Georgia O’Keeffe, biografia a fumetti dell’amazzone dell’arte

SARA COLAONE – LUCA DE SANTIS, GEORGIA O’KEEFFE AMAZZONE DELL’ARTE MODERNA (OBLOMOV,, PP 192, EURO 23).
    Georgia O’Keeffe, la madre del Modernismo americano, protagonista di una retrospettiva che si è appena conclusa al Centre Pompidou di Parigi, viene raccontata in una biografia a fumetti di Sara Colaone e Luca De Santis.
    Nel libro, ‘Georgia O’Keeffe amazzone dell’arte moderna’ – che esce il 20 gennaio per Oblomov – la Colaone, autrice di fumetti e illustratrice e De Santis, sceneggiatore e saggista, vincitore del Premio Troisi, che ha lavorato come autore in teatro e in tv, ci fanno fare un percorso a ritroso nella memoria: dalla morte di Alfred Stieglitz, grande fotografo e gallerista americano che lanciò la O’Keeffe negli anni Dieci, poi marito e sodale nell’arte, fino agli esordi della carriera, alle prime mostre in cui esponeva con Picasso e Braque.
    Nella biografia romanzata, Georgia si è rifugiata nel suo Ghost Ranch nel New Mexico, con le sue amiche Maria Chabot, Anita Pollitzer e la segretaria Doris Bry, per fare il punto sul patrimonio di foto e di disegni di Stieglitz. È l’occasione per riconsiderare il proprio percorso, nella vita e nell’arte: gli studi a Chicago, l’affermazione come donna e artista che espone al Moma appena inaugurato, la fuga nel deserto per emanciparsi da Stieglitz, la consacrazione come pittrice più importante d’America. Un patto faustiano col destino di cui dovrà pagare ben presto il prezzo: quanto è disposta a rinunciare per avverare il suo desiderio?

PNRR è il libro dei sogni ma serve un Manuale per attuarlo

”IL MANUALE DEL PNRR”, a cura di Francesco Sciaudone e Bernardo Giorgio Mattarella, edito da MF Milano Finanza e Italia Oggi.
    Come fosse il libro dei sogni, dalle case popolari per i lavoratori agricoli vittime del caporalato, all’alta velocità che arriva da Catania a Palermo e da Milano a Bari, con il digitale che raggiunge ogni angolo del Paese e i quartieri di periferia che diventano più belli e il Paese in generale più rispettoso della parità di genere a partire da quella salariale.
    Mettendo in fila tutti i contenuti del Piano nazionale di Riforme e Resilienza come fa il manuale a cura di Francesco Sciaudone e Bernardo Giorgio Mattarella, edito da MF Milano Finanza e Italia Oggi, che si trova in edicola, è veramente un mondo migliore quello che si può immaginare in queste pagine.
    Non è un sogno ma il contenuto di una guida altamente operativa dedicata ad aziende, professionisti e amministrazioni che contiene ”regole, protagonisti, beneficiari, tipologie di investimenti e procedure di attuazione, per arrivare davvero ai 261 miliardi” previsti. Ma leggendo subito l’introduzione di Roberto Sommella, direttore di Milano Finanza, si torna con i piedi per terra e ci si ricorda di essere in Italia: ”In gioco non è il futuro di un governo o di un altro ma quello del Paese.
    Lo dice l’Italia stessa nel suo Piano Nazionale di Riforme e Resilienza, ci crede la Commissione che queste riforme esige per erogare i fondi, lo impone la situazione di un paese che pur crescendo del 6% può sprofondare di nuovo nei mille lacci e lacciuoli che lo avviluppano quando la sbornia post covid e post solidarietà nazionale sarà passata”. Quindi, conclude Sommella ”sapere come, quando e quanto, potranno avere le aziende italiane dal Recovery Plan, è fondamentale per le famiglie ma soprattutto per le imprese”. Tutto è legato al fattore tempo perchè ”l’equazione del Recovery Plan è molto semplice: ‘Fai le riforme e avrai i soldi, non fai le riforme e non avrai i soldi”, cosa non semplice invece in un ”Paese così poco abituato all’organizzazione e alla programmazione come l’Italia”. Un Paese nel quale ”quasi la metà dei fondi strutturali del ciclo di programmazione 2014-2020 non è ancora stata spesa”, ci ricordano Sciaudone e Mattarella secondo i quali però ”ci sono buone ragioni per essere ottimisti”. Serve il contributo di tutti, e un manuale come questo è fondamentale per capire il pezzettino che ognuno può dare per portare avanti l’impresa. Per una corretta attuazione del PNRR infatti ”c’è bisogno dell’azione, coordinata di un gran numero di attori pubblici e privati, che saranno coinvolti nella realizzazione di migliaia di progetti, in cui si esplicano, in particolare, le 134 misure di investimento previste dal Piano”. Serve quindi adeguata informazione perchè ”tutti gli interventi inclusi che siano stati programmati entro li 2023 ed ultimati entro il 31 dicembre 2026 sono esposti al rischio di revoca dei finanziamenti in caso di mancato rispetto dei relativi cronoprogrammi attivati. 
   

