Tormentoni, la colonna sonora della ‘strana’ estate

Poche fughe all’estero, si andrà alla riscoperta dell’Italia che pure va bene. Annullati, per forza di Covid, i tour musicali estivi non ci saranno concerti dove ritrovarsi a intonare l’ultima canzone uno stretto all’altro ma anche se sarà un’estate diversa, meno sociale, più attenta (speriamo) alla colonna sonora non vogliamo rinunciare. Le hit dell’estate, i famosi tormentoni, sono uno di quei fenomeni che, cambiando il motivetto, caratterizzano la stagione libera per definizione, che siano il sound dell’amore estivo o della gita di gruppo al mare al tramonto aperitivo incluso. A fine estate si capirà il vincitore (all’Arena di Verona il 9 settembre con Mara Maionchi la serata Rtl 102.5 Power Hits Estate,) ma intanto è partita la ricerca delle canzoni che più ascolteremo. E’ in corso la classifica dal 22 giugno su Rtl 102.5 aggiornata settimanalmente con i voti dei radioascoltatori ma una bussola amata da tutti e soprattutto dai ragazzi è Spotify che pure annuncia la playlist Le Hit dell’Estate 2020. Le canzoni inserite nella lista si basano su dati, come i numeri in streaming, i trend attuali e le previsioni future del team locale di Spotify.
    I tormentoni dell’estate, per ora sono orientati sugli artisti italiani: Mediterranea di Irama o Good Times di Ghali ma anche DaBaby con Rockstar (feat. Roddy Ricch) e In Your Eyes di The Weeknd, How You Like That delle sudcoreane Blackpink, per viaggiare fuori dai confini italiani.
    Va fortissima Mamacita dei Black Eyed Peas (feat Ozuna), Karaoke di Boomdabash (feat. Alessandra Amoroso), Bimbi per strada di Fedez e Guaranà di Elodie. E già si cantano Balla Per Me di Tiziano Ferro e Jovanotti e Ho una voglia assurda di J-Ax.
    La regina delle hit estive, Baby K quest’anno si è alleata con una altra regina (del business), la debuttante Chiara Ferragni con Non mi basta più.
    Tra le hit papabili se ne segnalano due che sono nel mondo a supporto della Black community: This is America di Childish Gambino e Alright di Kendrick Lamar. 
   

Statua di Montanelli ancora presa di mira, ora ha una bimba in braccio

E’ stata ancora una volta presa di mira la statua di Indro Montanelli ai giardini di via Palestro a Milano: “l’artivista Cristina Donati Meyer, – ha annunciato lei stessa in un comunicato – ha completato il monumento, integrandolo con la bambina dodicenne, schiava sessuale, che il giornalista comprò in Eritrea, durante l’occupazione italiana”.

Come riporta la nota, elusa la sorveglianza della polizia e scavalcando la doppia fila di reti e transenne, l’artista-attivista, ha posato in braccio alla statua del giornalista il fantoccio di una bambina eritrea e affisso un cartello esplicativo: “il monumento a Indro Montanelli, così, è completo – è scritto su un foglio bianco attaccato alla base – Non occorreva colorare la statua, era sufficiente aggiungere sulle ginocchia la bambina eritrea di 12 anni della quale abuso’ da soldato colonialista”.

Gli agenti sono intervenuti , fermando l’artista, che è stata identificata, e interrompendo” la performance non violenta di disobbedienza civile”. Qualche settimana fa la statua era stata imbrattata da un collettivo studentesco.
   

Insulti omofobi e botte, venticinquenne con la mascella rotta

Aggressione omofoba a Pescara. Un 25enne molisano è finito in ospedale con la mascella rotta dopo essere stato malmenato da un gruppo di sei o sette ragazzi. Il fatto è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, sul lungomare, nel centro del capoluogo adriatico. Proprio in quei giorni a Pescara si svolgeva la Pride Week regionale, che si è conclusa ieri. Il giovane, riporta il quotidiano ‘il Centro’, che ha intervistato la vittima, era arrivato a Pescara per far visita al compagno, un 22enne del posto. La coppia, attorno a mezzanotte e mezza, era sul lungomare, nei pressi della Nave di Cascella, quando ha incrociato un gruppo di sei o sette giovanissimi, tra cui una ragazza. Prima gli insulti omofobi, poi dalle offese si è passati ai fatti e il 25enne è stato colpito al volto con un pugno. Alcuni passanti hanno provato a difendere i due fidanzati e ne è nata una colluttazione.

