Cig Covid, proroga per i settori più in difficoltà

Nel pieno della crisi “abbiamo difeso l’occupazione” in “misura considerevole”: “se l’economia riprenderà, come sta riprendendo, se andrà tutto bene, non sarà necessario prorogare strumenti straordinari, mentre ovviamente ci sarà una proroga della cassa integrazione Covid per i settori più penalizzati, manterremo degli interventi selettivi” ad esempio per bar e ristoranti:. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Porta a Porta, in onda questa sera su Rai1.

Muti a Bologna dopo 5 anni, domani in scena al Paladozza

(ANSA) – BOLOGNA, 08 OTT – Riccardo Muti tona a dirigere a Bologna dopo 5 anni domani alle 20.30 al PalaDozza in un appuntamento straordinario del Bologna Festival, mentre il 10 debutta al Teatro Comunale di Ferrara.
    Il programma, comune alle due serate, comprende, nella prima parte, una trilogia di brani di compositori italiani legati alla città di Bologna per la loro attività. Si comincia con Giuseppe Martucci del quale verrà proposto il Notturno Op. 70, cui seguirà la Serenatina di Marco Enrico Bossi e la Berceuse élégiaque Op.42 di Ferruccio Busoni.
    Nella seconda parte della serata Riccardo Muti, come di consueto a capo della sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, dirigerà la Sinfonia N. 9 “Dal nuovo mondo” di Antonin Dvořák.
    Un evento molto atteso nelle due città: la celebrazione del Bologna Festival rappresenta una sorta di rivincita dopo che la pandemia ha praticamente cancellato l’intera programmazione primaverile dedicata ai Grandi Interpreti. (ANSA).
   

Torna Portici di carta, la libreria più lunga del mondo

(ANSA) – TORINO, 08 OTT – Portici di Carta – la libreria en plein air più lunga del mondo – torna, sabato 17 e domenica 18 ottobre, per la sua XIV edizione nelle strade di Torino. In un anno particolarmente difficile per il comparto degli eventi dal vivo, la kermesse libraria – dedicata a Luis Sepúlveda – non ha voluto mancare l’appuntamento con il suo pubblico: nel pieno rispetto delle normative anti-contagio. Protagoniste le librerie, ma anche gli editori, ma gli scrittori, i bibliotecari, gli insegnanti, i tanti lettori e volontari coinvolti.
    Tra i protagonisti Carmen Yáñez, Alessia Gazzola, Sacha Naspini, Simonetta Agnello Hornby, Domenico Quirico, Domenico Dara, Ugo Revello, Bruno Tognolini, Saolo Lucci, Luigi Ballerini, Giorgio Vacchiano. Ospiti Edizione e/o e Camelozampa.
    La XIV edizione di Portici di Carta si apre con l’inaugurazione, venerdì 16 ottobre alle 17:30 presso il Mausoleo della Bela Rosin, dell’installazione di Assemblea Teatro dedicata a Sepúlveda, in occasione della quale saranno esposti scatti di grandi fotografi. Gli incontri e i reading sono in programma presso l’Oratorio San Filippo Neri e, per la prima volta, nel Cortile di Palazzo Turinetti – Intesa Sanpaolo in via Santa Teresa. Confermato in Piazza San Carlo lo Spazio Bimbi, il gazebo dedicato alle iniziative per i più piccoli, coordinato, curato e gestito dalle Biblioteche Civiche Torinesi.
    Non mancherà anche il tradizionale appuntamento con le passeggiate letterarie, curate da Alba Andreini. (ANSA).
   

A Grosseto un Botticelli mai visto

(ANSA) – GROSSETO, 08 OTT – Non è mai stato esposto in pubblico il tondo di Sandro Botticelli – ‘Madonna, Gesù bambino, san Giovannino e angelo -, protagonista della mostra ‘La bellezza svelata’ in programma a Grosseto dal 23 ottobre al 10 gennaio 2021 al Polo culturale Le Clarisse. È il dono che il collezionista Gianfranco Luzzetti fa nuovamente alla sua città e alla chiesa diocesana, spiega una nota, in occasione della ‘Settimana della Bellezza’ 2020, festival promosso da diocesi e Fondazione Crocevia con il Comune e in collaborazione di Avvenire, Luoghi dell’Infinito e Polo Universitario Grossetano.
    A cura di Mauro Papa e Giovanni Gazzaneo la mostra fa per la prima volta visibile il dipinto che l’antiquario e mecenate Gianfranco Luzzetti acquistò nel 1985 a un’asta da Christie’s, a Londra, per la sua collezione e da allora mai uscito dalla sua casa fiorentina. Nella mostra, oltre a quattro dipinti di Pier Dandini, anche opere pienamente seicentesche di Rutilio Manetti, Giovanni Martinelli, Jacopo Vignali, Francesco Curradi, Giovan Battista Vanni, Matteo Bonechi, Pietro Tacca, Giovanni Antonio Pucci. (ANSA).
   

