AstraZeneca, 2 milioni di dosi del vaccino anti Covid a settimana da metà gennaio

Due milioni di dosi del vaccino Oxford-AstraZeneca saranno pronte ogni settimana a partire da metà gennaio: lo riporta oggi il Times, che cita un “membro chiave” del team di AstraZeneca.
    Secondo la fonte un milione di dosi saranno pronte già la settimana prossima: “Poi il piano prevede un incremento (della produzione, ndr) abbastanza rapido. Entro la terza settimana di gennaio dovremmo arrivare a due milioni alla settimana”, ha aggiunto. 
   

Usa: respinta causa per costringere Pence a ribaltare voto

Sfuma sempre di più il disperato tentativo di Donald Trump di ribaltare il risultato delle presidenziali: un giudice federale del Texas ha infatti respinto l’azione legale del deputato repubblicano Louie Gohmert e di altri compagni di partito dell’Arizona per costringere Mike Pence a cambiare i voti del collegio elettorale quando il 6 gennaio presidierà la sessione del Congresso chiamata a ratificare l’esito delle elezioni. Secondo il giudice, i promotori dell’iniziativa non hanno titolo per l’azione legale. Lo stesso Pence si era opposto all’istanza. 

Quotate temono Covid,nella top ten dei rischi per il 33%

Il 33% delle società italiane quotate teme il Covid e lo ha già inserito tra i possibili rischi già nel bilancio presentato quest’anno. Il coronavirus entrà così tra i primi 10 pericoli del report “Risk Ready” che il gruppo assicurativo Marsh presenta a gennaio e del quale l’amministratore delegato della consociata italiana, Andrea Bono,fornisce una anticipazione all’ANSA.
    Il report, basato su quanto 336 società quotate italiane hanno inserito ‘nero su bianco’ nei bilanci approvati quest’anno, mette al primo posto i rischi finanziari (‘credito-liquidità,tasso di cambio e d’interesse’), seguiti dal timore dell'”incertezza”. Si affaccia nella top ten anche il rischio “salute, sicurezza, ambiente” legato alla pandemia.
    Mentre sottostimato appare tra le società italiane il tema della cybersicurezza. 
   

Venezia: Mose, alzate tutte le paratoie

Tutte le paratoie del sistema Mose di Venezia sono state alzate, in vista del picco di marea previsto in laguna di 105 centimetri alle ore 11.55. Lo ha precisato l’Ufficio maree del Comune.

Nevicate intense nella notte nell’entroterra ligure centrale e nevicate in Val d’Aveto. Resta in vigore fino alle 15 l’allerta arancione per neve (poi gialla fino alle 18). L’allerta neve è invece gialla in costa e nel Ponente.

Nella notte in provincia di Sondrio ancora fitte nevicate in diverse zone anche del fondovalle. In Valtellina e Valchiavenna non accenna ad attenuarsi l’ondata di maltempo accompagnata da un brusco abbassamento delle temperature. Diversi i passi alpini chiusi o transitabili unicamente con catene montate. Ora a preoccupare è anche la possibilità di gelate notturne che possono rendere insidiose le strade e i marciapiedi, trasformandoli in autentiche trappole per i pedoni con rischio elevato di cadute e incidenti.

La donna più anziana al mondo in Giappone compie 118 anni

   La persona più anziana al mondo, la giapponese Kane Tanaka, compie oggi 118 anni. Nata il 2 gennaio nel 1903, Tanaka era già stata riconosciuta nel marzo 2019 dal Guinness dei primati come la donna più vecchia del pianeta all’età di 116 anni, e lo scorso settembre aveva stabilito il record giapponese di sempre a 117 anni e 261 giorni. Residente in una casa di cura di Fukuoka, nel Giappone centro-occidentale, Tanaka ha celebrato il proprio compleanno ringraziando il personale e tutte le persone con qui condivide le attività giornaliere.

Secondo quanto riferisce il centro di cura, Tanaka svolge quotidianamente ginnastica, è in grado di eseguire calcoli, e si appassiona al gioco da tavolo giapponese Reversi, simile alla dama italiana. Di norma Tanaka ha un buon appetito, è spesso golosa di cioccolata, e di tanto in tanto si concede una Coca-Cola. Alla domanda su quale fosse il segreto della longevità Kanaka non ha esitato: “Mangiare cibo gustoso e non smettere mai di studiare”. Il suo obiettivo, ha aggiunto la donna ultra centenaria, è arrivare a 120 anni. 
   

Covid: l’Oms approva il vaccino Pfizer

L’organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato il vaccino Pfizer-BioNTech: la decisione rappresenta una svolta per i Paesi in via di sviluppo privi di propri organismi di regolamentazione in materia sanitaria, che potranno così accelerare i loro iter per il via libera al vaccino ed iniziare i relativi programmi di immunizzazione. Lo riporta la Cnn. Il vaccino Pfizer-BioNTech è stato approvato dal Regno Unito l’8 dicembre scorso e poi dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Unione europea.
   

