Ucciso in Mali un ostaggio svizzero

Un ostaggio svizzero detenuto in Mali è morto e “secondo quanto riferito è stato ucciso” dai suoi rapitori, ha reso noto il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) svizzero. “È con grande tristezza che ho appreso della morte del nostro concittadino”, ha affermato il consigliere federale Ignazio Cassis, citato in un comunicato, aggiungendo: “Condanno questo atto crudele ed esprimo le mie più sentite condoglianze ai parenti di la vittima”.

L’ostaggio, “a quanto pare, è stato ucciso da rapitori … circa un mese fa”, ha affermato il ministero degli Esteri di Berna in un comunicato. La Svizzera non ha reso noto il nome dell’ostaggio che è stato ucciso, ma ha precisato che era stato rapito dal Gruppo per il sostegno all’Islam e ai musulmani (Gsim), un’alleanza che comprende diversi gruppi jihadisti allineati ad al-Qaeda che ha rivendicato la responsabilità di alcuni dei i più grandi attacchi nella regione del Sahel. Il ministero degli Esteri ha affermato che “le informazioni sull’uccisione sono state ottenute dalle autorità francesi dall’ostaggio francese” Sophie Petronin, tornata in Francia oggi dopo essere stata liberata dagli insorti maliani dopo quasi quattro anni di prigionia e la cui liberazione è stata annunciata ieri assieme a quella degli italiani padre Maccalli e Nicola Chiacchio. Le autorità svizzere “stanno facendo ogni sforzo per saperne di più sulle circostanze dell’uccisione e sul luogo in cui si trovano i resti” dell’ostaggio svizzero, ha detto il ministero.
   

Caso Gregoretti, Bongiorno: ‘C’è un audio in cui Conte spiega la procedura’

“Abbiamo un audio in cui Conte spiega la procedura: prima la redistribuzione, poi gli sbarchi”. E’ quanto ha affermato, a Tagadà su La7, Giulia Bongiorno, che difende Matteo Salvini nell’udienza sul caso Gregoretti a Catania.
    Il premier è stato chiamato a testimoniare a novembre. “Mi aspetto che verrà e che confermerà quello che è notorio, cioè che in realtà Salvini non stava sequestrando nessuno ma stava aspettando che il presidente Conte terminasse la procedura per la redistribuzione”, spiega Bongiorno che, interpellata sul motivo per cui non sia stata la difesa di Salvini a chiamare Conte a testimoniare, afferma: “non lo abbiamo fatto perché abbiamo un audio in cui il presidente Conte testualmente spiega la procedura dicendo “prima si redistribuisce, poi si fanno gli sbarchi”. Abbiamo un audio, che vale più di mille testimonianze”.

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Alitalia: firmato il decreto per la NewCo

I Ministri dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, dello sviluppo economico Stefano Patuanelli e del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, hanno firmato oggi il decreto ‘Alitalia’ di costituzione della Newco per il trasporto aereo. 

Sciolto il nodo delle nomine che guidano la NewCo che nasce dalle ceneri dell’Alitalia. Il Consiglio di Amministrazione della Newco sarà guidato da Francesco Caio come presidente e da Fabio Maria Lazzerini (nel ruolo di amministratore delegato. Lo si legge nella nota congiunta diffusa da Mef, Mit, Mise e MInistero del Lavoro. Nel Cda anche i consiglieri Alessandra Fratini, Angelo Piazza, Lelio Fornabaio, Frances Vyvyen Ouseley, Simonetta Giordani, Silvio Martuccelli e Cristina Girelli. Il collegio sindacale è composto da Paolo Maria Ciabattoni, Giovanni Naccarato, Marina Scandurra, Gianfranco Buschini e Serena Gatteschi
   

