Stadi: classifica Gb, 5 italiani tra i 15 peggiori d’Europa

Il miglior stadio d’Europa? Il Westfalen Stadium di Dortmund, culla del Borussia. E il peggiore? Il ‘Castellani’ di Empoli. Lo rivela una classifica – peraltro un po’ estemporanea – stilata dal sito britannico ‘Money’ sulla base delle recensioni postate da tifosi e visitatori su tre diverse fonti (Tripavdisor, Google e Football Ground Map). Se la Spagna ha tre impianti nella top ten (Santiago Bernabeu, Camp Nou e Wanda Metropolitano), l’Italia ne ha altrettanti tra i dieci peggiori con il ‘Penzo’ di Venezia e il ‘Bentegodi’ di Verona a far compagnia al ‘Castellani’. Tra i peggiori 15 ci sono anche il ‘Franchi’ di Firenze e il ‘Maradona’ di Napoli.

Il miglior stadio italiano è San Siro, che si piazza all’11/o posto a pari merito con l’Allianz Arena di Monaco, mentre l’Allianz Stadium di Torino è solo 22/o. La classifica non è accompagnata da motivazioni, ma è un mero risultato della somma delle recensioni raccolte dai tre siti suddetti e se il voto massimo teorico è 5 (che nessuno raggiunge), lo stadio di Empoli si ferma a 2.90.

Fanno di poco meglio altri tre impianti: il Balaidos Stadium del Celta Vigo (Spagna, 3.37), il Maksimir della Dinamo Zagabria (3.37), lo stadio ‘Re Baldovino’ che ospita la nazionale belga (Bruxelles, 3,37). Si fermano ad un punteggio di 3.43 il ‘Penzo’ e il Coliseum ‘Alfonso Perez’ del Getafe (Spagna). Tra i 30 stadi meno graditi appaiono anche il ‘Bentegodi’ (3,47), il ‘Franchi’ di Firenze (3.57) e il ‘Maradona’ di Napoli (3,67).

In cima alla classifica dei migliori, dopo il Westfalen (punteggio 4,57), sono a pari merito altri sei impianti, a quota 4,53: l’Arena Nationala di Bucarest, il Camp Nou, il ‘Bernabeu’, il Millennium Stadium di Cardiff, lo Stadion Narodowy di Varsavia e il Tottenham Hotspur Stadium di Londra. Punteggio alto (4.50) anche per il misconosciuto ‘Stadion An der alten foersterei’ di Berlino, la casa del club Union, che precede il Wanda e il mitico Wembley di Londra (4.47) e quindi San Siro (4,43). (ANSA).
   

Green pass scaduto, Malkovich respinto dall’Hotel Danieli

Non ha potuto occupare la suite extralusso che gli era stata prenotata all’Hotel Danieli di Venezia: John Malkovich si è visto negare il soggiorno nella struttura affacciata sul Bacino di San Marco perché il suo Green pass, come confermano fonti della produzione, era scaduto.

L’attore e regista, riporta il Gazzettino, si trovava una settimana fa nella città lagunare per due giorni di riprese di Ripley, la nuova serie tv americana ispirata ai romanzi di Patricia Highsmith. Dopo lo ‘stop’ imposto dal Danieli, Malkovich è stato ospitato in una vicina residenza veneziana. Da quando la troupe è sbarcata in laguna viene assistita e seguita dal punto di vista sanitario da una struttura mobile privata nei pressi della Pietà, a due passi da Piazza San Marco, che provvede a effettuare i tamponi molecolari ogni due giorni ai protagonisti della serie e agli addetti alle riprese.

Una settimana fa gli assenti per Covid hanno sfiorato il centinaio. Più o meno la stessa sorte accaduta a Venezia nell’autunno del 2020 per le riprese di Mission Impossible 7 con Tom Cruise, segnate da continui stop per le positività al virus.

Ronaldo andrà via se United non si qualifica alla Champions

C’è già aria di divorzio tra Cristiano Ronaldo e il Manchester United: dopo lo sfogo della settimana scorsa, quando il portoghese si era lamentato dei risultati della squadra, i suoi rappresentanti si sono incontrati coi vertici del club per discutere la possibile rescissione del contratto al termine della stagione qualora i Red Devils non si qualificassero per la prossima Champions League. 