‘Storie di numeri’, al via nuova serie Il Mulino

GIULIO BUSI, UNO. IL BATTITO INVISIBILE (IL MULINO, PP.156, 13 EURO)
    Con ‘Uno. Il battito invisibile’ di Giulio Busi si inaugura la nuova serie del Mulino ‘Storie di numeri’, curata da Umberto Bottazzini, vincitore nel 2006 del Premio Pitagora per la divulgazione matematica, fellow dell’American Mathematical Society che nel 2015 gli ha attribuito il Whiteman Memorial Prize.
    Dal mito greco alla storia di ogni civiltà, da sempre i numeri sono la misura del cammino umano. Numeri non solo per contare ma ricchi di storie che vogliono essere raccontate. Come le incredibili avventure delle api capaci di comprendere lo zero, le vicende dell’uno eterno e immutabile o quelle della pluralità promiscua e della caducità che comincia con il due. E poi dell’ubiquità del tre nella cultura e nelle religioni, di quartetti e orologi interni che battono i ritmi della musica, delle suggestioni alchemiche e magiche che circondano il cinque, e della perfezione del sei, dell’inesauribile cammino ermeneutico percorso dal sette, degli ottagoni delle tombe imperiali romane e dei battisteri cristiani, di nove storie tra bellezza, scienza e fantasia e della pervasività del dieci e del dodici. Infine delle superstizioni dei numeri, del grattacielo di racconti generati dal cento.
    Ogni libro della serie è dedicato a un numero e ogni numero è l’occasione per invitare il lettore a guardare da una prospettiva originale temi e aspetti del mondo della cultura, attraverso racconti e suggestioni provenienti dalla filosofia e dalla teologia, dalla psicologia, dalla letteratura, dalla musica e dall’arte. “Eccelsa tra le invenzioni che Prometeo ha regalato agli uomini”: così Eschilo dice del numero.
    In ‘Uno. Il battito invisibile’ – che sarà presentato il 20 gennaio alle 18 in live streaming sul sito www.mulino.it e sui canali social della casa editrice – Giulio Busi, esperto di mistica ebraica e di storia rinascimentale, insegnante di Giudaistica alla Freie Universität di Berlino, ci mostra come questo numero sia stupore, incompletezza. E soprattutto mistero che l’autore ci racconta attraverso vecchie storie bibliche, sogni di mistici, saggezza indiana, inquietudini dei filosofi greci, poesia del Novecento, ma anche attraverso l’amore, la musica e l’arte.
    Gli altri titoli in uscita nel 2022 sono ‘Cento. Un grattacielo di racconti’ di Marco Antonio Bazzocchi e ‘Sette. Le avventure di un simbolo’ di Elena Loewenthal.