Devoto-Oli, le parole della pandemia entrano nel vocabolario

La lingua, le parole che usiamo riflettono la situazione che stiamo vivendo in maniera emblematica. Lo mostra chiaramente il Nuovo Devoto-Oli che nell’edizione 2021 ha un ricco aggiornamento di 600 tra neologismi e nuovi significati, con l’introduzione di molti termini legati alla pandemia e all’emergenza sanitaria. Ecco dunque Covid-19, lockdown, distanziamento sociale, spillover, droplet, autoquarantena, quarantenare, tamponare, ma anche termini più specifici come biocontenimento o cisgender.
    “Di ‘lockdown’ abbiamo scelto di dare, a differenza di spagnoli e francesi, solo la definizione, mentre di altre parole come ‘spillover’ (salto della specie) o ‘droplet’ (goccioline) diamo anche la traduzione in italiano. Lo abbiamo fatto seguendo quello che è successo nella realtà. Droplet è stato immediatamente tradotto in goccioline. Lockdown potevamo tradurlo con confinamento o chiusura totale, ma tutto sarebbe stato fuorviante perché la parola ha una sua immediatezza, esprime una serie di concetti che avrebbero richiesto una perifrasi. Lockdown è qualcosa di nuovo, non paragonabile a qualcosa che è successo prima, come è capitato realmente” dice all’ANSA Bianca Gismondi, responsabile lessicografica dei vocabolari Le Monnier-Mondadori Education. “Questa emergenza sanitaria ha evidenziato quanto sia importante una lingua, la condivisione comune. Ci ha reso comunità. Abbiamo visto e sentito tanti esperti in televisione, alla radio, tutti sollecitati ad esprimersi nella maniera più chiara possibile.
    Anche su ‘congiunti’ è stato chiarito cosa si intendeva. E’ stato un anno interessante dal punto di vista della lingua intesa come strumento di cittadinanza”, spiega la Gismondi. “Tutti gli anni inseriamo nuove parole e significati, ma quest’anno è stato eccezionale anche da questo punto di vista.
    Il numero di parole nuove o nuovi significati è stato particolare, molto legato a quello che è successo. ‘Tamponare’, ‘Quarantenare’ sono la dimostrazione che la nostra lingua ha una sua vivacità, c’è un salto semantico fortissimo ed è proprio tipico della nostra lingua come nel caso appunto di ‘tamponare’ . Fa un po’ effetto ma quando nei primi anni 2000 ho inserito ‘ministra’ fu detto ‘che brutto, somiglia a minestra’. Ora non lo direbbe nessuno” sottolinea.
    Nel Nuovo Devoto Oli “abbiamo tradotto molto, spiegato molto e adottato anche parole straniere, là dove era necessario abbiamo adottato gli anglicismi. Abbiamo inserito anche una quota maggiore di tecnicismi” afferma la Gismondi.
    Arrivato alla quarta edizione, dopo il recente completo rinnovamento con una spiccata attenzione alla contemporaneità del linguaggio il Devoto-Oli, concepito da Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli nel 1967, ha visto nel tempo aggiungersi come autori i filologi Luca Serianni e Maurizio Trifone, oggi alla guida dell’opera, che il 12 ottobre alle 17.00 nel corso di un seminario online parleranno di come il Nuovo Devoto-Oli sta affrontato il tema della pandemia, moderati da Giuseppe Antonelli (registrazioni su www.mondadorieducation.it).
    Sempre disponibile nella versione cartacea, con 75.000 voci, 250.000 definizioni, 45.000 locuzioni, perfettamente integrata alla versione digitale, come sito web e applicazione per tablet e smartphone IOS e Android, con 35.000 lemmi e 50.000 definizioni in più, il Nuovo Devoto-Oli 2021 propone aggiornamenti anche sul linguaggio della politica con termini come climaticida, denatalista, parlamentizzare. E poi dell’economia e della finanza dove troviamo Mes, bull market microfinanza; della cultura e dei mass media con infodemia, contact tracing e dei giornali e della televisione con cucinata, upcycling, carbon neutral.
    Duemila le parole di uso comune il cui significato è stato aggiornato e riformulato: tra queste sostantivi come radiazione, radice, macchia o aggettivi come pacifico, patriottico.
    Online sono tante le iniziative, legate alle nuove parole della pandemia, di Treccani che non ha una cadenza annuale per l’aggiornamento cartaceo dei vocabolari. Tra queste la lista delle dieci Parole del Coronavirus, stilata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, con termini come batterio, paziente zero e la lista delle ‘Parole oltre la pandemia’, come infodemia, con riflessioni in prospettiva della ripresa. “Le due liste usciranno insieme, a breve, in un’edizione rivista in ebook. Sul portale ci sono anche una serie di articoli, all’interno del magazine ‘Lingua italiana’, dedicati alla pandemia di Daniela Petrini e Federico Faloppa, le Virtù virali del pofessor Ossola e le Storie virali, un’iniziativa che incrocia antropologia, scienza e comunicazione” spiega Luigi Romani, responsabile del dipartimento Lingua Italiana di Treccani.

Esce il nuovo singolo di J-Ax con Mr.Rain “Via di qua”

Il nuovo singolo di J-Ax feat. Mr. Rain “Via di qua” è in radio e su tutte le piattaforme digitali. J-Ax, pioniere del rap, cantautore e producer che da oltre 28 anni fotografa con la sua musica i paradossi della società, incontra il pluricertificato cantautore rap tra i più maturi della scena italiana capace di indagare nella profondità dei sentimenti. Da questo incontro nasce “Via di qua”, brano che dà voce a chi si ribella e non si allinea alle regole imposte dalla società benpensante.