Matteo Garrone, “A Rai Storia il mio omaggio a papà”

< – Si capisce subito che la cosa a cui tiene di più è ‘L’altro teatro’, un documentario firmato dal padre, Nico Garrone, insieme a Giuseppe Bartolucci e Maria Bosio. Un omaggio al papà critico di Repubblica scomparso 11 anni fa. “Ho suggerito io di metterlo in palinsesto”, dice Matteo Garrone raggiunto telefonicamente dall’ANSA. Il palinsesto a cui fa riferimento è quello di “Domenica con” il programma di Rai Storia firmato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana che domenica 11 ottobre il regista di Dogman dirigerà dalle 14 alle 24 con le sue personali scelte. “Ci tengo molto a quel documentario dedicato al teatro sperimentale a Roma tra gli anni ’60 e i primi anni ’80 che racconta da Piero Panza, pioniere del teatro di avanguardia, fino ai “teatri di cantina”. È stato un momento culturale molto bello con personaggi straordinari come Renato Nicolini e Simone Carella. Un documentario da cui, tra l’altro – aggiunge Garrone -, ho preso spunto per il mio ‘Estate romana’ dove racconto ancora quel mondo, ma venti anni dopo”. Tra i film scelti dal regista per la sua domenica: ‘Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini del 1972 (“un lavoro a cui sono molto legato come ero affezionato allo stesso Comencini a cui, tra l’altro, ho fatto due ritratti quando ancora dipingevo”) e il suo ‘Reality’ film del 2012 con protagonista un uomo semplice che sogna di partecipare al Grande Fratello. “Avrei messo anche Gomorra nel palinsesto – dice – se non ne avessi appena fatta un’altra versione che devo ancora presentare. In realtà mio figlio Nicola di 15 anni mi ha fatto notare che alcune cose non erano troppo chiare e così ho rimontato tutto, ho tagliato sei minuti e aggiunto anche alcune nuove sequenze e scritte esplicative. Questa nuova versione, sicuramente più fluida e comprensibile da qualsiasi spettatore di qualsiasi paese del mondo, dopo un passaggio tv dovrebbe approdare in sala”. Garrone piuttosto schivo verso la tv (“non ci vado davvero mai”) ha accettato di fare il direttore creativo per un giorno “solo per gratitudine verso Rai Storia di cui sono da sempre un utente affezionato e che mi fatto scoprire tante cose”. Il regista che dopo il corto ‘Le Mythe Dior’ che celebra la bellezza degli abiti della maison con un’ambientazione da favola mitologica non ha ancora progetti. “Sono come un pescatore che aspetta che il pesce abbocchi, ma non è ancora accaduto. Dico così perché spesso vado con Nicola a pesca nei laghetti più sperduti e mi diverto anche molto. Eppure durante il Lockdown ho letto molto e visto tanti film, ma per ora niente”, dice. Sviluppare l’ambientazione davvero da favola di Le Mythe Dior? “A volte ci ho pensato che forse ci potrei tornare su”. (ANSA).
   

Lennon avrebbe 80 anni, un’icona oltre i Beatles

Il 9 ottobre John Lennon avrebbe compiuto 80 anni. L’8 dicembre prossimo segnerà il quarantennale della sua morte, avvenuta per mano di Marck Chapman, il fan squilibrato che, poche ore dopo avergli chiesto di firmare una copia di Double Fantasy, ultimo album della carriera di John, lo ha ucciso sparandogli quattro colpi di pistola alle spalle, di fronte a Yoko Ono, all’ingresso del Dakota Building, residenza newyorchese della coppia. John Winston Lennon rimane una delle più potenti icone mai prodotte dalla cultura popolare, un uomo che grazie alle musica e al suo impegno per la pace ha cambiato il mondo. Fare parte dei Beatles, tra l’altro con il ruolo di fondatore, è già un’esperienza sufficiente per entrare nella storia ma lui, quando l’avventura con Paul, George e Ringo è finita, ha aggiunto una traiettoria umana e artistica di importanza capitale, basta pensare a un brano come Imagine. Non è stato facile essere John Lennon: fin dall’infanzia e dall’adolescenza, condizionate dalla lontananza del padre marinaio, dall’abbandono di sua madre Julia che lo lasciò in custodia alla sorella Mimi, prima di essere travolta e uccisa da un’auto nel 1958.