Attualmente lo United è al settimo posto in Premier League, staccato 5 lunghezze dal quarto posto, ma con due gare da recuperare, mentre sono addirittura 24 i punti di distacco dalla capolista Manchester City. Un altro campionato da comprimario per il club più titolato d’Inghilterra nonostante il ritorno di Ronaldo, 37 anni, la scorsa estate. Il quale – almeno sui media – non sembra ancora rimpiangere la scelta compiuta, pur non nascondendo la frustrazione per i mediocri risultati fin qui ottenuti in campionato. Nel corso di un’intervista realizzata settimana scorsa CR7 aveva dichiarato di non essere tornato all’Old Trafford “per arrivare al settimo posto in classifica”, sollevando anche qualche dubbio sull’ingaggio di Ralf Rangnick, il tecnico ad interim scelto dalla proprietà per sostituire l’esonerato Ole Gunnar Solskjaer.

Insoddisfatto in campo, incerto sulla direzione presa dalla società di Manchester, questa settimana Ronaldo – scrive oggi il Sun – ha dunque sollecitato un incontro tra i suoi rappresentanti e Richard Arnold, che dal primo febbraio ricoprirà il ruolo di direttore generale dello United. Argomento principale dell’incontro, il futuro di Ronaldo il cui contratto con il Manchester United scade nell’estate 2023, ma che sembra intenzionato a giocare almeno fino a 40 anni: le parti si sono accordate per lasciar partire il portoghese in estate, qualora lo United non chiudesse il campionato nelle prime quattro posizioni della classifica. 

Covid, confronto tra governo e Regioni. I governatori: ‘Abolire il sistema dei colori’

Confronto tra governo e Regioni sui provvedimenti di contenimento della pandemia, dalle quarantene all’eventuale nuovo conteggio dei casi Covid, al sistema dei colori.

“Con gli altri presidenti abbiamo parlato di abolire i colori delle regioni, non è più il caso, ne ho parlato con Fedriga. I colori servono a poco, su questo siamo pressoché tutti d’accordo”. A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è il governatore del Molise ed esponente di Forza Italia Donato Toma

D’accordo anche il sottosegretario alla salute Andrea Costa (Noi con l’Italia), ora che c’è il super green pass, in un’intervista al Corriere della sera ha sottolineato che bisogna avviare con le Regioni un percorso per il superamento dei “colori”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, in cui spiega: “C’è una platea del 90 per cento di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L’unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa”.
   

“Il sistema dei colori, nel momento in cui la politica è quella delle vaccinazioni, e quando uno è vaccinato regolarmente può circolare, non sembra avere più molto senso”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a margine della presentazione di un accordo con l’Unione italiana ciechi. “Faremo richieste al governo in una logica di semplificazione”, compresa quella di “smetterla con questi colori”, perché “chi si è accorto – ha proseguito – che siamo in giallo? Aveva un senso quando c’erano delle misure relative alla mobilità, ma oggi sono misure relative alla mobilità dei non vaccinati”.

Morto l’uomo più anziano al mondo, aveva quasi 113 anni

Il decano dell’umanità, lo spagnolo Saturnino de la Fuente Garcia, è morto all’età di 112 anni e 341 giorni. Lo ha annunciato il Guinness dei primati. Era stato dichiarato l’uomo vivente più anziano al mondo e avrebbe dovuto festeggiare il suo 113mo compleanno il mese prossimo. 

A causa della sua bassa statura, questo spagnolo di 1 metro e 50 nato a Puente Castro l’11 febbraio del 1909, non era stato chiamato a combattere nel 1936 durante la Guerra civile spagnola e aveva avviato un’attività di calzature di successo. Ha avuto sette figli, 14 nipoti e 22 pronipoti.

Il record di longevità rimane della francese Jeanne Calment, che visse 122 anni e 164 giorni prima di morire nel 1997.