J-Ax e Mr. Rain danno vita a un dialogo tra due generazioni diverse da cui emerge una voglia incessante di combattere contro un mondo cinico e fagocitante nei confronti della sensibilità e delle inclinazioni di ogni singolo individuo. Un mondo che imprigiona dentro regole imposte, una società troppo condizionata da principi che non lasciano spazio alla libertà di espressione personale e in cui l’unico modo per sopravvivere sembra essere quello di urlare e scappare via: “E solo nei momenti peggiori / c’è sempre chi fa una domanda / qualcuno che non riesce a capire che hai voglia di urlare più che di parlare / E allora sai che c’è / vado vado vado via di qua/ E allora sai che c’è, vado vado vado via di qua / vado via da chi pensa di insegnarmi a vivere”. Ma scappare non è la soluzione “Quando ti stanchi di odiare capisci che perdonare è la cosa che ti difende”.

Attraverso la consapevolezza che si acquisisce negli anni, si arriva a quella maturità che permette di accettare il proprio passato senza mai perdere la propria unicità, “spesso viviamo rinchiusi nel nostro passato dimenticandoci il presente / certi errori li rifarò ancora ma questo è il bello di crescere / ma forse è quello che mi serve”. Un pezzo che porta a riflettere sui valori più profondi di ognuno di noi e a non farsi mai condizionare da quello che pensano o vogliono gli altri da noi. Un invito ad essere sempre se stessi a non avere paura di vivere le proprie emozioni e i propri sogni in libertà.

   

Michelle Pfeiffer vedova surreale in French Exit

NEW YORK – Una vedova squattrinata, un figlio dispeptico e un gatto lunatico. Come evitare il disastro? Con una fuga verso Parigi. E’ il mix di ‘French Exit’, il film diretto da Azazel Jacobs (The Lovers – Ritrovare l’amore) che chiuderà il 10 ottobre la 58/a edizione del New York Film Festival. Il film sarà anche presentato in anteprima mondiale al pubblico, mentre sarà in tutte le sale distribuito da Sony Pictures Classics dal 12 febbraio 2021.

French Exit è basato sull’omonimo romanzo dello scrittore canadese Patrick deWitt e ha come protagonisti Michelle Pfeiffer nel ruolo di Frances Price, la vedova che ha perso la sua fortuna, Lucas Hedges (Ben is Back e Lady Bird) nei panni del figlio Malcolm e Small Frank, il gatto che sarebbe anche la reincarnazione del defunto marito Frank e che nella versione non doppiata ha la voce dell’attore premio Tony Tracy Letts. Arrogante e seducente allo stesso tempo, Frances sperpera la sua fortuna perché anche di manica estremamente larga. Senza via d’uscita, e con un figlio completamente passivo, accetta il consiglio di un’amica e decide di mollare tutto per trasferirsi a Parigi nell’appartamento messo a disposizione dalla donna. Decide di attraversare l’oceano in nave per portarsi dietro sia il gatto sia una quantità considerevole di contanti per evitare eccessivi controlli.

“Il mio piano era di morire prima che i soldi finissero”, dice la 60enne vedova Frances in una scena del film, ma i piani non vanno appunto come previsto e così, una volta a Parigi, madre e figlio si ritrovano a riflettere in un piccolo appartamento, che non ha nulla della grandiosità della precedente casa a New York, sul proprio passato e su un futuro impossibile. Il tutto mentre la loro cerchia si allarga inaspettatamente con persone assurde. Anche se nel film ci sono diversi personaggi che danno un contributo essenziale alla storia, la star è sicuramente Frances, e Michelle Pfeiffer in modo magistrale passa dall’essere una schizofrenica/potenziale assassina ad una persona di straordinaria umanità, ma anche estremamente depressa, che lascia intendere una morte imminente.

Per la Pfeiffer, più volte candidata all’Oscar, nel 1989 per Le relazioni pericolose, nel 1990 per I Favolosi Baker e nel 1993 per Due sconosciuti, un destino, c’è già chi vede finalmente una statuetta in arrivo come attrice protagonista. A causa delle restrizioni legate alla pandemia da Covis la 58/a edizione del New York Film Festival si è svolta tra modalità online e proiezioni in drive-in.