Lanciato l’allarme, sul posto sono arrivati i Carabinieri, ma gli aggressori si erano già dileguati. Il 25enne, finito in ospedale, è stato sottoposto ad intervento chirurgico. La prognosi è di 30 giorni. Delle indagini si occupano i Carabinieri della Compagnia di Pescara, che stanno acquisendo i filmati registrati dalle videocamere di sorveglianza. Stando ai primi accertamenti, il luogo in cui è avvenuta la colluttazione non sarebbe coperto dalle telecamere, che però sono presenti nell’area in cui sono iniziati gli insulti. Si lavora quindi per identificare i responsabili, che potrebbero addirittura essere minorenni.

“Non li perdono di certo, mi fanno pena”, afferma il 25enne a proposito dei suoi aggressori.
   

Le ‘supposte’ di Carmelo

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Radio32, la ‘QuarAntenna’ e il progetto ‘Restiamo uniti’

Con il lockdown, il network Radio32 si è attivato, creando un gruppo su Facebook (QuarAntenna) per condividere informazioni, esperienze e contributi dalle quarantene di ognuno, molti dei quali provenienti da comunità terapeutiche, centri diurni, laboratori di riabilitazione, i quali a loro volta hanno raccolto voci da tante città italiane e da tutto il mondo, in un processo di comunicazione dal basso strabiliante, partito proprio dagli ‘ultimi’, che una volta connessi, sono stati i primi ad aiutare, comunicare e diffondere i messaggi propri ed altrui. Attraverso l’omonima trasmissione, la radio è divenuta aggregatore in grado di coinvolgere cittadini, professionisti della comunicazione, scrittori, ampliando la propria rete e permettendo nuove collaborazioni agli ‘utenti’ inclusi nelle attività terapeutico riabilitative realizzate ‘a distanza’, portate avanti dalla Cooperativa Il Mosaico, innovando le pratiche di inclusione. Ma il lavoro non si è fermato qui e la rete si è fatta ancora più ampia, con la campagna di comunicazione ‘Restiamo Uniti’, nata dalla collaborazione con il Centro di Salute Mentale dell’Asl Roma2, grazie alla quale sono arrivati i contributi delle persone straniere e dalle diverse comunità migranti presenti in Italia: anche questa un’iniziativa enorme, realizzata con pochissime risorse, ma con un fortissimo spirito di iniziativa e professionalità, che ha coinvolto individui distanti tra loro, ma accomunati dalla voglia di comunicare il senso di appartenenza alla collettività in cui vivono. Una campagna per combattere lo stigma e i pregiudizi in tempi di Coronavirus, terreno fertile per bufale e fake news di ogni sorta che mettono a rischio la salute delle persone: la pagina Facebook dedicata accoglie tutti gli appelli e le notizie in merito raccolte.

Radio 32 è una radio comunitaria, un raccoglitore di idee e un laboratorio di democrazia partecipata, uno spazio fisico e virtuale in cui potersi raccontare e confrontarsi sullo stretto, e troppo spesso ignorato, rapporto tra Salute e Società. Un progetto di comunicazione sociale e multimediale volto a connettere le persone, promuovendo attività di promozione alla salute, organizzando momenti formativi ed informativi rivolti alla cittadinanza e favorendo una connessione intelligente tra le persone attraverso un utilizzo strategico dei nuovi media.

Focolaio a Mondragone spiagge vuotee rabbia tra i residenti

Domenica surreale a Mondragone, con stabilimenti e spiagge libere semivuoti, parcheggi disponibili un po’ dovunque e nessuna coda sulle strade. Ai palazzi ex Cirio, dove è stato scoperto un focolaio di Coronavirus che ha coinvolto 43 residenti, per lo più bulgari di etnia rom (tutti asintomatici), c’è calma in attesa dell’arrivo di Matteo Salvini previsto per domani.

Su uno dei cinque palazzi sottoposti a cordone sanitario, quello dove risiedono soprattutto italiani, ancora campeggia lo striscione con la scritta “Salvini metti ordine, ci vogliono le p….”. A poche centinaia di metri, sul lungomare, il clima si riscalda sei si parla con i gestori dei lidi balneari. Lamentano le disdette per gli abbonamenti di luglio e agosto, arrivate in appena sette giorni. Domenica 21 giugno, quando ancora il focolaio non era emerso, gli stabilimenti erano pieni, e nei parcheggi non si trovava posto.