Covid: Brasile, superati 7,7 milioni di casi

Il Brasile ha superato i 7,7 milioni di casi di coronavirus: è quanto emerge dai conteggi dell’università americana Johns Hopkins, secondo cui nel Paese il bilancio dei contagi è attualmente a quota 7.700.578. Il Brasile è il terzo Paese al mondo con il maggior numero di infezioni (dopo gli Stati Uniti e l’India) ed il secondo per numero di morti (dopo gli Usa) con 195.411 vittime dall’inizio della pandemia.

La Corea del Sud ha esteso a livello nazionale il limite di cinque persone per gli assembramenti pubblici nel tentativo di contrastare un’impennata dei casi di coronavirus: la misura, che già interessava la capitale Seul, resterà in vigore fino al 17 gennaio. Nel frattempo, l’Agenzia nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie (KDCA) ha reso noto che ieri i nuovi casi di contagio sono stati 824, di cui 788 trasmessi a livello locale. Dall’inizio della pandemia nel Paese sono state registrate 62.593 infezioni e almeno 942 persone sono morte a causa del virus. 

A partire da lunedì prossimo il Venezuela, nell’ambito delle misure di contrasto della pandemia da coronavirus, tornerà allo schema 7+7 di sette giorni di quarantena rigida e di altri sette di misure più flessibili. Lo ha annunciato via Twitter la vicepresidente esecutiva venezuelana, Delcy Rodríguez. Per il mese di dicembre il presidente Nicolás Maduro aveva autorizzato l’introduzione di una flessibilizzazione delle misure “ampia e sicura”, ma negli ultimi giorni le statistiche del ministero della Salute hanno mostrato un aumento dei casi e quindi la necessità di tornare a misure più rigide. “Dopo aver esaminato i risultati epidemiologici della flessibilizzazione di dicembre – ha chiarito Rodríguez – il capo dello Stato ha deciso di tornare allo schema 7+7 con l’avvio di una quarantena rigida a partire da lunedì e fino al 10 gennaio”. Nella settimana di rigidità delle misure, il governo autorizza soltanto l’attivazione di settori essenziali quali l’alimentare, la salute, i trasporti e la sicurezza. Per quanto riguarda il problema dell’immunizzazione della popolazione dal Covid-19, il 29 dicembre scorso Maduro ha annunciato la firma di un contratto con la Russia per l’acquisizione di dosi del vaccino Sputnik V sufficienti per trattare dieci milioni di persone. Secondo le statistiche ufficiali, il Venezuela ha chiuso il 2020 con un totale, da marzo, di 113.558 contagi e 1.028 morti.
   

Covid: vaccinate oltre 45 mila persone in Italia

Sono 45.667 le persone vaccinate contro il coronavirus in Italia, secondo l’ultimo dato disponibile sul portale online del commissario straordinario per l’emergenza. In testa la Provincia Autonoma di Trento (somministrate 1.730 dosi, il 34,8% delle 4.975 disponibili) seguita dal Lazio (9.301 vaccinazioni, il 20,3% delle 45.805 delle dosi disponibili) e dal Friuli-Venezia Giulia (1.948 vaccinazioni, il 16,3% delle 11.965 dosi a disposizione). La fascia di età più vaccinata è quella tra i 50 e i 59 anni (13.086), seguita da 40-49 (10.475) e da 30-39 (7.972). La fase 1 della vaccinazione, che ha preso ufficialmente il via tra il 30 e il 31 dicembre a seconda delle regioni, interessa operatori sanitari e sociosanitari (al momento sono 40.148 vaccinati), personale non sanitario (2.181) e gli ospiti delle Rsa (3.338).

E l’Oms approva il vaccino Pfizer – L’organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato il vaccino Pfizer-BioNTech: la decisione rappresenta una svola per i Paesi in via di sviluppo privi di propri organismi di regolamentazione in materia sanitaria, che potranno così accelerare i loro iter per il via libera al vaccino ed iniziare i relativi programmi di immunizzazione. Lo riporta la Cnn. Il vaccino Pfizer-BioNTech è stato approvato dal Regno Unito l’8 dicembre scorso e poi dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Unione europea.
   