Keane, Over the moon favola fra perdita e speranza

ROMA – Un film che parla al momento che stiamo vivendo, “è veramente un omaggio a quello spirito dentro di noi che non ci fa arrendere, che non ci fa perdere la speranza”. Così con l’ANSA Glen Keane, maestro dell’animazione, ideatore di personaggi iconici Disney come la Sirenetta, Aladdin, la Bestia di La bella e la Bestia, Tarzan e Rapunzel, descrive Over the moon – Il Fantastico Mondo Di Lunaria, il suo film animato per Netflix, al debutto il 23 ottobre.

Il family movie ad alta dose di humour, sentimenti profondi e canzoni, fonde i canoni della favola con uno sguardo tra presente e passato. La fonte d’ispirazione principale è la leggenda popolare cinese della Dea Cheng’e, destinata a vivere per sempre sulla luna dopo essersi dovuta separare dal marito arciere Houy, capace di abbattere con le sue frecce nove dei dieci soli, sorti contemporaneamente e diventati una fonte di pericolo per il mondo. Un mito che in Cina è celebrato dalla festa della luna d’autunno (o di metà autunno), vissuta come un’occasione conviviale famigliare. La 12enne protagonista del film, Fei Fei, che unisce amore per la tradizione e coraggio, tanto da inventarsi all’occorrenza ‘astronauta sui generis’, ha già affrontato un grave lutto e vede in Cheng’e un simbolo dell’amore eterno. Un sentimento che la bambina vorrebbe far riscoprire al padre, proprietario di un negozio di dolci, che dopo anni di solitudine con la figlia ha deciso di risposarsi. Così, con dei mezzi e una creatività tutti da scoprire, Fei Fei riesce ad arrivare proprio a ‘casa’ di Cheng’e’, dea che incarna allo stesso tempo l’iconografia cinese e una popstar. Su una luna strabiliante dominata da piccole e grandi creature fantastiche e colori fluo, la bambina vive un’avventura ricca di sorprese e incontri più o meno felici, che la portano a confrontarsi con temi come i valori famigliari e la necessità di andare oltre il proprio dolore.

Ad arricchire il tono del racconto ci sono, come voci per i protagonisti, interpreti versatili come Phillipa Soo, Sandra Oh e John Cho. A scrivere lo script di Over the Moon è stata Audrey Wells (a cui il film è dedicato), sceneggiatrice di film come Il coraggio della verità, che ha accettato l’incarico sapendo di essere malata terminale (è morta nel 2018). L’autrice si è buttata nel progetto vedendo nella storia la possibilità di lasciare una lettera ideale d’amore materno a sua figlia e a tutti i bambini. “Questo film ci ha toccato molto profondamente mentre lo realizzavamo. Tutti abbiamo affrontato una perdita, ed è uno sconvolgimento che possono conoscere anche i bambini, quando si confrontano per la prima volta con la morte di qualcuno che amano o con il divorzio dei genitori – spiega Keane, vincitore nel 2018 dell’Oscar per il miglior corto d’animazione con Dear Basketball, coprodotto da Kobe Bryant -. Audrey Wells ha messo in Over the moon così tanto humour, gioia e amore. E’ molto difficile guardare questo film senza avere vicino una scatola di fazzolettini e ne abbiamo usati molti anche noi mentre ci lavoravamo”. Si porta il pubblico “in un viaggio che ricorda quello di Dorothy a Oz e poi si va anche oltre”.

Over the moon ha portato Keane a confrontarsi con difficoltà del tutto nuove nel suo lavoro come quelle legate al lockdown: “Il giorno in cui Netflix ha chiuso, noi eravamo nel pieno del lavoro. Siamo usciti dal palazzo in meno di mezz’ora, lasciando tutto com’era fra tazze di caffè e cappotti. La difficoltà è stata riuscire a mantenere tutte le scadenze. Una cosa possibile solo grazie alla passione della troupe per il progetto. Ci siamo attaccati ai computer nelle nostre abitazioni e abbiamo continuato”. I problemi non sono mancati: “Io vivo in una casa fra le montagne dove la connessione non è molto buona e ogni 30 secondi vedevo gli incontri in zoom che si bloccavano… facevo una specie di collage per capire cosa dicessero tutti. E’ stata veramente un’avventura, ma siamo riusciti a completarla per l’amore che abbiamo tutti per il film”. Nella versione italiana di Over the moon compare (in voce) anche Elodie, come interprete per la canzone principale, ‘Volo via’ (Rocket to the moon).