Nato e cresciuto nella Liverpool proletaria degli anni della guerra e del dopo guerra, Lennon era, per sua ammissione, un teppistello, uno di quelli che i genitori consigliavano di non frequentare: le ferite nell’anima ci metteranno tanto tempo a guarire, lasciando spazio a una personalità incline alla rabbia e alla provocazione. E’ stato proprio lui a proporre a Paul McCartney di entrare nella sua band, i Quarrymen, con un George Harrison quattordicenne e Stuart Sutcliffe. I Beatles nascono poco tempo dopo, quando i quattro Quarrymen, reclutando alla batteria Pete Best, ottengono un ingaggio ad Amburgo: quando torneranno in Germania alla batteria ci sarà Ringo Starr, mentre Paul si dedica al basso, dopo che Sutcliffe ha deciso di stabilirsi ad Amburgo. Nei primi anni della Beatlesmania John esercita sulla band una leadership di fatto: quando la dinamica all’interno del gruppo cambierà e il centro della scena sarà preso da Paul, i dissidi cominceranno a farsi sempre più acuti fino allo scioglimento del 1970. Il duo Lennon-McCartney resta una delle coppie autorali più importanti della storia, un team dalla creatività miracolosa se si pensa allo sviluppo e alla crescita delle composizioni da Love me Do a Strawberry Fields Forever, dalla scelta, davvero rivoluzionaria, di sottrarsi alla vita folle dei tempi delle tournée e di abbandonare il palcoscenico per dedicarsi soltanto al lavoro in studio di registrazione, una scelta che ha contribuito in modo determinante alla sviluppo tecnologico ed espressivo della musica, con la collaborazione di George Martin e dei tecnici di Abbey Road.

Checché ne dicano i tanti detrattori, Lennon ha avuto due vite, prima e dopo l’incontro con Yoko Ono, la donna del destino. Prima di lei era un uomo incline alla violenza anche privata e pieno di rabbia: con Yoko accanto ha conosciuto un’altra dimensione, di fatto è con lei che, dopo lo scioglimento dei Beatles, è nato il leader pacifista che faceva paura a Richard Nixon e all’Fbi. Sicuramente l’artista giapponese non piaceva molto agli altri tre, ma la band non si è sciolta per colpa sua. In realtà le tensioni erano insostenibili: non per niente sia John sia Paul avevano già pronto un album solista. Lennon non perdonò mai a McCartney di aver annunciato la fine dei Beatles in un’intervista in cui parlava del suo album: non sono riusciti a fare pace, perché John è stato ucciso a 40 anni. Oggi, che sono passati decenni, Paul e Yoko si sono riavvicinati. La carriera solista di John Lennon comincia con un capolavoro, Plastic Ono Band (con Mother e Working Class Hero), prosegue con Imagine (la title track è stata giudicata con un plebiscito la più grande canzone di sempre, ma qui cìè anche Jealous Guy), Mind Games, Walls and Bridges, Rock and Roll e l’ultimo Double Fantasy. Sono anni molto intensi tra crisi sentimentali con Yoko, il Lost Weekend a Los Angeles (oltre un anno di bagordi estremi durante la separazione dalla sua musa), la droga, la scoperta della paternità con Sean che ha avuto dal padre tutte le attenzioni che non ha mai avuto il primogenito Julian, l’impegno come uomo di pace, con i Bed In, inni come Give Peace a Chance e la celeberrima battaglia legale per ottenere la Green Card. Per la sua attività di militante anti Vietnam e per la pace, John Lennon era spiato dall’Fbi su ordine di Richard Nixon, il quale per togliersi di torno quel personaggio così scomodo, voleva che fosse espulso. A gestire la causa l’avvocato Leon Wildes che riuscirà a far ottenere al suo celebre assistito la Green Card il nove ottobre, giorno in cui nasce Sean e celebra il suo compleanno.

