Architettura, interrogazione per destino Casa Papanice

(ANSA) – ROMA, 28 OTT – Interrogazione parlamentare in Senato
per Casa Papanice, villino opera dell’archistar Paolo Portoghesi
a Roma. Realizzata tra il 1966 e 1969 su commissione
dell’imprenditore Pasquale Papanice, emblema dell’architettura
postmoderna e 7/a casa più studiata e fotografata al mondo, oggi
versa “in uno stato di incuria e abbandono”, denuncia Gianluigi
Paragone (M5s) nell’interrogazione presentata ieri. Celebre
anche per i set che ospitò, come il Dramma della gelosia di
Scola, il villino era unico per elementi come la facciata di
canne e maioliche che riproducevano la Primavera di Vivaldi.
    Venduto nel ’72 alla casa editrice Giunti, è poi passato
all’ambasciata del Regno hascemita di Giordania. Come già
denunciato dal nipote del costruttore, Edmondo Papanice, oggi ha
perso la scala esterna, la cancellata, le canne dell’organo sul
tetto e, si legge, “non è chiaro se anche l’interno abbia subito
interventi”. Nonostante Portoghesi stesso si sia offerto per il
restauro, nessuna risposta è arrivata dall’attuale proprietà.
    “Considerato – si legge – che non è noto secondo quali
autorizzazioni” siano state apportate “modifiche di tale
rilievo”; che il Mibact “aveva chiesto di verificare lo stato di
conservazione degli interni, ma il Regno hascemita aveva negato
l’ingresso alla Soprintendenza”; e che il Comune di Roma “ha
segnalato la Casa nella carta della qualità del piano
regolatore” come “opera di rilevante interesse architettonico”,
ora si chiede “se e quali azioni” siano state intraprese dal
ministro dei beni culturali “per il riconoscimento di Casa
Papanice quale bene culturale” per “la tutela dell’intera opera
e l’assoggettabilità al vincolo architettonico, affinché la
proprietà sia costretta al ripristino degli elementi
caratterizzanti oltre che a un’accurata manutenzione”. Inoltre,
se il ministro degli affari esteri intenda avviare
un’interlocuzione con la proprietà per sostenere l’iter. (ANSA).
   

Nudes di Laura Luchetti, Ciak per serie su revenge porn

(ANSA) – ROMA, 28 OTT – Sono iniziate a Casalecchio di Reno, San Giovanni in Persiceto e Bologna, con la regia di Laura Luchetti, le riprese di Nudes, remake italiano del teen drama norvegese omonimo, prodotto in collaborazione con Rai Fiction per Rai Play, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna.
    Una produzione Bim Produzione in collaborazione con Rai Fiction, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e il supporto di Emilia-Romagna Film Commission.
    Nudes affronta il tema del revenge porn con sguardo realistico e moderno rivolto agli adolescenti, ma aprendo gli occhi anche al pubblico adulto sui pericoli del rapporto tra internet e sessualità dei più giovani. L’obiettivo è narrare le conseguenze di un gesto spesso fatto con superficialità, senza consapevolezza. La sua forza è farlo dal punto di vista dei ragazzi: senza filtri, con disarmante, dura e commovente sincerità. Senza puntare l’indice né verso chi commette il gesto né su chi lo subisce, ma mostrando quanto, negli adolescenti, il pensiero e il giudizio sulle cose sia ancora acerbo, in formazione. Quanto un’azione compiuta con leggerezza possa dimostrarsi devastante e incontenibile. La serie si articolerà in 10 episodi da 20 minuti e avrà alla guida la regista Laura Luchetti, che con Fiore Gemello ha riscosso un grande successo internazionale entrando a far parte della rosa dei 4 registi che hanno rappresentato l’Italia all’EFA (European Film Awards 2019), dopo la calorosa accoglienza, tra gli altri, al Toronto Film Festival, al London Film Festival e alla sezione parallela del Festival di Roma, Alice nella città.
    “Nudes – spiega Luchetti – è un progetto a cui tengo molto e che mi dà l’opportunità di raccontare in maniera approfondita e realistica il fenomeno del revenge porn, una realtà giovanile allarmante ed attuale”. La serie originale è stata un successo in Norvegia per aver acceso un riflettore sulle problematiche delle nuove generazioni legate all’uso scorretto dei social media, vincendo il premio come Miglior Programma Televisivo per Ragazzi e Miglior Colonna Sonora, al Gullruten, il più prestigioso premio televisivo norvegese. Distribuita da Wild Bunch TV, la serie originale è già stata venduta in molti Paesi tra i quali il Regno Unito, dove BBC3. (ANSA).
   