Aggredì un giornalista tv, Grillo a processo il 13 giugno

E’ stata fissata al 13 giugno prossimo, al tribunale di Livorno, l’apertura del processo che vede imputato Beppe Grillo per i reati di violenza privata e lesioni personali ai danni del giornalista Francesco Selvi: la procura di Livorno ha emesso un decreto di citazione a giudizio. La stessa procura aveva chiesto l’archiviazione per l’accusa di violenza privata – notificando invece un avviso di conclusione indagini per il reato di lesioni – ma il gip a dicembre scorso l’aveva respinta ordinando l’imputazione coatta.

I fatti risalgono al 7 settembre 2020 quando sulla spiaggia di Marina di Bibbona Francesco Selvi stava cercando di intervistare Beppe Grillo per la trasmissione di Rete4 ‘Diritto e Rovescio’. Per l’accusa Grillo strappò di mano il cellulare al giornalista e lo spintonò per le scale dello stabilimento balneare dove si trovava, procurandogli un trauma distorsivo al ginocchio sinistro. Le indagini sono partite dopo la denuncia fatta dal giornalista alla procura di Livorno.

Il gigante di Plan de Corones sarà con il pubblico

Il comitato organizzatore della Coppa del mondo di sci femminile a Plan de Corones ha deciso di ammettere il pubblico alla gara del 25 gennaio. “Tutti noi vogliamo tornare a vivere una gara più normale possibile, garantendo il rispetto delle regole vigenti sarà possibile”, afferma il presidente del comitato organizzato Danny Kastlunger.

Martedì 25 gennaio, la pista Erta ospiterà il gigante femminile. Nell’ambito della zona vip saranno ammessi 500 spettatori tra sponsor, autorità e ospiti d’onore. Per l’accesso alla gara è richiesto il Super Green Pass. L’ampia zona è all’aperto, ha l’accesso controllato e non sarà permesso somministrare cibi e bevande. “Gli ulteriori 1.500 spettatori saranno ammessi nell’area a fianco della zona d’arrivo, che garantisce un’ampia superfice pro capite, in linea con le norme anti Covid-19. I titoli che garantiscono l’accesso sono tuttavia già tutti assegnati, così da sconsigliare a chi non ne fosse provvisto, di recarsi a San Vigilio di Marebbe per la gara. Per chi scia a Plan de Corones resta invece possibile fermarsi a bordo pista per assistere alla gara, rispettando le regole di comportamento ed evitando gli assembramenti”, informa una nota. Il programma prevede l’inizio della prima manche alle ore 10.30, mentre la seconda prova prenderà il via alle ore 13.30.
   

Nba: Golden State ritrova Thompson e batte Detroit

Golden State, guidato da Stephen Curry e Klay Thompson, ha vinto senza forzare (102-86) contro Detroit, mentre Minnesota ha prevalso di misura (112-110) a New York. Questi i risultati degli ultimi incontri in NBA. Nella sua quinta partita in due anni e mezzo, a causa di due gravi infortuni (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, poi del tendine d’Achille destro) Thompson ha segnato 21 punti (3 assist, 3 rimbalzi). Grazie alla sua presenza Curry può godere di maggiore libertà. Ne ha approfittato raccogliendo 18 punti (8 assist), senza giocare l’ultimo quarto. Contando sui 31 punti accumulati dai due dopo i primi due quarti, i Warriors erano in vantaggio 66-38 all’intervallo. In assenza di Draymond Green (problemi ad un polpaccio), Andrew Wiggins ha interpretato perfettamente il ruolo di terzo uomo (19 pt) per Golden State, che consolida il suo secondo posto a Owest, dietro a Phoenix. Con la maglia dei Pistons si è distinta la riserva Rodney McGruder (29 punti). Male il N.1 dell’ultimo draft, il rookie Cade Cunningham (8 punti).

A New York, i Timberwolves hanno avuto la meglio sui Knicks, grazie in particolare a Karl-Anthony Towns (20 punti), che ha riportato in vantaggio la sua squadra a 29,3 secondi dalla fine (111-109). New York non è più riuscita a reagire. Nel finale è stato Kemba Walker, tornato dopo aver saltato nove partite a causa di un infortunio al ginocchio sinistro, a trascinare i Knicks con 10 punti (19 in totale). Ma Minnesota aveva le risorse, con Anthony Edwards (21 punti) e D’Angelo Russell (17 punti), per strappare questa sesta vittoria in otto partite e salire al settimo posto all’Ovest, con un record identico a quello dei Lakers, ottavi. New York rimane all’11/o posto nella Conférence Est (22-23).