Roma pericolo Lecce, recupera El Shaarawy

La Coppa Italia, così come la Conference League, per la Roma rappresenta un’occasione. Lo sa bene Josè Mourinho e lo ha capito anche la nuova proprietà.
    “Inizia la caccia alla decima”, era il post Twitter che qualche giorno fa campeggiava sul profilo del Friedkin Group e il primo ostacolo sulla strada dei giallorossi si chiama Lecce. Non proibitivo, ma le recenti prestazioni di coppa della Roma impongono comunque cautela. E’ ancora vivo, infatti, il ricordo della passata stagione con l’eliminazione agli ottavi di finale per mano dello Spezia con tanto di figuraccia planetaria per via delle sei sostituzioni. Senza dire degli spettri del passato lontano, perche’ il tempo passa ma da quel 1986 un Roma-Lecce e’ sempre un Roma-Lecce.
    Il primo obiettivo, dunque, è cancellare l’ultimo ricordo dei giallorossi in Coppa Italia e poi provare a giocarsela fino in fondo viste le difficoltà emerse in campionato nella lotta alla Champions League. Dunque turn over sì, ma senza esagerare e con un El Shaarawy in più perché il Faraone è tornato in gruppo nella rifinitura offrendo una soluzione tattica ulteriore allo Special One. Possibile comunque che parta dalla panchina per essere poi titolare domenica a Empoli in campionato e per questo l’assetto può restare a quattro dietro. Niente staffetta tra i pali con Rui Patricio confermato in porta, mentre in difesa Karsdorp è pronto a riprendersi la fascia destra. A sinistra spostato Maitland-Niles per dare un turno di riposo a Vina con Ibanez e uno tra Mancini e Kumbulla a formare la coppia di centrali. A centrocampo, invece, può riposare Veretout con il rientro di Cristante al fianco di Sergio Oliveira. In attacco, invece, ultima chiamata per Shomurodov con Zaniolo, Carles Perez, Felix e Mkhitaryan a contendersi tre posti. Mourinho, tra questi, potrebbe rinunciare all’armeno in avvio così come ad Abraham. Obbligato il forfait di Pellegrini che si rivedrà solo dopo la sosta.

Inter: a San Siro c’è l’Empoli, in Coppa via a turnover

L’Inter esordisce in Coppa Italia e Simone Inzaghi valuta il turnover. Dopo il pareggio con l’Atalanta che, complice la sconfitta del Milan contro lo Spezia tra le polemiche, ha permesso ai nerazzurri di allungare in classifica, il tecnico infatti pensa a diversi cambi per la sfida di domani a San Siro contro l’Empoli, anche alla luce dei tanti impegni ravvicinati che aspettano Handanovic e compagni nelle prossime settimane.

Per la gara degli ottavi di Coppa Italia, così, non mancheranno le novità, con diversi big pronti a riposare. A partire da Marcelo Brozovic, che sarà messo a riposo “forzato” considerando la squalifica che il croato si portava dietro in coppa dalla scorsa stagione. E sarà un cambiamento non di poco conto, considerando che il mediano è stato sempre presente finora in questa annata, con 28 presenze consecutive e 2345′ in campo tra campionato, Champions League e un ruolo da protagonista pure nei 120′ della Supercoppa italiana contro la Juventus. Non sarà comunque l’unico big a riposare, dopo le tante gare delle ultime settimane.

Inzaghi metterà mano in ogni reparto, a partire dalla difesa, con Skriniar e Bastoni verso la panchina, sostituiti da D’Ambrosio e Dimarco, anche se sul mancino resta il dubbio sul ruolo considerando che pure Perisic dovrebbe restare fuori dall’inizio. In mediana, poi, dovrebbe rifiatare anche Barella, mentre Calhanoglu, sostituito dopo 62′ nella gara di domenica con l’Atalanta, potrebbe essere l’unico titolare a partire dal 1′ domani con l’Empoli in mezzo al campo insieme a Gagliardini e Vidal (anche considerando che Sensi è in uscita ed è vicino alla Sampdoria). In attacco, invece, la diffida che pende su Lautaro in campionato (e l’Inter, dopo il Venezia sabato, è attesa dai big match con Milan e Napoli al rientro dalla sosta) dovrebbe far scegliere a Inzaghi l’argentino in coppa per partire dalla panchina in campionato, con Correa principale indiziato per fare coppia con l’ex Racing.

Nasa,eruzione Tonga 500 volte potenza atomica su Hiroshima

I ricercatori della Nasa hanno calcolato la potenza dell’eruzione avvenuta al largo di Tonga sabato scorso come “500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima“. James Garvin, scienziato capo presso il Goddard Space Flight Center della Nasa, ha detto alla radio Npr che “il numero a cui siamo arrivati è attorno ai 10 megaton – 10 milioni di tonnellate – di equivalente in tritolo”. E secondo Michael Poland, del servizio geologico degli Usa, “potrebbe trattarsi dell’esplosione più rumorosa avvenuta sulla terra dal 1883, quando esplose il vulcano Krakatoa in Indonesia”.