Era post Brexit inizia senza caos, ma Scozia dice no

Il temuto caos preannunciato alla vigilia non c’è stato, almeno per ora. Il giorno 1 dell’era post-Brexit – inaugurata allo scoccare sul Big Ben della mezzanotte dell’anno che inizia da Ivanov Shumeykov, primo camionista ad attraversare la Manica sotto il segno dell’addio del Regno Unito al mercato unico e all’unione doganale, a coronamento del percorso avviato dalla vittoria di ‘Leave’ al referendum del giugno 2016 e poi dal divorzio formale da Bruxelles di fine 2019 – è trascorsa senza code né intoppi gravi. Ma ritardi e disagi per tir e merci sembrano solo rimandati di qualche giorno, quando il traffico riprenderà a pieno regime; mentre sarà il trascorrere dei mesi a misurare la portata dei contraccolpi più generali per l’isola e per il governo Tory di Boris Johnson: alle prese fin da subito con le rinnovate istanze secessioniste della Scozia e, più marginalmente, con le bizze d’un padre eurofilo che lo imbarazza una volta di più chiedendo la doppia cittadinanza francese.
    Chi si aspettava code chilometriche lungo l’autostrada per Dover, e ingorghi stradali in prossimità degli scali dell’Eurotunnel o dei porti sul Canale simili a quelli registrati in occasione della chiusura delle frontiere da parte della Francia nei giorni prenatalizi causa Covid, ha dovuto ricredersi. Complici la prima giornata del nuovo anno e una contrazione dei trasporti dovuta anche alla scelta compiuta da diverse aziende britanniche che hanno preferito sospendere i servizi nella prima parte di gennaio, in attesa di maggiore chiarezza sui nuovi controlli doganali. Perché se ha scongiurato l’introduzione di dazi, tariffe e quote, l’accordo sul dopo Brexit, raggiunto il giorno prima di Natale tra Londra e Bruxelles per regolare i futuri rapporti commerciali (e non solo), non ha potuto evitare “sostanziali cambiamenti pratici e procedurali” sullo spostamento dei prodotti, sotto forma di verifiche e documenti d’accompagnamento. Misure burocratiche a cui il Regno Unito non intende dare per ora attuazione, ma che l’Ue introduce immediatamente, per un costo amministrativo complessivo di circa 8 miliardi di euro all’anno a carico degli esportatori britannici. E non senza sanzioni per i trasgressori che vanno da multe di 350 euro sino al divieto di transito.

    Per le prime settimane, in ogni modo, una certa indulgenza nei controlli appare scontata, proprio per evitare l’aggravarsi di rallentamenti comunque inevitabili quando i transiti torneranno ai livelli soliti. E scongiurare al contempo pericolose tensioni con i camionisti provenienti dall’isola, che al momento devono sottoporsi fra l’altro a test anti-Covid obbligatori al confine: sullo sfondo di un Paese flagellato in questi stessi giorni dal diffondersi della cosiddetta ‘variante inglese’ del coronavirus, da un allarmante rialzo di contagi censiti a una media di 50.000 circa al giorno, da nuove ombre di sovraffollamento in alcuni ospedali.

    Ma se sul fronte dei trasporti il governo può tirare un temporaneo sospiro di sollievo, è l’integrità del Regno a tornare d’attualità (fra le altre incognite future che incombono su settori come i servizi finanziari della City, l’immigrazione, i movimenti personali, le università, l’industria musicale, il business dello sport o la cooperazione fra polizie) dopo l’ultimo minaccioso tweet della first minister indipendentista scozzese e leader nazionalista dell’Snp, Nicola Sturgeon. “La Scozia tornerà presto, Europa. Tenete la luce accesa”, ha scritto Sturgeon, accompagnando il suo proclama con la foto provocatoria della scritta ‘Europe-Scotland’ proiettata la notte di Capodanno sulla facciata della sede della Commissione a Bruxelles. Una sfida destinata a consumarsi già alla tornata di elezioni amministrative britanniche di maggio, quando verrà rinnovato pure il Parlamento locale di Edimburgo; e in caso di vittoria netta dell’Snp saliranno di certo i toni della rivendicazione d’un nuovo referendum per la secessione da Londra della nazione del nord, molto più anti-brexiteer dell’Inghilterra, dopo quello perduto nel 2014.

    Una preoccupazione in più per BoJo che ha sì guidato il Regno fuori dall’Ue, ma deve subire intanto pure l’ennesimo piccolo ‘affronto’ personale dal padre Stanley – da sempre pro Remain come buona metà della sua famiglia – il quale ha annunciato a stretto giro di voler chiedere un secondo passaporto francese in virtù dei natali di sua madre (nonna paterna di Boris).”Sarò sempre europeo”, ha tagliato corto Stanley, 80enne ex eurodeputato Tory, evidentemente indifferente alle presunte nuove libertà evocate dal figlio fuori dal Club dei 27. Come quella, entrata in vigore giusto in queste ore, che segna l’abolizione Oltremanica dell’Iva (Vat) su assorbenti e altri prodotti igienici destinati alle donne: in barba alla tassazione minima del 5% prevista per ora dalle norme comunitarie. 
   