A quarant’anni John Lennon era un uomo pacificato e proprio con Double Fantasy era tornato a incidere un album, dopo qualche anno di pausa di cui uno passato a fare pappine e cambiare i pannolini del suo bambino. Finalmente cittadino americano, viveva a New York al Dakota Building, lo stesso dove Polanski girò Rosemary’s Baby, perché nella Grande Mela la sua Privacy era più custodita che a Londra. Nessuno poteva immaginare che potesse essere ucciso da un pazzo: dopo quel terribile 8 dicembre le star hanno cominciato ad avere la security privata. Quando ha cominciato insieme a Paul, George e Ringo, Liverpool e il Nord d’Inghilterra erano “la provincia” per l’industria Londra centrica della musica: John Lennon ha dimostrato quanto potessero andare lontano quattro “lads” del Mercy Side. Poi, dopo aver fatto parte della band più importante della storia, è diventato un leader mondiale, immaginando un mondo senza barriere e confini. Un mondo che oggi avrebbe bisogno di un leader come John Winston Lennon. 

Arminio, dopo Nobel Gluck nuove collane poesia

 Il Nobel per la Letteratura a Louise Gluck deve spingere gli editori a ripensare “al valore della poesia di cui in questo momento c’è molto bisogno”. Lo dice all’ANSA Franco Arminio che ammette di non conoscere la Gluck come la maggior parte degli italiani che hanno a disposizione solo due raccolte di poesia della Nobel, anzi una: l’ormai introvabile ‘L’iris selvatico’ uscita per Giano, che ora ha chiuso e ‘Averno’ uscita nel 2019 per Dante & Descartes, entrambe tradotte da Massimo Bacigalupo.
    “Auspico che gli editori aprano nuove collane di poesia e che pubblichino autori di ogni tipo. Poi saranno i lettori a scegliere. E’ importante pubblicare gli autori italiani ed esteri” dice Arminio, poeta, paesologo, artista di serate sempre esaurite, diventato con le sue poesie un fenomeno letterario unico e sorprendente.
    “C’è un grande bisogno di poesia in questo momento, ma c’è da parte dei grossi editori poca attenzione. Pensano, ‘ma se pubblico questo autore poi chi lo legge?’ Non c’è dibattito neppure nella società letteraria. Gli accademici, gli addetti ai lavori gridano contro lo scandalo della letteratura commerciale e poi non pubblicano i poeti” afferma Arminio.
    “Non conoscevo questa poetessa. Ma è interessante che il Nobel premi un poeta e una donna. I lettori di poesia al 90% sono donne. La poesia si legge di più anche grazie alle donne che cercano nei versi risposte e magari le trovano. Non le chiedono più alla politica. La maggior parte sono lettrici del Nord, dai 20 ai 70 anni” sottolinea il poeta paesologo.
    “Bisogna ragionare nei prossimi anni, capire cosa sta accadendo.
    Nei social la poesia si legge e anche tanto. Io ho 250 mila follower, mentre un libro di poesia vende in media intorno alle 1000 copie. I poeti, gli scrittori, il mondo editoriale non sta capendo cosa sta succedendo. L’equazione popolare- scadente è un grave errore in Italia. Dante a modo suo era un poeta popolare , scriveva in volgare, non in latino”.
    Non dobbiamo nasconderci però, afferma Arminio, che “nel mondo i poeti sono letti pochissimo. Si traduce poco, la poesia italiana pochissimo. Da una parte questo è dovuto alla scarsa circolazione della poesia ma anche al fatto che le traduzioni sono più difficili”. Però, ribadisce, “sui social la poesia circola, almeno un certo tipo di poesia, tra cui la mia, meno impegnativa nei contenuti, non di ricerca”. Resta il fatto che “qualsiasi poeta avessero premiato con il Nobel sarebbe stato poco conosciuto. All’interno di ogni nazione esistono nicchie, ma la poesia oggi non ha una dimensione internazionale. Non esistono luoghi di confronto” dice Arminio. (ANSA).
   

L’editore di Louise Gluck, “un piccolo miracolo napoletano”

 “Qui non ha mai chiamato nessuno… Non si è mai visto un giornalista… Oggi squilla continuamente il telefono. Alle 13.05, cinque minuti dopo l’annuncio del Nobel, davanti alla libreria c’era già una folla di persone”. In via Mezzocannone 55, nel cuore universitario di Napoli, c’è da quarant’anni la libreria e casa editrice Dante & Descartes, che ha pubblicato in Italia la raccolta di poesia ‘Averno’ di Louise Gluck e che oggi, come racconta il titolare Raimondo Di Maio, è travolta “dai cinque minuti di notorietà” legati all’assegnazione del premio alla poetessa statunitense.

