Anche a luglio è positiva la raccolta dei Pir

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Due dati positivi in due mesi forse sono qualcosa di più di una semplice coincidenza. Parlare di inversione di tendenza è certamente prematuro, ma 60 milioni incassati a luglio consolidano ampiamente i 65 entrati nelle casse dei gestori di Pir a giugno. Due risultati importanti che però non sono ancora in grado di riportare il bilancio da inizio anno anche solo vicino al pareggio: -272 milioni sono tanti da recuperare.

Comunque è evidente che qualcosa nel settore stia cambiando e dopo mesi e mesi …

Social Bond: Banca Etica lancia l’obbligazione contro mafiosi e strozzini

Finanza sostenibile

È un subordinato da 2,5 milioni con un tasso fisso di 1,40% e un lotto minimo di 30mila euro. Il denaro finanzierà le imprese che gestiscono beni confiscati e le associazioni anti usura

di Vitaliano D’Angerio

Cina e Esg, le richieste dei gestori sostenibili per investire a Pechino

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Una governance che rispetti le regole internazionali e informazioni puntuali sul versante ambientale e sociale. Ecco le richieste alle aziende cinesi da parte gestori Esg. Una sfida titanica. Le notizie sul trattamento della minoranza Uiguri o degli studenti di Hong Kong lasciano infatti poco spazio alla speranza per chi chiede il rispetto dei diritti umani. Nonostante un quadro difficile, i fondi sostenibili provano lo stesso a confrontarsi con le aziende cinesi. E qualche risultato si riesce ad ottenerlo.

I raider Meituan con la polizza

Vediamo dunque qualche esempio concreto di chi si sta allineando agli standard Esg. Fra le prime dieci aziende del Msci China Esg Leaders Index, c’è Meituan: è al terzo posto come peso dopo Alibaba e Tencent, già note al pubblico occidentale. Seicentomila addetti alle consegne, che servono 400 milioni di clienti all’anno in 2.800 città della Repubblica Popolare: Meituan è un colosso del delivery. Oltre alla consegna del cibo, si occupa di hotel, viaggi, bike sharing. Ma il vero business lo fa con il cibo a domicilio. Ha un bilancio di sostenibilità, in inglese, molto dettagliato. È chiaro che sui contenuti bisogna andare sulla fiducia: è l’azienda che garantisce la veridicità delle informazioni.

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Quello che emerge dalle 32 pagine del report Meituan sulla sostenibilità è l’attenzione per i propri raider: l’azienda li dota di casco e abbigliamento catarifrangente. Inoltre tutti hanno un’assicurazione a cui contribuiscono ristoranti e commercianti che si appoggiano a Meituan per le consegne. Infine la società fornisce anche lo smartphone. Che dire: nulla da invidiare al trattamento dei raider occidentali.

I gestori e l’Esg cinese

«L’integrazione dei fattori Esg nel processo di investimento dipende dalla disponibilità e dalla qualità dei dati pubblicati dagli emittenti. In questo senso è evidente che, rispetto allo scenario in cui operiamo in Europa e negli Usa, nel mercato asiatico la pubblicazione di indicatori ambientali, sociali e di governo societario è meno uniforme», spiega Federica Calvetti responsabile Esg & Strategic Activism di Eurizon, presente da anni in Cina.

E aggiunge: «Auspichiamo che la standardizzazione della disclosure Esg, secondo modelli internazionali, possa gradualmente permettere una maggiore offerta di prodotti che promuovano le caratteristiche ambientali e sociali. In questo contesto, assume ancora più importanza l’attività di engagement che svolgiamo con le società attraverso il dialogo con il management, al fine di approfondire specifiche tematiche, favorire l’aderenza a pratiche di governo virtuose in rapporto alle Esg, più in generale al fine di instaurare rapporti diretti nell’ambito del cosiddetto “azionariato attivo” che svolgiamo anche con le società in Asia».

N26 nel mirino delle authority: faro sui controlli antiriciclaggio

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N26, mobile bank di punta del fintech tedesco, è entrata nuovamente nel mirino della vigilanza per l’ennesima carenza dei controlli interni, della governance e della compliance, in particolar modo nella lotta al riciclaggio di denaro sporco e alla criminalità finanziaria.