 I primi aerei di aiuti d’emergenza per le isole Tonga potranno atterrare da domani dopo che oggi la principale pista d’atterraggio è stata sgomberata dalla cenere del vulcano eruttato sabato scorso, causando uno tsunami. “La principale pista d’atterraggio, che era sepolta da 5-10 centimetri di cenere vulcanica, è di nuovo operativa”, ha annunciato Jonathan Veitch, incaricato di coordinare le operazioni delle Nazioni Unite, aggiungendo che i primi voli attesi, provenienti da Australia e Nuova Zelanda, potranno arrivare domani. Oltre 100 mila persone, l’equivalente della popolazione, sono state colpite dal doppio evento e secondo le prime stime c’è urgente bisogno di acqua potabile. “Le riserve d’acqua delle isole Tonga sono state gravemente contaminate dalla cenere e l’acqua salata”, ha dichiarato Katie Greenwood, della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, aggiungendo che esiste “un rischio elevato di malattie come il colera e la diarrea”. Il Paese, considerato Covid-free, e le Nazioni Unite temono inoltre che gli aiuti dall’estero possano portare casi di Covid sull’arcipelago.

Ci vorrà almeno un mese per riparare il cavo di comunicazione sottomarino che collega il resto del mondo alle isole Tonga, devastate da un’eruzione e da uno tsunami. Lo ha detto oggi il ministero degli Esteri della Nuova Zelanda.     “La società statunitense SubCom afferma che ci vorranno almeno quattro settimane per ripristinare la connessione di Tonga”, ha affermato il ministero in un aggiornamento sul disastro che ha tagliato fuori la piccola nazione del Pacifico dal resto del globo. 

Le poche comunicazioni che ci sono state da quando sabato l’arcipelago è stato colpito dalla catastrofe naturale sono state possibili attraverso alcuni telefoni satellitari, per lo più posseduti da ambasciate straniere nella capitale Nuku’alofa. Secondo la società ci sono due rotture separate nel cavo, una situata a 37 km dalla costa e l’altra vicino al vulcano eruttato, il che rende difficile la riparazione. Una nave di riparazione è attualmente in rotta dalla vicina Papua Nuova Guinea. L’operatore di telefonia mobile Digicel ha ripristinato alcuni servizi domestici 2G di base, ma ha avvertito che il ripristino delle chiamate internazionali potrebbe richiedere ancora molto tempo.

Al termine dell’udienza generale il Papa ha detto che  “Il mio pensiero va alle popolazioni delle isole di Tonga colpite nei giorni scorsi dall’eruzione del vulcano sottomarino che ha causato ingenti danni materiali. Sono spiritualmente vicino a tutte le persone provate, implorando a Dio sollievo nella loro sofferenza. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per questi fratelli e sorelle”.

I primi aerei di aiuti d’emergenza per le isole Tonga potranno atterrare da domani dopo che oggi la principale pista d’atterraggio è stata sgomberata dalla cenere del vulcano eruttato sabato scorso, causando uno tsunami. “La principale pista d’atterraggio, che era sepolta da 5-10 centimetri di cenere vulcanica, è di nuovo operativa”, ha annunciato Jonathan Veitch, incaricato di coordinare le operazioni delle Nazioni Unite, aggiungendo che i primi voli attesi, provenienti da Australia e Nuova Zelanda, potranno arrivare domani. Oltre 100 mila persone, l’equivalente della popolazione, sono state colpite dal doppio evento e secondo le prime stime c’è urgente bisogno di acqua potabile. “Le riserve d’acqua delle isole Tonga sono state gravemente contaminate dalla cenere e l’acqua salata”, ha dichiarato Katie Greenwood, della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, aggiungendo che esiste “un rischio elevato di malattie come il colera e la diarrea”. Il Paese, considerato Covid-free, e le Nazioni Unite temono inoltre che gli aiuti dall’estero possano portare casi di Covid sull’arcipelago.  

   

Russia, 33.899 nuovi contagi in 24 ore, picco dal 27 novembre

In Russia nel corso delle ultime 24 ore sono stati registrati 33.899 nuovi casi di Covid-19, il livello giornaliero più alto dallo scorso 27 novembre: lo riporta Novaya Gazeta citando i dati del centro operativo nazionale anti coronavirus. Secondo il centro, nel corso dell’ultima giornata, in Russia 698 persone sono morte a causa della malattia.   Nella giornata precedente in Russia erano stati registrati 31.252 nuovi casi di Covid-19, inclusi 688 decessi. 

