>ANSA-BOX/Panella, Tagadà in viaggio nell’Italia che riparte

 Il viaggio nell’Italia che riparte, la politica vista attraverso gli occhi di chi governa i territori, la parola agli esperti per rispondere agli interrogativi sul post lockdown ancora aperti, il centralino sempre in funzione per raccogliere dubbi, preoccupazioni, richieste di chiarimento: Tiziana Panella è pronta a tornare al timone di Tagadà, lo spazio di approfondimento del pomeriggio La7, tra storie di attualità, cronaca, costume, in onda da domani alle 14.30 con la sesta edizione.
    “Affrontiamo questa stagione con un’inquietudine particolare – ammette la giornalista -. Siamo andati in onda durante durante il lockdown, in condizioni faticosissime, provando a immaginare come sarebbe andata a settembre. Oggi ci troviamo come immersi nel buio: non si sa cosa accadrà, siamo assillati da nuove angosce. Anzi, paradossalmente, l’isolamento suggeriva un maggior senso di protezione, mentre ora ci sentiamo tutti più esposti ai rischi del contagio”. Il Covid continuerà ad orientare, inevitabilmente, argomenti e scelte di scaletta: “Avremo ancora, dentro tutta la puntata, la rubrica ‘All’esperto chiedo’ – racconta Panella – per provare a sgombrare il campo dalla ridda di quesiti, così come il costituzionalista Alfonso Celotto ci guiderà nell’interpretazione delle ordinanze”. Ma l’idea è anche “raccontare l’Italia che prova a ripartire, dando spazio ai protagonisti, in luoghi anche non noti, in modo da restituire una fotografia reale di cosa sta succedendo. Gli inviati, che hanno fatto un lavoro fantastico, senza risparmiarsi, conservando il giusto equilibro tra distanza ed empatia, tra dolore e fatica, sono già tornati sul campo: per esempio saremo a Vo’ Euganeo, uno degli epicentri della pandemia, per capire chi sono gli abitanti, come vivono adesso, a quali abitudini hanno dovuto rinunciare”.
    Il rebus della riapertura delle scuole sarà un tema centrale, “è un appuntamento decisivo, anche per i ragazzi”, così come “la politica vista attraverso le difficoltà che affrontano coloro che amministrano anche i piccoli centri, con un taglio legato al territorio, quindi, piuttosto che alle grandi questioni del dibattito nazionale”, ci tiene a sottolineare la giornalista, 52 anni, già in Rai e dal 2001 a La7.
    Tagadà vuole anche “approfondire quella vocazione di servizio che abbiamo sviluppato nelle settimane più difficili dell’emergenza, quando sono arrivate, di notte e di giorno, tantissime telefonate: all’inizio c’era soltanto paura, poi il desiderio di condividere l’ansia della solitudine, le incertezze dell’isolamento, poi richieste più specifiche, relative ai comportamenti da assumere per tornare a vivere ‘nel mondo’.
    Manterremo il filo diretto con il pubblico, che chiede competenza: è una responsabilità – conclude Panella – ma anche una sfida esaltante”.