Questa volta la banca totalmente digitale, start up fondata nel 2013 a Berlino e cresciuta velocemente agli attuali 7 milioni di clienti in 25 paesi, rischia grosso: rischia una stretta sull’espansione della rete internazionale e…

N26, gioiello del fintech tedesco, nel mirino delle authority sui controlli antiriciclaggio

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N26, mobile bank di punta del fintech tedesco, è entrata nuovamente nel mirino della vigilanza per l’ennesima carenza dei controlli interni, della governance e della compliance, in particolar modo nella lotta al riciclaggio di denaro sporco e alla criminalità finanziaria.

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Ecco come Wall Street è balzata del 100% in soli 354 giorni

ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùDietro i record della Borsa Usa

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Risparmio, l’asse Mediobanca-BlackRock dirotta 1,4 miliardi sull’economia reale

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Poter scegliere società non quotate su cui investire a livello internazionale appare un’opportunità sempre più essenziale nell’attuale scenario dei mercati finanziari in cui spuntare rendimenti significativi risulta ormai un’operazione piuttosto complessa. Molti l’hanno colta fra gli investitori che appartengono alla fascia private, quella più elevata come disponibilità di patrimonio e anche come livello di cultura finanziaria. A ricordarlo sono i numeri di Mediobanca BlackRock Co-Investments, iniziativa…

Assalto hacker alla piattaforma Poly Network: rubati 600 milioni in cripto asset

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Una somma importante: circa 612 milioni di dollari. È la cifra che sarebbe stata rubata sulla piattaforma di finanza decentralizzata Poly Network. Si tratta di gran lunga del più grande furto in questo settore. L’autore? Degli hacker. O meglio, visto che nella cultura cibernetica gli hacker non hanno intenti malevoli, dei cracker. La notizia l’ha data la stessa società via twitter. E subito l’informazione, in un tam tam digitale, si è diffusa nella cripto sfera.

Cosa è Poly Network

A essere colpita, per l’appunto, è stata Poly Network. Si domanderà: ma in cosa consiste questa piattaforma? In generale, e senza entrare in dettagli tecnici, Poly Network è un protocollo di DeFi (Dencentralized Finance) che consente di scambiare i gettoni virtuali (token) attraverso differenti blockchain.

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Caro hacker, contattatici..

Come indicato nel messaggio dello stesso Poly Network su Twitter, indirizzato al “caro Hacker”, l’attacco ha coinvolto “decine di migliaia” di mebri della “crypto community” cui sono stati portati via le cryptocurrency. Per questo, in un approccio che solamente nel nuovo mondo degli asset digitali può concepirsi, la stessa piattaforma ha chiesto di essere contattata (dall’hacker) per risolvere il problema.

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Caccia al ladro

Al di là del messaggio di Poly Network, la società attiva di cyber sicurezza SlowMist (sempre via Twitter) ha affermato che l’email del “pirata” informatico è stata trovata. «È probabile – è l’indicazione- che si tratti un assalto lungamente e ben preparato».

Troppi cripto asset lanciati da inesperti

«In generale – tiene a precisare al Sole24ore Ferdinando Ametrano, fondatore di CheckSig -, al di là del caso in oggetto, simili situazioni si vengono a creare nelle situazioni, ormai troppe, in cui il codice dell’infrastruttura è scritto in maniera non efficiente». Cioè? «Si tratta di software spesso formalmente non verificati che rischiano di lasciare delle brecce dove il malintenzionato di turno può infilarsi». Un contesto, peraltro, agevolato dall’eccessivo «numero di cripto asset che vengono lanciati sulle piattaforme. Un mondo del “miraggio della ricchezza facile” dove troppe sono le persone che si “inventano” esperti, con il rischio che accada quello che è successo oggi». Al contrario un protocollo di struttura serio e verificato, «come quello del bitcoin – conclude Ametrano – dal 2008 ad oggi mai è stato violato».

Piazza Affari, le tre ragioni del «mini rally» di agosto

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La Borsa, gli indici del 10 agosto 2021

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L’agosto che non ti aspetti porta in dote a Piazza Affari un «mini rally» forse inatteso. In un periodo di volumi tradizionalmente più contenuti e durante il quale nel passato si sono alzate tempeste improvvise, l’indice FTSE MIB milanese sembra infatti riuscito a scrollarsi di dosso alcuni tabù, fra i quali la «resistenza» posta a quota 25.550 punti che pareva inviolabile, e viaggia ormai sui massimi dai tempi delle grande crisi finanziaria del 2008.

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