Il governo indiano ha prorogato fino al 28 febbraio il blocco dei voli internazionali di linea da e per l’India per contrastare la diffusione della variante Omicron del coronavirus. Lo ha comunicato oggi la Direzione generale dell’aviazione civile indiana (Dgca). I voli internazionali sono stati sospesi il 23 marzo 2020: da allora in India sono atterrati solo aerei cargo o voli concordati con le autorità su rotte selezionate, nell’ambito di corridoi aerei chiamati ‘air bubbles’ frutto di accordi bilaterali con vari Paesi. La ripresa del traffico internazionale, molto attesa dagli operatori turistici, era stata annunciata per lo scorso dicembre, ma è stata rimandata a causa degli sviluppi della pandemia di Covid-19. Tra i Paesi che hanno stretto accordi per i collegamenti aerei con l’India vi sono l’Afghanistan, l’Arabia Saudita, l’Australia il Canada, la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Russia e gli Stati Uniti. 

Nuovo record di contagi in Slovenia, che ha registrato nelle ultime 24 ore un tasso di positività elevatissimo al 63,2%. Secondo i dati dell’Istituto nazionale per la salute pubblica (NIJZ), su 19.438 tamponi molecolari effettuati, 12.286 sono risultati positivi, il dato di gran lunga più alto mai registrato finora da inizio pandemia, a conferma della diffusione rapida della variante omicron. A causa del sovraccarico di lavoro per i laboratori di analisi dei test, come ha spiegato a inizio settimana l’Istituto di microbiologia e immunologia (IMI), molte persone non ricevono i risultati entro le 24 ore, e questo incide anche sui dati rilasciati ogni giorno, che accumulano tamponi dei giorni precedenti. La conferma è arrivata anche dal segretario di Stato al ministero della Salute, Franc Vindišar, in una dichiarazione rilasciata alla televisione pubblica. Tuttavia, osserva Vindišar, il picco dell’ondata corrente dovrebbe essere raggiunto la prossima settimana, con un probabile aumento del numero di pazienti che avranno bisogno di cure ospedaliere. Inoltre, con il nuovo protocollo per il test molecolare, che ha il solo scopo di confermare i risultati positivi di un test rapido o di un autotest, è probabile che nei prossimi giorni la quota di positivi continuerà ad aumentare.

Quirinale, Letta: ‘Da noi nessun nome’. M5s: ‘Draghi resti a palazzo Chigi’

Il leader M5s Giuseppe Conte, il segretario dem Enrico Letta e il leader di Leu Roberto Speranza hanno condiviso lo stesso tweet al termine dell’incontro sul Quirinale, svoltosi nell’abitazione romana dell’ex premier: “Ottimo incontro. Lavoreremo insieme per dare al Paese una o un Presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Aperti al confronto. Nessuno ha diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”.

Per il Quirinale il M5s spinge ancora per trovare un nome alternativo a quello di Mario Draghi, in modo da poter far rimanere il premier a Palazzo Chigi. Così fonti qualificate 5s dopo l’incontro Conte-Letta-Speranza. Per questo, si aggiunge, l’obiettivo resta di cercare un nome condiviso per garantire continuità al governo nella consapevolezza della “difficoltà di proseguire in un quadro di maggioranza di governo che senza Draghi difficilmente potrebbe reggere”. Ma soprattutto Conte, così come Letta e Speranza, si sarebbero confrontati sulla contrarietà della “stragrande maggioranza” dei loro gruppi alla soluzione Draghi al Colle.

“In attesa delle mosse del centrodestra è sempre più concreta l’idea di non presentarsi in aula alle prime tre votazioni per dare un segnale forte nel caso rimanga il nome di Berlusconi sul tavolo. 
“Continuità di governo”: è questa, spiegano fonti qualificate del M5s, la linea del Movimento espressa durante il vertice da Giuseppe Conte con gli altri due leader Letta e Speranza. Dal vertice trapela infatti che “non si sono fatti nomi” proprio per “lasciare aperte tutte le opzioni”. E anche che è “fondamentale restare compatti” anche perché “nessuno ha la maggioranza”.

“Ottimo incontro con Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Lavoreremo insieme per dare al paese una o un presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Aperti al confronto, nessuno può vantare un diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”. Così il leader del Pd Enrico Letta su twitter.
“Non c’è alcuna intesa sui nomi perchè ne parleremo con il centrodestra nei prossimi giorni”, ha detto Letta al termine del vertice.