Whitney Houston fa storia, terza volta disco diamante

(ANSA) – NEW YORK, 28 OTT – Anche dopo la morte Whitney
Houston continua a fare storia, per la terza volta un suo album
è disco di diamante. Questa volta si tratta di ‘Whitney’ (1987).
    Lo status di diamante equivale a dice milioni di album venduti.
    Lo stesso status era stato ottenuto da ‘Whitney Houston’ (1985)
e ‘Bodyguard’ (1992). E’ la prima volta che un’artista
afro-americana raggiunte un tale primato.
    La Houston, morta tragicamente nel 2012 a soli 48 anni, ha
passato anche un altro traguardo, oltre un miliardo di
visualizzazioni su YouTube per il singolo ‘I Will Always Love
You’ (1992). (ANSA)

Cinema: slitta di sette mesi biopic su Aretha Franklin

(ANSA) – NEW YORK, 28 OTT – Nuovo rinvio per ‘Respect’ la
biopic su Aretha Franklin con protagonista Jennifer Hudson. Il
film doveva inizialmente uscire questa estate ma a causa della
pandemia la data di uscita era stata posticipata al 15 gennaio,
ora invece MGM ha fatto sapere ci sarò un ulteriore rinvio di
sette mesi con una nuova data prevista per 13 agosto.
    A pesare sulla decisione della MGM la mancata apertura di
piazze importanti come New York, San Francisco e Los Angeles. La
casa di produzione e distribuzione ha anche deciso di togliere
dal calendario Tomb Raider 2. (ANSA)

Covid: 6 nuovi casi, orchestra Scala in quarantena

(ANSA) – MILANO, 28 OTT -Dopo il coro l’Ats di Milano ha messo in quarantena anche l’intera orchestra della Scala, dove altri sei musicisti sono risultati positivi. Sale quindi a 27 il numero dei contagiati fra le masse artistiche: 18 coristi e 9 orchestrali. Numero a cui si aggiungono i contagi fra gli amministrativi. E’ stato il teatro ad annunciare i risultati del tampone fatto ad 85 professori d’orchestra di archi e percussioni (i fiati erano già in quarantena dopo tre positivi accertati nei giorni scorsi) e di conseguenza la quarantena per l’intero ensemble. In linea teorica questo non impedirà di realizzare la prima del 7 dicembre, che la Scala avrebbe voluto garantire, se non altro grazie la diretta televisiva Rai e in mondovisione, quindi anche senza spettatori. Il titolo scelto, Lucia di Lammermoor, richiede un numero limitato di cantanti, e comunque coro e orchestra la conoscono bene e quindi non sarebbero necessarie molte prove. Adesso però l’atteggiamento in teatro è di attesa. Si aspetta per vedere se le misure dell’ultimo Dpcm saranno sufficienti per rallentare il contagio che continua ad aumentare, nella consapevolezza che in altri Paesi, come la Francia, si è dovuti arrivare al lockdown totale e in Germania è stata decretata la chiusura dei teatri. Se è vero che solo durante la Guerra la Scala non ha inaugurato la stagione lirica, è anche vero che questo è un momento eccezionale e nessuno vuole mettere a rischio la salute di lavoratori e cantanti. Nell’incontro fra il sovrintendente Dominique Meyer e i sindacati si è deciso di convocare la commissione Covid per rivedere tutti i protocolli di sicurezza messi a punto con l’aiuto del professor Giuliano Rizzardini, capo del dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco per vedere se ci sono state delle mancanze nel rispetto o ci sono degli aspetti da modificare. Le misure sono parse sufficienti per il corpo di ballo dove non si sono registrati positivi, meno per coro e orchestra. L’investimento per la sicurezza del teatro è stato a dir poco significativo con tamponi ogni due settimane per gli artisti. “L’individuazione del focolaio alla Scala – secondo l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno – è la conferma del modo sicuro in cui si opera nei teatri, che sono luoghi di lavoro. La rapidità con cui è stato identificato conferma che sono luoghi sicuri”.

Gli eredi di Caruso, “Sia la Rai a gestire gli anniversari”

(ANSA) – ROMA, 28 OTT – Sia la Rai a celebrare gli
anniversari di Enrico Caruso. E’ la richiesta che gli eredi del
grande tenore hanno fatto al Cda di Viale Mazzini insieme a
compositori, editori e giuristi. Nella lettera si ricorda
l’iniziativa del consigliere Riccardo Laganà che ha invitato
l’Azienda della quale è Amministratore a “patrocinare e
coordinare” le ricorrenze legate a Caruso e si ribadisce che “nei prossimi tre anni per la RAI si presenta l’occasione di
celebrare Enrico Caruso con una varietà di contributi di valore
eccezionale: due anniversari (il 2 agosto del 2021 saranno 100
anni dalla morte di Enrico Caruso e il 25 febbraio del 2023 i
150 anni dalla sua nascita) potenzialmente in grado di
conferire all’Italia una condizione favorevole in più nelle
relazioni internazionali in termini di simpatia e considerazione
per il suo Artista universalmente più celebre di tutti i tempi”.
    Tra le firme , insieme al nipote Eric Murray e ai pronipoti
Enrico e Riccardo Caruso , quelle di Giorgio Assumma, giurista,
direttore della rivista Il Diritto d’Autore, SIAE) Claudio
Buja,presidente Universal Music Publishing Ricordi, consigliere
di gestione della SIAE, Paolo Dossena produttore discografico ed
editore musicale,Pietro Gargano,giornalista e biografo di Enrico
Caruso,Aldo Mancusi presidente Enrico Caruso Museum of America.
    (ANSA).
   