Da Lubich a Lobosco, fiction Rai è delle donne

Se tocca a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, nell’interpretazione dolce e determinata di Cristiana Capotondi, aprire il 3 gennaio su Rai1 il 2021 di Rai Fiction, sono tante le figure femminili, reali o ispirate a storie bestseller, che faranno compagnia al pubblico di Viale Mazzini, in una stagione che vedrà anche grandi ritorni, da Montalbano e Schiavone, e novità molto attese come Leonardo. Dai romanzi di Gabriella Genisi ecco ‘Lolita Lobosco’, moderna declinazione al femminile del giallo all’italiana ibridato con la commedia rosa: Luisa Ranieri è il vicequestore a capo del commissariato di polizia a Bari, in un mondo ostinatamente governato dai maschi. Nel cuore di Napoli, il Rione Sanità, porta la sua carica di empatia e di entusiasmo nel consultorio dove lavora come assistente sociale ‘Mina Settembre’, alias Serena Rossi nella serie, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, che in un mix di commedia e giallo mette in scena personaggi ricchi di umanità e luci e ombre della nostra società. Vittoria Puccini è invece protagonista dell’action-thriller ‘La fuggitiva’ che, con i toni del noir, racconta un’eroina in fuga per difendersi dall’accusa di avere ucciso il marito e dalle ombre del passato. A Carolina Crescentini, nella fiction ‘La bambina che non voleva cantare’, il compito di ripercorrere l’infanzia e gli esordi di Nada a partire da un paesino del livornese e dal mondo contadino dei primi anni Sessanta. Il 2021 vedrà anche il ritorno dei protagonisti più amati, su tutti il ‘Commissario Montalbano’, nato dalla penna di Andrea Camilleri e interpretato da Luca Zingaretti, con ‘Il metodo Catalanotti’. Nelle nuove puntate di ‘Che Dio ci aiuti 6’ il convento degli Angeli trasloca ad Assisi, la città in cui Suor Angela – Elena Sofia Ricci – è cresciuta e ha trovato la vocazione. Qui la religiosa si troverà a fare i conti con un segreto, una ferita nascosta, ma ancora aperta nella sua anima.
    Attesa anche la seconda stagione della ‘Compagnia del cigno’ con Anna Valle e i sette giovani musicisti guidati da Alessio Boni alle prese con le sfide della maturità. E su Rai2 tornano le indagini dello scorretto e indisciplinato vicequestore Rocco Schiavone, alias Marco Giallini, dai romanzi di Antonio Manzini.
    Tra i nuovi protagonisti spicca ‘Leonardo’, mega coproduzione internazionale con Aidan Turner, Matilda De Angelis e Freddie Highmore, che svela il mistero di uno dei personaggi più affascinanti ed enigmatici della storia a 500 anni dalla morte.
    Arriva anche ‘Il commissario Ricciardi’, l’ombroso detective dall’inconfessabile segreto che indaga nella Napoli anni ’30, ancora da de Giovanni e interpretato da Lino Guanciale. A 100 anni dalla nascita Eduardo Scarpetta veste i panni di Renato Carosone in ‘Carosello Carosone’: il racconto dell’ascesa ai vertici delle classifiche internazionali, di un’avventura piena di ritmo all’insegna della musica, del divertimento e della sperimentazione.
    La serie ‘Cuori’ con Daniele Pecci, Matteo Martari, Pilar Fogliati si ispira a una stagione d’oro della medicina in Italia e racconta le sfide umane e professionali di un gruppo di medici tanto geniali quanto ambiziosi in un reparto di cardiologia all’avanguardia dell’ospedale Molinette di Torino. E ancora ‘La promessa’ con Greta Scarano, Simone Liberati e Claudia Pandolfi percorre dodici anni di vita di una coppia per scoprire come l’amore si sia trasformato in odio e il segreto si nasconde alle origini della loro storia.
    Tra le docufiction merita una citazione ‘Questo è un uomo’, dedicata a Primo Levi e interpretata da Thomas Trabacchi: in primo piano la vita dello scrittore piemontese che ha raccontato l’orrore dei campi di concentramento e che ha saputo ergere la sua storia a simbolo della più grande tragedia collettiva del Novecento.
    Le porte dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma si aprono ancora una volta alle telecamere per raccontare storie di vita e di speranza dei piccoli pazienti: la docufiction ‘Dottori in corsia’ torna su Rai3 con Federica Sciarelli come narratrice.
    Infine, su RaiPlay arriva ‘Nudes’, un’antologie di storie per mostrare quali drammatiche conseguenze possa avere esporre o veder esposto il proprio corpo nudo nella dimensione online.
    (ANSA).