Covid, attesa per oggi lista delle attività senza green pass

Atteso per oggi il dpcm con la lista delle attività dove non sarà richiesto il green pass, che escluderebbe tra l’altro i tabaccai. Sicilia e Calabria sfidano intanto il Governo e consentono l’attraversamento dello Stretto di Messina anche ai non vaccinati.

Niente super pass per attraversare lo stretto di Messina, basterà un tampone negativo: Sicilia e Calabria sfidano il governo con un’ordinanza che viola il decreto in vigore dalla vigilia di Natale in base al quale può salire sui mezzi di trasporto, compresi “navi e traghetti adibiti a servizio di trasporto interregionale”, solo chi è vaccinato o guarito dal Covid. Una forzatura che arriva con le Regioni sempre più in pressing per modificare le regole anti Covid, a partire dai parametri di conteggio dei ricoveri in ospedale per evitare il passaggio nella zona con più restrizioni: Friuli Venezia Giulia, Piemonte e la stessa Sicilia hanno infatti già parametri da zona arancione mentre Abruzzo, Calabria, Lazio, Liguria, Marche, Toscana e provincia di Trento rischiano di sforarli entro venerdì. Sembra invece rientrato l’allarme per la Valle d’Aosta, che ha chiesto comunque una deroga al governo per evitare di finire in zona rossa se dovessero risalire le terapie intensive. Le ordinanza firmate dal governatore siciliano Nello Musumeci e da quello della Calabria Roberto Occhiuto stabiliscono che per passare dalla Sicilia alla Calabria basterà avere il green pass base e non quello rafforzato, anche se bisognerà restare nella propria auto o all’aperto e indossare la Ffp2. “Poniamo fine ad un’assurda ingiustizia ai danni dei siciliani – dice Musumeci – una norma discriminatoria del governo. Con l’ordinanza si garantisce e salvaguardia la continuità territoriale”. Nelle prossime ore si capirà se il governo impugnerà i due provvedimenti, come ha già fatto con quella della Campania che posticipava la riapertura delle scuole. Un confronto tra tutti i governatori ci sarà nelle prossime ore: la Conferenza delle Regioni si riunirà per approvare il protocollo sullo sport che ha avuto il via libera dal Cts ma è chiaro che sul tavolo ci saranno le richieste avanzate in questi giorni: la cancellazione del sistema dei colori, una revisione del sistema con il quale vengono conteggiati i ricoveri in ospedale, distinguendo tra ricoverati per covid e pazienti che entrano per altri motivi e risultano positivi al virus (alcune regioni hanno già cominciato a farlo in autonomia, anche se non influisce sui dati riportati nel bollettino), la modifica delle regole della quarantena. Su questo fronte l’ultima proposta è quella del presidente della Liguria Giovanni Toti: dopo 3 giorni senza sintomi si può terminare l’isolamento. Tra le richieste delle Regioni ci sarebbe anche quella di far rimanere in servizio i sanitari positivi, un escamotage per ovviare alla mancanza di personale. Richiesta rispedita al mittente dai medici. “E’ una proposta irresponsabile” dice Filippo Anelli della Fnomceo e aggiunge: “se venisse attuata, tanto varrebbe abolire l’obbligo di vaccinazione”. Anche il maggior sindacato dei medici, l’Anaao Assomed la definisce “sciagurata”: “Provocherebbe danni alla salute, trasformando i reparti ospedalieri in cluster di contagio, non possiamo proprio consentirlo”. Le proposte dovranno poi essere discusse con il governo, con il ministro della Salute Roberto Speranza che ha già aperto al confronto sulle modifiche anche se ha invitato tutti a rimanere con “i piedi per terra”. In concreto significa che ci sono dei margini di intervento sia sulle regole per la quarantena sia sul metodo di conteggio dei casi negli ospedali ma non verrà cancellato il sistema delle fasce. E comunque il tutto non avverrà prima di fine mese.