“Sono qui a festeggiare con Antonella Cristiani, che ha curato con me il libro della Gluck. A farcela scoprire – racconta Di Maio all’ANSA – è stato un mio amico fraterno, José Vicente Quirante Rives, che l’ha pubblicata in Spagna con la sua casa editrice che, guarda caso, si chiama Partenope. Un giorno, l’anno scorso, mi ha chiamato e ha insistito: ‘E’ un libro necessario per Napoli’. Lo abbiamo letto in spagnolo, in inglese, abbiamo iniziato le prove di lettura in italiano e le abbiamo mandate all’autrice, che difendeva giustamente ogni parole e virgola della sua poesia. E’ uno straordinario dialogo con la morte, un esempio altissimo, che riprende la classicità con una sensibilità contemporanea: eppure la Gluck non era mai stata sul lago d’Averno, porta d’accesso agli Inferi secondo la mitologia, che è proprio vicino a Napoli. Era uno scandalo che i suoi versi non fossero stati tradotti in italiano e abbiamo cercato di porre rimedio. E ovviamente abbiamo invitato Louise Gluck a venire a visitare il lago d’Averno”.

Oggi la soddisfazione è duplice: “Siamo felici per l’autrice, perché è un premio prestigioso e meritato: le abbiamo scritto immediatamente per congratularci con lei. E siamo contenti perché in questo momento di parole dannate, la parola poetica ha un po’ di spazio”. In poche ore, sottolinea ancora, “abbiamo venduto 80 copie di ‘Averno’ qui e all’altra filiale, in piazza del Gesù, dove c’è mio figlio. Mi sembra un piccolo miracolo napoletano: mai poesia fu tanto venduta nel nostro Paese. Avevo stampato mille copie, ne ho ancora seicento da parte, ma dalle grandi catene come Feltrinelli e Hoepli me ne hanno già chieste cinquemila. Su Amazon non ci siamo, non mi sembra un luogo adatto per la poesia. E nella distribuzione – promette – approfitterò dei cinque minuti di potere legati al Nobel per avvantaggiare le piccole librerie indipendenti, quelle che magari me ne chiederanno una sola copia. Il primo a mettersi in macchina e a raggiungerci è stato il titolare della libreria Tasso, a Sorrento. Qualcuno mi ha abbracciato, come se avessi avuto un figlio: sono fenomeni belli, che fanno bene al cuore”.

In questi giorni, riflette Di Maio, “via Mezzocannone è quasi deserta: ecco, questa luce mi fa piacere. Il mio amico Erri De Luca dice che un libraio editore ha una responsabilità civile in più verso la città: oggi, da artigiano quale sono, sento di aver assolto a questo compito. Più che mai al Sud: quando va bene, produciamo emigrazione, quando va male, disoccupazione”. Un atavico senso dell’onore (“mio nonno era un nobile che ha combattuto le Quattro giornate di Napoli”) che ha sempre guidato le scelte editoriali della Dante & Descartes: “Siamo orgogliosamente distanti dai centri industriali di decisione della cultura a perdere del Nord: quello non è sapere, è consumo. Noi non puntiamo al successo economico, vogliamo avere lettori”.

Covid: Francia ancora sopra 18.000 casi

(ANSA) – PARIGI, 08 OTT – Per il secondo giorno consecutivo la Francia registra un numero di nuovi contagiati in 24 ore superiore ai 18.000 casi di coronavirus, secondo i dati di Santé Publique. I nuovi positivi sono oggi 18.129, una cifra un po’ al di sotto dei 18.746 di ieri. Da ieri si registrano 76 nuovi decessi, per un numero totale di vittime di 32.521 dall’inizio dell’epidemia. Sono aumentati di 11 i pazienti in rianimazione (1.427), di 88 quelli in ospedale per coronavirus (7.624).
    (ANSA).
   

Bancomat e carte di credito, zero commissioni fino a 5 euro

Pronto un protocollo per garantire ai commercianti zero commissioni sui micro-pagamenti con le carte fino a 5 euro. Secondo quanto confermano fonti di governo, nel confronto con gli operatori sarebbe emersa la disponibilità “di tutti” ad aderire, su base volontaria, per incentivare i pagamenti digitali su cui si basa il meccanismo del cashback che dovrebbe partire dal 1 dicembre.

Discorso diverso per le transazioni fino a 10 o 25 euro: per pagamenti di questi importi ci sarebbe la disponibilità a ridurre o azzerare le commissioni (come già fanno alcuni operatori con specifiche proposte commerciali), ma non dovrebbe esserci un protocollo specifico e ci si affiderà alla libera iniziativa degli acquirer.