Maneskin, nostri Vent’anni oltre gap generazioni

    “Raccontiamo i nostri 20 anni. Per parlare ai nostri coetanei, ma anche alle persone più grandi di noi”. I Maneskin, gruppo rivelazione del 2017 dopo la partecipazione a X Factor, tornano dopo un periodo di silenzio e alcuni mesi passati a Londra, con un nuovo brano dal titolo Vent’anni, che esce il 30 ottobre e si preannuncia come primo passo per nuovi progetti e per una nuova fase artistica. Un brano manifesto “per accorciare il gap generazionale, portando alla luce emozioni e sensazioni che sono universali e possono accumunare tutte le generazioni”, raccontano Damiano, Victoria, Thomas e Ethan che hanno presentato il singolo con una performance live – senza pubblico – tra i palazzi imperiali sul Palatino della loro Roma. Scritta dai Maneskin (che partiti dalle esibizioni in strada nella capitale sono arrivati in vetta alle classifiche e conquistato un doppio disco di platino con l’album di debutto “Il ballo della vita”) e prodotta con Fabrizio Ferraguzzo, Vent’anni è una rock ballad scritta in forma di lettera aperta in cui si intrecciano i pensieri di Damiano con quelli del suo alter ego più maturo. “Ho scritto quello che io stesso avrei voluto sentirmi dire da qualcuno più adulto ora che ho vent’anni – racconta Damiano, idolo delle ragazzine, che rifiuta le definizioni di genere date solo dall’abbigliamento o dalla scelta di mettere lo smalto o il kajal. Parole rivolte ai coetanei, ma che fanno ricordare anche a chi ventenne non lo è più quanto “farà male il dubbio di non essere nessuno”, quanto a quell’età faccia paura, ma allo stesso tempo sia naturale sbagliare, spinti dal desiderio di fare qualcosa di grande perché “sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri”. A firmare la campagna di lancio del brano, nato durante il lockdown, il fotografo Oliviero Toscani che ha ritratto i quattro ragazzi nudi e stretti in un abbraccio. “Volevamo rappresentare l’amore privo di sovrastrutture e pregiudizi – spiega Victoria -. La libertà sessuale e del proprio corpo, per essere se stessi”. Quattro ragazzi con le idee molto chiare e una solida formazione musicale, nata dall’ascolto di Led Zeppelin, David Bowie, Genesis, Pink Floyd. “Gente seria. Siamo stati molto influenzati dagli anni Ottanta e come gruppo cerchiamo di tornare a un suono analogico, diverso da quello che va oggi di moda”, spiega Victoria. “Abbiamo voglia di fare qualcosa che vada oltre il profitto, non vogliamo essere di passaggio, ma fare qualcosa di significativo in questa vita. Lasciare il segno”, concordano. “Se non fossimo riusciti a fare i musicisti, la nostra vita sarebbe stata vuota, ma per nessun di noi era contemplato un piano B. Siamo andati all’all-in e per fortuna avevamo un poker d’assi”. La partecipazione a X Factor è stata un mezzo non un obiettivo “per sfruttarla come trampolino di lancio e riuscire a dare risonanza a quello che volevamo dire. Avevamo un progetto prima di entrare”. “E poi – chiosa Damiano – siamo fortissimi!”. I Maneskin saranno anche protagonisti della puntata della web serie “Star Walks – Quando il PArCo incontra la musica”, dal titolo “Venti anni al Palatino”, che sarà trasmessa online il prossimo 2 novembre sul canale Youtube del Parco archeologico del Colosseo. (ANSA).

