennato sia un lasso di tempo più che sufficiente per la guida della presidenza della Repubblica.
    Nonostante ciò il suo nome rientra quotidianamente nei retroscena – nonchè nei “desiderata” di più forze politiche – sulle strategie per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Difficile che Mattarella ne parli, così come è improbabile che possa intervenire sulla necessità che Mario Draghi continui il suo ruolo alla guida del governo fino alla fine della legislatura, cioè il 2023. Con l’attenzione che c’è sul tema anche solo ventilare una permanenza di Draghi a Chigi potrebbe essere letta, dagli osservatori più spregiudicati, come una sorta di autocandidatura al bis. Ecco, quello che Mattarella proprio non vuole è che i prossimi sei mesi siano sprecati in previsioni “oroscopali” e non nella realizzazione di fatti e opere.