Fitch: ‘Il futuro del debito dell’Italia è affidato alla crescita’

Le condizioni finanziarie favorevoli assicurate all’Italia dalla Bce col lancio del programma Pepp “hanno permesso all’Italia di mettere al sicuro i tassi di interesse” e dunque “una ripresa economica relativamente forte sarà essenziale per stabilizzare ed abbassare il debito pubblico rispetto al Pil”. Lo scrive in un report sull’Italia l’agenzia di rating Fitch, che vede la crescita in ripresa più lenta rispetto alle stime del Governo, “lasciando il Pil a fine 2022 due punti percentuali al di sotto dei suoi livelli pre-crisi”.

Fitch stima una ripresa dell’economia italiana “più lenta rispetto alle previsioni del Governo”, non tenendo ancora conto dell’impatto dei fondi del Next Generation Eu perché “l’esatta tempistica in cui verranno erogati è incerta”. Lo si legge in un report dell’agenzia di rating, che mantiene le stime dello scorso 8 settembre – un -10% per il 2020 e e un +5,4% per il 2021 contro rispettivamente -9 e +6% dell’esecutivo – e spiega che i fondi del recovery fund – la cui quota a fondo perduto Fitch stima in 65,4 miliardi di euro – “avranno un probabile impatto sulle nostre stime di crescita, che aggiorneremo quando avremo maggior chiarezza sul loro utilizzo”.
   

Soul come Mulan, salta le sale e va su Disney+

NEW YORK – Soul segue le sorti di Mulan, salta l’uscita nelle sale cinematografiche e approda invece su una piattaforma di streaming. La Pixar ha deciso infatti di far debuttare il film, che tra le altre cose aprirà la Festa del Cinema di Roma il prossimo 15 ottobre, su Disney+. Il family movie sarà disponibile il giorno di Natale, ma a differenza di Mulan che aveva una tariffa aggiuntiva di 30 dollari per Soul sarà sufficiente avere l’abbonamento a Disney+. Nei Paesi dove non è disponibile il servizio il film verrà distribuito nelle sale, tuttavia non sono ancora disponibili le date d’uscita. La decisione di saltare il passaggio nei tradizionali cinema è arrivata dopo due rinvii a causa della pandemia.

Soul, infatti, sarebbe dovuto uscire inizialmente lo scorso giugno, poi è slittato al 20 novembre, ma in vista di un ulteriore rinvio e con la decisione della Universal di anticipare dal 23 dicembre al 25 novembre la sua commedia animata The Croods: A New Age (I Croods 2 – Una nuova era), quindi nella stessa settimana di Soul, la Pixar ha alla fine optato per lo streaming. Una decisione che arriva anche a distanza di pochi giorni dall’annuncio della Cineworld, che negli Stati Uniti possiede Regal, di chiudere temporaneamente tutte le sue 536 sale e quei pochi film che ancora avevano in programma di uscire entro quest’anno hanno cominciato ad annullare le date.

Si tratta quindi dell’ennesima doccia fredda per un settore tra i più colpiti dalla pandemia. La fuga di tutti i principali blockbuster sembra quasi tradursi in un ultimo canto del cigno per le sale cinematografiche. Tenet di Christopher Nolan, che avrebbe dovuto essere il banco di prova per il grande ritorno del pubblico in sala, non si è rivelato tale visti gli incassi al di sotto delle aspettative soprattutto negli Usa, (con soli 41 milioni di dollari). Resta quindi l’incognita sopravvivenza fino all’anno prossimo per i cinema quando si spera che finalmente vedranno la luce film inizialmente previsti nel 2020 come Avatar, A Quiet Place 2, Dune, Matrix 4, Mission: Impossible 7, No Time To Die, Top Gun: Maverick, Westside Story, F9 solo per citarne alcuni. Altri come Shazam 2, Jurassic World: Dominion, The Flash, The Batman vanno avuto sorte peggiore e sono slittati al 2022.

E si spera anche che non si avveri lo scenario funesto previsto da Patty Jenkins, regista di Wonder Woman 1984 – la cui uscita è stata rinviata al 25 dicembre – secondo cui la chiusura dei cinema non sarà un processo reversibile. “Potremmo perdere gli spettatori per sempre”, ha detto in un’intervista. La Jenkins è inoltre contraria all’uscita sulle piattaforme di streaming che penalizzerebbe i film, perché gli spettatori perderanno l’esperienza del grande schermo. Negli Stati Uniti ha riaperto il 70% dei cinema, tuttavia mercati importanti come New York e Los Angeles restano chiusi. Secondo gli analisti non è saggio far uscire nuovi film fino a quando non sarà possibile di nuovo andare al cinema in città chiave.

Grande “sgomento” da parte dell’Anec, l’associazione nazionale degli esercenti italiani, che parla di “scelta inaccettabile” da parte della Disney.