Nelle prossime ore, invece, arriverà il Dpcm che individua quelle attività “necessarie al soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona” alle quali si potrà accedere senza il pass: i negozi che vendono generi alimentari, compresi i mercati e gli ambulanti, farmacie, parafarmacie, studi medici e veterinari, laboratori di analisi, negozi di ottica e per acquistare pellet o legna per il riscaldamento. Esclusi dal pass sarà anche tutto il settore dei carburanti, le edicole e i negozi di beni essenziali all’interno dei centri commerciali. Resta invece l’obbligo del pass per le librerie e per i tabaccai. Una scelta criticata dalla Federazione italiana tabaccai. “Ogni giorno entrano in tabaccheria 13 milioni di persone – sottolinea il presidente Giovanni Risso – Tutti ricordano che siamo rimasti aperti anche durante il lockdown, perché servizi essenziali per i cittadini, anche per pagamenti. Imporre ora il green pass sarebbe una complicazione ulteriore per la vita dei cittadini e per gli stessi esercenti”.

Verdone, con le piattaforme il cinema d’autore rischia

ROMA – “Cinema e piattaforme? È inevitabile che debbano convivere e questo dipenderà dalla strategia di esercenti, produttori e distributori. Ma per quanto riguarda lo streaming il pericolo c’è, l’algoritmo ormai ti dice anche come deve finire il film e così il cinema d’autore rischia davvero grosso”. A parlare così è Carlo Verdone, stasera nel seminario online “I giovani e il cinema nel mondo di oggi” che fa parte del “Club dei docenti” di Treccani Scuola (www.
    clubdeidocenti.it), community online che mette in contatto insegnanti italiani con le eccellenze culturali (incontri, tra l’altro, utili per ottenere certificazioni valide ai fini della formazione in servizio del personale scolastico).
    Un Verdone a tratti commosso ha difeso nell’incontro a spada tratta i docenti (“troppo mal pagati e frustrati”) , ricordando come sia suo padre che sua madre fossero insegnanti. Tante le domande (oltre mille docenti hanno partecipato al webinar), tra queste quella inevitabile sul futuro del cinema. “È cambiata la fruizione, ora si preferisce stare in casa e la sala ha una difficoltà enorme. E il virus ha peggiorato il tutto, ma resto fiducioso. Probabilmente il pubblico si dividerà in due: i giovani andranno in sala solo per i film Marvel, mentre le persone di mezza età e anziane, alla fine non abbandoneranno la sala”.
    E ancora sulla sua esperienza con le piattaforme streaming in VITA DA CARLO, su Prime Video: “Inizialmente non volevo farlo, mi sembrava di tradire il cinema. Poi qualcuno mi ha detto che non potevo restare indietro, ho accettato ed è stata una cosa vincente. Certo si corre molto, ma alla fine è andata bene anche perché ho rappresentato me stesso quasi senza recitare. Le piattaforme – aggiunge – restano comunque una grande novità, hanno fatto cose molto buone, ma sono sempre una catena di montaggio, manca l’artigianalità e poi una serie tv può avere anche cinque registi dunque, alla fine, mancando l’autore offre qualcosa di meno”.
    Per Verdone poi “il cinema dovrebbe diventare materia di studio nelle scuole. Una cosa che aiuterebbe lo studente ad approfondire, a diventare un intellettuale a tutto tondo, a sviluppare una sensibilità verso l’arte, verso tutta la cultura”. Un suo film da far studiare a scuola? “Vorrei tanto essere stato il regista de L’ATTIMO FUGGENTE, ma è impossibile rifare un film così importante. Potrei pensare a COMPAGNI DI SCUOLA o forse a BOROTALCO che è lo specchio degli anni Ottanta, un piccolo trattato sociologico della prima parte di quegli anni, ma potrebbe andar bene anche un film particolare come CHE COLPA ABBIAMO NOI, dove ci sono tanti caratteri da approfondire e quel lato malinconico che mi appartiene da sempre”.
    Infine il suo omaggio alla platea dei docenti che lo hanno seguito in questa sua lezione: “L’insegnante è una figura importante ed è il lavoro più bello del mondo perché ti trovi ad allevare le generazioni future. I docenti sono degli eroi e oggi con tante famiglie in crisi che stanno implodendo lo sono anche di più, perché prendono il posto del padre e della madre”.
    (ANSA).