Il Volo omaggia Morricone, il 5 giugno show davanti San Pietro

      Il Volo omaggia il maestro Ennio Morricone. Con un grande concerto gratuito il 5 giugno 2021 a Roma, in piazza Pio XII, davanti alla basilica di San Pietro. Un lavoro work in progress, il cui annuncio è stato voluto dai tre ragazzi e dalla sindaca della capitale Virginia Raggi, come segno di speranza e di rinascita in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. “Presentando il progetto con otto mesi di anticipo – spiegano i tre artisti -, cerchiamo di dare un messaggio di ottimismo, per poter tornare a vivere la vita nella normalità. E anche per attirare l’attenzione sui lavoratori dello spettacolo”, per i quali – anticipano – stanno pensando con altri colleghi, tra cui Fedez ed Ermal Meta, a un progetto per raccogliere fondi. “Dobbiamo pensare al futuro, a ciò che verrà dopo – aggiunge la sindaca Raggi -. E puntare sui grandi eventi, sulla cultura, sulla possibilità e sulla capacità che questa città, insieme ad artisti di calibro internazionale, ha di attirare investimenti, lavoro e altri artisti. Tutto deve ripartire e dirlo oggi è il segno della volontà di superare questa situazione. Mi auguro che il tributo a Morricone, che è parte di noi e della cultura italiana, sia il primo evento di molti altri”. “Il Volo tribute to Ennio Morricone” sarà un viaggio dentro l’arte di uno dei più grandi compositori del Novecento. Il trio del belcanto, accompagnato dall’orchestra, si cimenterà con le colonne sonore del maestro Premio Oscar, scomparso lo scorso 6 luglio, ma anche con alcune canzoni pop su cui mise il suo marchio inconfondibile, come Il Mondo o Se Telefonando. In scaletta ci saranno brani di colonne sonore che hanno già dei testi e altre che saranno pensate ad hoc per il concerto di Roma, in collaborazione con la famiglia Morricone. L’evento andrà anche in diretta tv e il Volo lancia un appello a tutti i colleghi che abbiano lavorato con Morricone a salire sul palco insieme a loro. “Il Maestro merita una grande notte e un grande omaggio”. Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble sono legati a Morricone, con il quale hanno condiviso il palco nel 2011 in Piazza del Popolo a Roma, esibendosi con il brano “E più ti penso” su un medley delle colonne sonore dei film “C’era una volta in America” e “Malèna”, da lui firmate. “Il Volo tribute to Ennio Morricone” diventa anche il titolo del prossimo progetto discografico dei tre artisti con pubblicazione mondiale per Sony Music, che dovrebbe uscire più o meno in contemporanea con l’evento di Roma. Quest’ultimo si colloca all’interno di “United For The World”, un’idea di Thomas Errera per un contenitore che, attraverso l’intrattenimento, vuole sensibilizzare su importanti temi globali quali la cura e la salvaguardia del pianeta, l’inclusione, lo sviluppo sostenibile. Intanto, Il Volo aprirà il Gran Premio di Formula1 l’1 novembre all’Autodromo di Imola, interpretando l’Inno di Mameli. “L’inno rappresenta l’unione. Il testo è ispirato da un passato che non abbiamo conosciuto e ci dice che in momenti difficili siamo uniti”, spiegano. In programma poi, con la speranza che si torni alla normalità, un tour che toccherà il 29 e 30 agosto 2021 l’Arena di Verona, il 4 e 5 settembre il Teatro Antico di Taormina e poi il 16 ottobre il Pala Alpitour di Torino, il 20 ottobre il Palazzo dello Sport di Roma, il 23 ottobre il Forum di Assago. (ANSA).

Covid: Emiliano chiude tutte le scuole in Puglia

 “Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile, quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado”: lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su Sky Tg24 durante la trasmissione “I numeri della Pandemia”.
    “Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria”, ha aggiunto. “Abbiamo verificato – ha concluso – che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole”. 

Lamorgese: malcontento solo pretesto per scontri

Gli scontri di piazza di questi giorni contro il Dpcm adottato dal governo non hanno una regia unica, ma sono comunque riconducibili ad antagonisti di destra e di sinistra, ultras e elementi legati alla criminalità. E’ quanto emerso oggi nel comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e al quale hanno partecipato il viceministro Matteo Mauri, i vertici delle forze di polizia e degli organismi di informazione di sicurezza ed il sottocapo di Stato maggiore della Difesa.

“L’epidemia sta assumendo una valenza totalizzante con riflessi inevitabili anche sul profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, durante un’informativa al Senato sugli scontri degli ultimi giorni.

    “Siamo consapevoli delle difficoltà che le misure emergenziali, sia governative che delle regioni, hanno determinato per gli italiani, soprattutto per alcune categorie – aggiunge -. Il governo è in costante ascolto delle voci di disagio”.

“Accanto alle civili proteste dei cittadini, abbiamo assistito a inqualificabili episodi di violenza e guerriglia urbana. Si è trattato di episodi che hanno trovato soltanto occasionale pretesto nel malcontento. Tutti gli episodi hanno visto all’opera soggetti che nulla hanno a che fare con le categorie interessate dalle misure del governo”, ha aggiunto Lamorgese.