 

“L’incontro è andato bene. Siamo pronti a un’azione forte, a un confronto anche ampio e condiviso. Ovviamente andranno rimosse dal tavolo candidature di parte come quella di Berlusconi”. Lo ha detto Giuseppe Conte dopo l’incontro con Letta e Speranza.  “Siamo pronti ad offrire al paese e a tutti i cittadini che aspettano un presidente o una presidente autorevole che possa rappresentare tutti”. “Avrete sicuramente delle proposte più avanti quando avremo il confronto anche con le altre forze”, ha aggiunto Conte.

Un colloquio di circa un’ora tra il leader M5s Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è svolto alla Farnesina, a margine della cerimonia di intitolazione della sala dei trattati europei alla memoria di David Sassoli. La notizia del colloquio è stata anticipata sul sito del Foglio.

Il centrodestra e la maggioranza dei cittadini che rappresenta hanno pieno diritto di cittadinanza e dignità per proporre personalità, anche non necessariamente provenienti dal mondo della politica, capaci di ricoprire ruoli istituzionali apicali, almeno quanto il centrosinistra”. È quanto riferiscono fonti di Fratelli d’italia dopo la riunione dell’esecutivo che si è svolta nella sede del partito. 

Durante l’esecutivo di Fratelli d’Italia la leader Giorgia Meloni ha ricordato “la disponibilità di FdI, già ribadita nel corso dei vertici di coalizione, a sostenere la candidatura di Silvio Berlusconi. Nel caso in cui la sua disponibilità venisse meno, FdI è pronta a formulare le sue proposte per concorrere a costruire una convergenza più ampia su personalità autorevoli nel campo culturale del centrodestra che hanno tutte le caratteristiche per ricoprire l’incarico”. 

Quirinale: Berlusconi resta a Milano, vertice del centrodestra in stand by

Stand by nel centrodestra sul tema Quirinale. Silvio Berlusconi, a quanto si apprende da Fi, non verrà a Roma domani, giorno in cui si sarebbe dovuto tenere il vertice della coalizione.

Gli alleati non hanno ricevuto nessuna convocazione e la riunione, spiegano, potrebbe slittare al fine settimana anche se c’è chi nel centrodestra azzarda anche l’ipotesi che alla fine il vertice non si tenga affatto.

L’ex premier, spiegano, ha deciso di restare ad Arcore dove anche oggi è stato impegnato in una serie di telefonate ai parlamentari per testare la lori disponibilità di fronte ad una sua candidatura ufficiale al Quirinale.
   

Covid: in Ue app hanno tracciato solo 5% dei casi

Dalla loro introduzione in Ue le app di tracciamento dei contagi da Covid-19 sono riuscite a tracciare solo il 5% dei casi registrati, in Italia l’1% Sono i risultati di una ricerca di OpenPolis che sottolinea come “la mancanza di fiducia dei cittadini ha rappresentato una barriera insormontabile, con un risultato abbastanza modesto rispetto alle aspettative”.

“Quando questi programmi sono stati lanciati – spiega la fondazione – le autorità sanitarie hanno dichiarato che, per garantire un impatto reale e duraturo, il 60% della popolazione avrebbe dovuto scaricarle. Ma l’Irlanda è stata l’unico stato Ue a raggiungere tale obiettivo col 75%. In un primo momento i cittadini hanno accolto il consiglio di governi e istituzioni di scaricare questi strumenti sui loro dispositivi, più tardi hanno smesso di usarle”. Immuni, l’app di tracciamento italiana lanciata a giugno 2020, secondo il sito ufficiale è stata scaricata ad oggi da 19.529.467 persone, mentre sono 67.387 i cittadini che hanno caricato la loro positività e 176.243 le notifiche inviate. Openpolis calcola che i download sono stati pari al 30% della popolazioen italiana, l’1% invece i casi registrati tramite l’app. “Sono stati pochi i cittadini europei che hanno riportato la positività tramite queste applicazioni – osserva Openpolis – Purtroppo, l’assenza di analisi e verifica dei dati a disposizione rende difficile capire quanto utili questi strumenti siano effettivamente stati nella lotta contro il virus”.

Riguardo i costi, escludendo quelli relativi alla pubblicità, per la fondazione gli stati membri hanno speso in totale poco meno di 106 milioni di euro solo per il design delle app. Mentre Bulgaria, Grecia, Lussemburgo, Svezia, Ungheria, Slovacchia e Romania non hanno né sviluppato né promosso una specifica app di tracciamento dei contatti.