“Sembra passato un secolo – dice Sabrina Nugnes, gestore del ‘Lido Medusa’ – la gente mi sta chiamando per disdire, altri mi chiedono se “è possibile venire a Mondragone’, come se la città fosse chiusa. Devo ammettere che io e i miei colleghi ce l’abbiamo un po’ con la stampa, per certi titoli che hanno scatenato il panico e che non rispecchiano in alcun modo la realtà, visto che nei palazzi ex Cirio sono stati individuati appena 43 contagi su oltre 700 tamponi”. “Eppure la città è deserta – prosegue la titolare dello stabilimento balneare – dopo mesi di lockdown e sacrifici, se l’avessimo saputo, non avremmo mai riaperto”. “Per quanto riguarda i problemi con i bulgari – aggiunge – sono loro a non volersi in alcun modo integrare. A Mondragone ci sono comunità di polacchi, albanesi e ucraini, tutti sono ormai nostri concittadini, e con nessuno c’è mai stato alcun problema”.

In spiaggia, sia negli stabilimenti che in quelle libere, ci sono quasi esclusivamente residenti di Mondragone. C’è però una famiglia di Napoli con ombrellone e sdraio. “Prima di venire ci siamo informati bene, e ovviamente non abbiamo letto giornali o social – dice Salvatore – così ho capito che non ha alcun senso aver paura. Non c’è poi tutta questa emergenza sanitaria, per cui ho deciso di portare qui mia moglie ed i figli piccoli, come faccio da anni”. Al “Lido Sinuessa”, Aldo, mondragonese con una nonna di origine russa deportata ad Auschwitz, è seduto al bar, e guarda con rabbia quanto sta accadendo. “Mondragone è sempre stata una città multietnica, come dimostra la mia storia personale, quello che sta accadendo con i bulgari è solo colpa di quest’ultimi, che non vogliono adeguarsi alle regole civili.

Abbiamo accolto tutti, ma avere un ghetto degradato e senza regole in pieno centro è qualcosa che non si può più tollerare. Abbiamo una storia millenaria, con una città romana sommersa come Sinuessa, eccellenze alimentari, come la mozzarella ed il vino Falerno, mare pulito, visto che qui i depuratori funzionano molto bene. Vedere le spiagge vuote in una domenica di fine giugno – conclude – fa molto male”.
   

Disability pride, le foto storiche

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E’ morto lo scrittore Carlos Ruiz Zafon

E’ morto lo scrittore Carlos Ruiz Zafón nella sua residenza a Los Angeles, a causa del cancro, come riportato dai media spagnoli. “Oggi è una giornata molto triste per l’intero team Planeta che lo conosceva e ha lavorato con lui per vent’anni, in cui è stata forgiata un’amicizia che trascende la professionalità “, ha dichiarato l’editore Planeta che ha dato la notizia. Ruiz Zafón, che aveva 55 anni e viveva a Los Angeles, dove lavorava per l’industria di Hollywood, aveva raggiunto la notorietà internazionale con il suo romanzo “L’ombra del vento”, vincitore di numerosi premi e selezionato nella lista fatta nel 2007 da 81 scrittori e critici latinoamericani e spagnoli con i migliori 100 libri in lingua spagnola degli ultimi 25 anni. 
   

Pechino, Il virus rilevato allo Xinfadi viene dall’Europa

Il nuovo coronavirus rilevato a Pechino nel mercato all’ingrosso Xinfadi viene dall’Europa, ma appartiene a un ceppo più vecchio dell’attuale che sta colpendo il Vecchio Continente. E’ l’ipotesi di Zhang Yong, vicedirettore del Centro di controllo e prevenzione delle malattie cinese. In un contributo sul sito della Commissione centrale per l’ispezione e la disciplina, l’Anticorruzione del Pcc, Zhang osserva che “un gran numero di campioni presi allo Xinfadi indica che il virus era presente lì già da tempo”. 
   

Bce: Lagarde, rischi per mercati se Governi non agiscono

Mercati finanziari a rischio se i Governi Ue non raggiungono un accordo sulle misure di stimolo per rilanciare e sostenere la ripresa economica dopo l’emergenza coronavirus. E’ il monito che lancia il presidente della Bce, Christine Lagarde, secondo quanto riferiscono fonti, riprese da Bloomberg, dopo una videoconferenza.
    La numero uno della Bce ha spiegato che la calma sui mercati finanziari è dovuta al fatto che è atteso un intervento dei Governi dell’Ue ma se ciò non dovesse accadere, allora il ‘sentiment’ potrebbe cambiarre.

Le Borse europee sono positive, sebbene in altalena, con i listini che guardano al Consiglio europeo e alle trattative sul Recovery Fund. L’indice d’area, l’euro stoxx 600, guadagna mezzo punto con l’evidenza di energia e titoli legati alla salute. Resta poi al rialzo l’intonazione dei future Usa. Milano è la migliore (+0,70%) con il Ftse Mib che cerca di recuperare i massimi segnati nella prima settimana di giugno. Lo spread tra Btp e Bund è poco mosso a 179 punti.